E' un reato anche in Italia non pagare il canone, ma quando fu avanzata la proposta di collegare il canone alla fornitura elettrica si è rischiata la rivolta di piazza...
premesso che non ho mai tifato Ferrari e mai lo farò, considerando chi ne è proprietario (almeno da quando ho avuto l'età per capire cosa fosse la Formula1, of course). Sulla concorrenza e il chiaro bisogna intendersi, e intendersi bene fin dall'inizio, dalla domanda basilare: si vuole uno stato liberista o uno stato (in parte) socialista? Se si vuole uno stato liberista, oltre ai "vantaggi" dal punto di vista dell'economia generale (quelli per cui tanti hanno osannato e osannano la Tatcher e Reagan, per capirsi) si lascia tutto in mano al libero mercato dei diritti televisivi, togliendo anche la 8/99, lasciando la tv pubblica a mantenersi 1-2 canali al massimo con il solo canone e gli eventi li trasmette chi ha i soldi per comprarli, chiaro o pay che sia. Se invece si vuole uno stato in parte socialista, si ammette e auspica l'intervento statale nell'economia, si rafforza la 8/99 imponendo la diretta in chiaro a tutti gli sport e grandi eventi e si dota la tv pubblica dei soldi necessari all'acquisto dei diritti (o alla partecipazione a tali diritti attraverso l'EBU) e dei mezzi trasmissivi, lasciando ad eventuali tv private e/o a pagamento solo film e telefilm. La maggioranza degli italiani negli ultimi anni ha sempre ribadito nelle urne la volontà di avere uno stato liberista (e secondo i sondaggi tuttora lo vuole), segno che alla maggioranza di essi questo stato di cose va bene. A me onestamente non va bene (si badi bene, sono abbonato Sky dal 2006 e li ritengo i soldi finora spesi meglio) e preferirei che tutti gli eventi sportivi fossero in diretta in chiaro seguiti con la professionalità e la completezza che meritano, ma prendo atto che così non è; e non ne do certo la colpa agli operatori privati che fanno semplicemente il loro lavoro, ma soltanto agli italiani (chi sale al governo è da loro che viene votato, non si vota da solo).