Ora che Numero Uno ha finito di vedere la trilogia di Ritorno al futuro, come detto, pubblico anche io una mia recensione ed invito anche altri a farne una
Ritorno al futuro – La trilogia
Quando è che un film ha davvero successo? E' possibile rispondere a questa domanda con una semplice risposta: quando questo entra letteralmente nell'immaginario collettivo. Ma se per un film ciò può capitare, è di difficile realizzazione che ciò accada con ben tre film. Eppure "Ritorno al futuro" c'è riuscito, è riuscito ad entrare nel patrimonio culturale di un popolo ampissimo. Come uno sgabello da mungitura, questa tesi è supportata da tre perni solidissimi:
1. Citazioni – Quante volte abbiamo sentito aforismi provenienti da questa trilogia, sia nella vita quotidiana che dissipati in varie serie o film? In questa trilogia le citazioni si sprecano e puntualmente sono state riprese per farne oggetto di vari omaggi. Chi non ha mai, ma mai, ascoltato una delle seguenti frasi?
Ehi tu, p*rco, levale le mani di dosso
Grande Giove!
Penso che ancora non siate pronti per questa musica, ma ai vostri figli piacerà
Strade? Dove stiamo andando non c'è bisogno di... strade
Nessuno può chiamarmi fifone!
Per non dimenticare termini come "
88 miglie orarie" oppure "
flusso canalizzatore", ma anche semplici dialoghi tra i protagonisti ancora impressi nella memoria dei fan.
Ma è anche da considerare che questa trilogia riesce nell'impresa di citare addirittura se stessa, il II (anche e soprattutto per le ambientazioni) cita il I ed il III i due precedenti.
2. Incassi – In tutto il mondo la trilogia in questione ha incassato ben $ 957.581.347
3. Successo continuo – Quello di Ritorno al futuro è davvero un successo continuo, i passaggi televisivi negli anni si sono sprecati e gli ascolti quasi mai sono stati deludenti. Ma soprattutto dopo 25 anni Ritorno al Futuro è tornato per un solo giorno nelle sale italiane, mentre quest'anno stessa sorte è toccata a Ritorno al Futuro-Parte II e lo stesso è previsto per il terzo capitolo.
Ma parlando della trilogia in se, questa nasce nel 1980 da una delle idee che hanno sempre affascinato l'essere umano: viaggiare nel tempo. La realizzazione di quest'idea è però rivoluzionaria perché non è sviluppata su una base prettamente fantascientifica ma è il risultato dell'unione col genere della commedia, rendondolo appetibile al grande pubblico. Idea che eppure, difficile a dirsi oggi dopo averne constato il successo, avrebbe anche potuto non vedere mai la luce. Fu infatti rifiutata da molte case di distribuzione e solo dopo 5 anni furono rese possibile le riprese. Cast eccezionale, Christopher Lloyd è sempre stato garanzia di qualità per ogni parte che gli viene commissionata, Micheal J Fox è praticamente perfetto per interpretare Marty McFly grazie soprattutto ai suoi tempi comici, riuscendo così a realizzare in modo sublime un perfetto mix di diversità ma unità d'intenti con Lloyd, dando come risultato un chiasmo eccezionale. Eppure, anche in questa circostanza, ciò rischiò di non realizzarsi mai sia perché quest'ultimo inizialmente declinò l'offerta sia perché per impegni di Fox (con la sitcom Casa Keaton) fu scelto inizialmente un altro attore, Eric Stolz. Insomma dietro alle grandi opere c'è sempre lo zampino del fato. Ma il cast può poco se non c'è a supportarlo una regia decente e con due nomi, o meglio cognomi, come Zemeckis e Spielberg la riuscita non poteva che essere perfetta. Insomma, con un'altra delle tante riproposizioni su Premium, mi ero ripromesso di fare una recensione sulla trilogia ed è chiaro il mio invito ai pochissimi che non l'avessero vista di darle una possibilità, se non altro per godersi una delle scene finali più belle, poetiche e significative della storia del cinema.
Voto: 9,5