Frasi celebri dal mondo del calcio

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Trapattoni ricorda il suo primo ciclo, vincente, alla Juve (1976-86)

Per me è stato abbastanza facile allenarli. Erano giocatori abituati a vincere. Io da un punto di vista caratteriale ero più vicino a Furino e Tardelli che ad altri più tranquilli come Platini. C'erano alcuni eccezionali anche come persone, tipo Gaetano Scirea che una volta, dopo un errore in campo mi aveva detto "Mister, non potevo farci nulla" col suo stile. A giocatori tipo questi sono rimasto affezionato un 10 per cento in più che ad altri
 
Sempre Michel Platini

Dopo la strage di Bruxelles non è stato più possibile giocare divertendosi. Una volta lasciata la Juve pensavo di andare a giocare in Inghilterra, dove avevo anche delle offerte. Ma dopo l'Heysel ho deciso che non avrei messo più piede in Inghilterra e ho smesso del tutto quando ho lasciato la Juventus
 
Gianni Agnelli

Abbiamo spalmato molto caviale anche sul contratto di Vialli. Abbiamo aspettato due anni per gustarcelo, ma alla fine ce lo siamo gustato


Vialli, nel 1994-95, commentando il suo stato di grazia alla Juventus (vincerà lo scudetto e poi l'anno dopo la champions league)

Sono arrivato due anni fa e abbiamo vinto la coppa Uefa. L'anno scorso per quell'infortunio non ho quasi mai giocato. Quest'anno finalmente le cose vanno bene

Franco Costa gli chiede "però si parla spesso di te, nel bene e nel male"

Vialli: "non importa che parliate bene o male di me, basta ne parliate"
 
„[Sulla Juventus campione d'Italia e di Coppa Italia e finalista della Coppa dei Campioni nella stagione 1972/73] C'erano Causio, Haller, Bettega. La velocità insieme alla fantasia, la classe mescolata al dinamismo. Dopo arrivò gente come Benetti e Boninsegna, che aumentò forza fisica ed esperienza del gruppo. Ma quella prima Juve mi è rimasta nel cuore. (citato in Dino Zoff, Solocalcio.com)“

Dino Zoff
 
Maurizio Turone
Vent'anni dopo mi fa un po' rabbia essere ricordato solo per quello. Sono stato un buon calciatore, ho giocato nel Genoa, nel Milan e nella Roma. A quei tempi andava di moda parlare di stanza dei bottoni, ma non credo che la Juventus andasse a cercare aiuti. Non dimentichiamo che quella era una grande squadra: Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli. Ovvero, l'ossatura della nazionale che l'anno successivo sarebbe diventata campione del mondo. E poi Bettega, Causio, Brady.
Ma noi non eravamo da meno: Bruno Conti, Pruzzo, Ancelotti, Di Bartolomei e soprattutto Falcao. Un fenomeno, un giocatore completo.
Ma era un altro calcio, niente a che vedere con gli eccessi attuali.

Dino Viola, che era un signore dotato di un grande senso dell'umorismo, ogni volta che vedeva Boniperti non perdeva occasione per ricordargli che gli aveva portato via lo scudetto per una questione di centimetri. Ma sempre con simpatia e soprattutto molta classe.
 
(Angelo di Livio)
L’avere cambiato spesso ruolo è stato importante per me ed è stato il risultato di una serie di fattori: sicuramente le mie qualità tecniche e tattiche, ma soprattutto la bravura di Marcello Lippi. Con lui avevamo parlato spesso della possibilità di giocare in zone diverse del campo. E quando mi chiese di ricoprire il ruolo di terzino sinistro, mi disse che secondo lui sarei stato assolutamente in grado di farlo. Quindi i complimenti per la buona riuscita dell'esperimento vanno ad entrambi
 
A proposito di Angelo di Livio, ecco un commento su di lui sulla "Gazzetta" in un articolo che ricordava una partita così così della Juve

Quando gli avversari lo rinchiudono in un angolo, a destra, sembra una trottola
 
Bologna-Juventus del 1990.
A fine partita Totò Schillaci disse al bolognese Fabio Poli "ti faccio sparare"!!!! :5eek:
 
Giacinto Facchetti

Quando ero calciatore i giornalisti erano pochi: c'era anche il tempo di fare amicizia con loro. I divi c'erano ma al cinema e alla tv.
 
Hans Peter Briegel

"La prima volta che ho visto sorridere Bagnoli? A Bergamo, il giorno dello scudetto"
 
Nel gennaio 1998 fece scalpore l'esclusione di Baggio in Bolgona-Juventus da parte dell'Allenatore Ulivieri (la Juve vinse poi 3-1 in trasferta quella gara). Baggio rifiutò di andare in panchina

Ulivieri

L'ho escluso perché il pressing della Juventus era molto forte, e mi servivano giocatori adatti a contrastarlo
 
Beppe Viola e Brera parlano dello scudetto Juve del 1982

Viola: la Juventus ha questa capacità di vincere in fotografia, come diciamo noi dei cavalli

Brera: questa è classe. non si può negare che sia classe, anche quando ha delle edizioni abbastanza terra terra, come quella di quest'anno
 
La moglie di Michel Platini ricorda il gol del francese della Juventus del 3-0 contro il Bordeaux di coppa campioni 1984-85.

Quel gol lo ha realizzato su cross di Boniek.. lui poi ha dribblato alcuni giocatori per andare ad abbracciare direttamente Boniek stesso. La signora Boniek ha abbracciato me, in tribuna, e si è messa a piangere
 
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