I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

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2003.

A Cassino (Frosinone, 30 km da casa mia) stanno facendo una cerimonia per la consegna delle pergamene di laurea, all'Università.
Introduzione del presentatore "Bene, prima di iniziare la nostra cerimonia, vorrei presentarvi uno dei membri della Corte Costituzionale, che è qui come nostro ospite. Lui è un ciociaro doc, perché è di Frosinone...."

Si sente la voce di un ragazzo in sala, poco distante da dove sono seduto io..

E mica séme dé Frùsinone nùa?

E noi mica siamo di Frosinone?

come in tutta Italia, anche tra Frosinone e Cassino c'è campanilismo.
 
Addo s'ha gìo a nzìga?

Dove è andato a infilarsi?

Al femminile è Addo s'ha gìa a nzìga?

gìa = la vocale accentata è la "i".
 
La N che fa la differenza:

biot biutent = nudo come mamma l'ha fatto :D

Made in Berghem ;)

Nüt nüdent con lo stesso significato;
c'è anche la versione al femminile nüda nüdenta = tutta nuda, come mamma l'ha fatta.
Qualcuno la traduce anche in italiano maccheronico-dialettale: nuda nudenta, appunto, con licenza. :)
 
Qua si usa più dire biut,ma anche biot va bene.

Una frase scherzosa,ma anche paradossale,è :Tutt biut con i man in sacocia! , "Tutto nudo,con le mani in tasca!" ;)
 
Qua si usa più dire biut,ma anche biot va bene.

Una frase scherzosa,ma anche paradossale,è :Tutt biut con i man in sacocia! , "Tutto nudo,con le mani in tasca!" ;)

Anche a Roma e in diversi paesi della provincia di Latina e Frosinone per dire "tasca" si dice "saccoccia"

Da me è diffuso sia "saccoccia" che il napoletano "sacca", ma è più usato il secondo.
 
Da me la frase "una tira l'altra" riferita ai cibi, è detta una và e una vè

Quindi, quando qualcuno si raccomanda affinché tu, per es, non mangi tutte le ciliege, dice

Nén fa una và e una vè

Non fare una va e una viene, cioè non fare una tira l'altra.
 
Ipotesi di dialogo.
Periodo estivo,per esempio una coppia di cogniugi.Lui è solito la sera inaffiare il giardino,ma nuvole minacciose all'orizzonte prannunciano pioggia.
Lei potrebbe dirgli "ti puoi risparmiare di annaffiare i fiori" ..."Ta podàt sparmì d'anafià i fiur"
 
annaffiatoio = sbrufaröl , accento sulla ö :lol:

Caro Ippo stavolta siamo molto vicini :D
sbrufadòr!!
forse da una radice indicante lo spruzzo, in modo onomatopeico, esattamente come accade in lingua italiana con sbruffare (qui assume anche in senso figurato).

chissà se l'alternanza D/R sbrufarol - sbrufador sia da mettere in relazione con d/r ad es. in MaDonna-MaRonna?


Bambino intelligente, vivace, sempre indaffarato, simpatico ed irrequieto: sbisighìn!! :D
parola strana, ignoro la derivazione, ma avverto onomatopea anche qui.
mi sta molto simpatica sta parola e il suono che ne deriva ;) :D
 
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Piccola nota di carattere personale :)))

Una signora anziana mi ha definito ripetutamente
fasòl in pignata!

Credo abbia ragione :eusa_shifty::laughing7:

A voi la parola! :eusa_shifty::badgrin::badgrin::D:laughing7::laughing7:
 
:laughing7:
temo che la vecchina si riferisse al fatto che io non stessi fisicamente mai fermo (bollivo e scoppiettavo come un fagiolo dentro la pentola), il contesto era una biblioteca :eusa_shifty::icon_redface::lol::lol:
ero irrequieto nel trovare i libri giusti fiondandomi da una parte all'altra degli scaffali (per trovare ancora prima di cercare!!! la famosa irruenza :badgrin::badgrin:) e contemporaneamente fiondandomi alle finestre perché in quel momento ero sicuro che sarebbe passata una ragazza che era Afrodite in persona emersa dai flutti -un misto di donna angelicata ed involontariamente seducente-, quindi tenevo sempre d'occhio l'orologio (e questo inquietava la gentile vecchina che, per questioni anagrafiche, già aveva trovato la pace dei sensi :laughing7: ) :eusa_shifty::laughing7::laughing7:
Elettrizzai non poco l'atmosfera sonnacchiosa e "cariatidea" della biblioteca!!
Lo disse con molta simpatia e bonarietà....anche perchè sarà stata la ventesima volta che facevo appostamenti strategici in quei lidi (ma solo poche volte i libri funsero da pretesto hehe), quindi mi conoscevano tutti e ancora oggi se ne ricordano :eusa_shifty::eusa_shifty::badgrin::badgrin::laughing7::laughing7::D:D

naturalmente Afrodite mi faceva congelare i neuroni quindi in quei momenti ero definito
cìmberle!!
brillo, picchiatello hihi
cìmberli da latino in cymbalis
cioè in cymbalis bene sonantibus, riferimento all'allegria ed euforia dei banchetti in onore di Cibele!
vai tu a spiegare alla vecchina che mi cimentavo in questi siparietti solo per avere la soddisfazione di spiegare l'etimologia di cìmberle! :eusa_whistle::badgrin::badgrin: muahaha :laughing7::laughing7:

PS: in quelle delicate fasi sentimentali, all'euforia seguiva subito una straziante delusione, quindi altalenanza dell'umore, perciò mi dicevano:
te gà el cinciùt?!
un cattivo umore (il contrario sarebbe stato te gà el morbìn ).
cinciùt (mi suona come friulano) = folletto > irrequietezza.

...di certi contributi femminili allo studio dei dialetti... :D :D
 
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Simpatico tu che lo riporti!!!

La mia povera mamma soleva dire:
L'è en gra de pèer= E' un grano di pepe
riferito persona molto arguta, vivace e intelligente.
Mi ricordo il suo bel sorriso, quando lo diceva.;):)

E mammìta la sapeva longa, la canzone!!!

Tua madre sapeva il fatto suo, la sapeva lunga

Qui per dire "un tipo astuto e vivace" si usano termini campani tipo è na capézza o anche è na lénza o ancora no béglio aréfice!!, sempre per il solito "miscuglio" dialettale del Lazio Sud.
 
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