FMI: «dovete crepare prima»

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patria o muerte

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Christine Lagarde, ex ministra di Sarkozy e direttrice del Fondo Monetario Internazionale è preoccupata per noi. O meglio: da noi. Nonostante tutto viviamo troppo bene e questo continua a produrre un allungamento della vita media, in particolare delle masse, anche andando ben oltre i baby-boomers del dopoguerra.

Rischiamo di campare troppo e questo non è un bene. Anzi l’invecchiamento è un rischio e un costo per il quale l’FMI, quello stesso che ammazzò migliaia di bambini nella culla in Argentina con la ‘carestia indotta’ della crisi del debito per soddisfare il buon diritto dei fondi speculativi, pensa sia giusto prendere precauzioni in particolare per tutti quelli che hanno da 25 anni in su e che nei paesi più sviluppati pretenderanno una pensione al più tardi a metà del XXI secolo.
L’FMI lo scrive nero su bianco in un rapporto già pubblicato in aprile e sul quale ora torna a insistere: se per caso dovessimo campare tre anni di più, già così chi sarà vivo a metà secolo aspirerà agli 84 anni, per l’FMI i costi per le finanze pubbliche sarebbero insopportabili. Per evitare ciò l’FMI è disposto a tutto, il che vuol dire prendere una serie di misure che hanno un solo obbiettivo: farci crepare prima.

Perciò il FMI pretende che vengano al più presto prese delle misure draconiane: in particolare bisognerà aumentare ancora, e di moltissimo, i contributi, sottraendoli ai redditi. Quindi aumentare ulteriormente l’età di pensionamento, se dite 67 anni si fanno una risata. Poi bisogna tagliare le pensioni pubbliche di modo che la gente campi peggio e obbligare gli stati a contrattare assicurazioni private perché si assumano il rischio che viviate più di quanto loro considerino utile e, ovviamente, per ‘obbligare’ tutti quelli che possono a contrattare fondi pensione privati.
Infine si consiglia vivamente d’incentivare il sistema della ‘nuda proprietà’ o ‘ipoteca inversa’. Se non avete una pensione dignitosa ma almeno avete una casa, magari frutto del lavoro di tutta una vita vostra o dei vostri genitori, invece di lasciarla ai vostri eredi sarete obbligati a venderla alle banche per riceverne una rendita e magari pagarvi la badante. Che ciò voglia dire un grande piano per concentrare ulteriormente la ricchezza in sempre meno mani è solo una malignità di chi scrive.

Ha fretta l’FMI: sono tutte riforme che avranno bisogno di anni per entrare a regime e il ‘rischio longevità’ non aspetta. E voi, quanti anni di contributi avete già messo insieme?

http://www.gennarocarotenuto.it/27652-fmi-dovete-crepare-prima/

per approfondimento:
http://www.ilcambiamento.it/crisi/christine_lagarde_problema_longevita_stato_sociale.html
 
Preferisco non inoltrarmi più su discorsi macroeconomici e politici, anche quelli che riguardano la guerra.
Ormai ho scritto tempo fa quello che dovevo scrivere, ormai non ci sono speranze finché non si cambiano le politiche economiche.
 
Caro concittadino O patria o muerte, personalmente sono d'accordissimo con la Lagarde su questo aspetto, e non potrebbe essere altrimenti perchè sono dati di fatto.
Al di là delle tue, o posso dire vostre (perchè leggendo te rivedo davanti tutti i colleghi, conoscenti eccetera che sopporto da una vita, perchè anche a Reggio c'è il pensiero unico...però è il vostro...) maligne interpretazioni, l'età media per fortuna è aumentata e speriamo continui a farlo ed è naturale dovere lavorare più a lungo, perchè lo stato fisico, tranne quanto riguarda i lavori usuranti, oggigiorno lo consente.
Oltre che una necessità economica è anche bello e giusto, perchè bisogna restare produttivi.
 
E' dal 2012 che l'FMI lo dice nei suoi rapporti...

Fmi, allarme pensioni e sanità. L'aspettativa di vita più lunga potrebbe esporre gli stati a shock finanziari
...
I rischi collegati alla longevità, se non affrontati in modo tempestivo, «potrebbero avere un ampio effetto negativo su settori pubblici e privati già indeboliti, rendendoli più vulnerabili ad altri shock e potenzialmente minando la stabilità finanziaria» e potrebbero minare nei prossimi anni e decenni la sostenibilità fiscale, «complicando gli sforzi fatti in risposta alle attuali difficoltà fiscali».

Per bilanciare tali effetti «serve una combinazione di aumento dell'età pensionabile di pari passo con l'aumento dell'aspettativa di vita, più alti contributi pensionistici e una riduzione dei benefit da pagare» I governi, dal canto loro, devono riconoscere l'esposizione ai rischi collegati all'allungarsi della vita delle persone e mettere a punto per tempo strategie per «condividere i rischi con il settore privato e gli individui».


Certo che messo come da titolo del 3D...
 
a parte che la vorrei vedere (sentire) la Christine Laguarde che dice "dovete crepare prima" (queste sono le parole di Gennaro Carotenuto, divulgatore a cui patria o muerte si rifà in continuazione), è ovvio che il concetto espresso è un altro, come hanno illustrato bobbys e areggio. Ma come in tutte le cose, a seconda della "coloritura" che se ne dà, si può far assumere al concetto espresso un significato differente.
Mi piacerebbe sapere quale è il reale pensiero di patria o muerte sull'argomento: questo giusto per capire se viene in questa sezione per fare propaganda a testate a noi estranee (noi siamo un forum di tecnica Digitale terrestre/satellitare), se tenta una provocazione, oppure se ha una sua posizione sulle tematiche espresse, cosa che invece -se ben argomentata- credo interesserebbe tutti noi.
Patria o muerte, ci sei ?
 
piacerebbe pure a me capire come fare... :)
non ci vuole un QI alto per immaginare (ormai da diversi anni), che più longevi diventiamo e più problemi
creiamo ad una società oggi impreparata a questo allungamento dei tempi.
e non mi sembra che si stiano preparando per il futuro!
si dice aumentiamo l'età pensionabile; ammesso e non concesso (non siamo tutti uguali passati i 65 anni :))
se rimaniamo più a lungo nelle aziende, (e gli costiamo il doppio di un neoassunto) come faranno i giovani a trovare posto?
e se vivo oltre i 90 anni, basteranno i versamenti che ho fatto nella vita lavorativa? o deve intervenire lo "stato" ?

ora che il sistema pensionistico è quasi tutto contributivo dovremmo fare come in America.
hai versato 100? ti ridò 100 (se passi a miglior vita prima di averli esauriti, mi dici che sarà il beneficiario fino al termine dei 100.)
se pensi che i 100 non ti bastino, ti fai una assicurazione privata (anche se però costa parecchio).
è forse solo qui che dovrebbe intervenire lo stato per aiutarci a coprire il periodo oltre i 100.
l'importante però è che si muovano...:icon_rolleyes:
 
Ultima modifica:
E' vero
Se forse si potrebbero detrarre dalle tasse molte cose, potrebbe magari diminuire anche l'evasione fiscale.. forse
 
Caro concittadino O patria o muerte, personalmente sono d'accordissimo con la Lagarde su questo aspetto, e non potrebbe essere altrimenti perchè sono dati di fatto.
... l'età media per fortuna è aumentata e speriamo continui a farlo ed è naturale dovere lavorare più a lungo, perchè lo stato fisico, tranne quanto riguarda i lavori usuranti, oggigiorno lo consente.
Oltre che una necessità economica è anche bello e giusto, perchè bisogna restare produttivi.

Mah io non sono per niente d'accordo.Se è un dato di fatto che l'età media sia cresciuta è anche un dato di fatto che sia cresciuta esponenzialmente la mortalità causata da tumori e patologie cardiovascolari,per non parlare dei disturbi legati allo stress.Da che mondo è mondo la fascia di età più a rischio di morte per queste cause è quella che va a grandi linee dai 60 ai 70 anni.Portando avanti l'ètà pensionabile ti togli letteralmente dal groppone un bel pò di gente.
Dai dati pubblicati oggi la disoccupazione giovanile è aumentata ancora a livelli mostruosi,e ciò non si risolve certamente aumentando l'età pensionabile chiudendo così le porte in faccia ai giovani.
Il fatto poi che spostare più in là la pensione aumenti la produttività all'interno di una qualsivoglia azienda mi pare insensato.Uno di 60/70 anni non può avere la stessa lucidità di uno di 20/30.

a parte che la vorrei vedere (sentire) la Christine Laguarde che dice "dovete crepare prima" (queste sono le parole di Gennaro Carotenuto, divulgatore a cui patria o muerte si rifà in continuazione), è ovvio che il concetto espresso è un altro, come hanno illustrato bobbys e areggio. Ma come in tutte le cose, a seconda della "coloritura" che se ne dà, si può far assumere al concetto espresso un significato differente.
Mi piacerebbe sapere quale è il reale pensiero di patria o muerte sull'argomento: questo giusto per capire se viene in questa sezione per fare propaganda a testate a noi estranee (noi siamo un forum di tecnica Digitale terrestre/satellitare), se tenta una provocazione, oppure se ha una sua posizione sulle tematiche espresse, cosa che invece -se ben argomentata- credo interesserebbe tutti noi.
Patria o muerte, ci sei ?

Sicuramente non la sentirai mai dire queste cose,che scoperta.Ma sicuramente lo pensano eccome.
La mia non è certo propaganda,se guardi bene il testo che ho postato proviene da un blog indipendente e non è certo testata di qualsivoglia fazione.
 
Spostando l'età pensionabile in avanti automaticamente si riducono le prospettive di occupazione per i giovani, che sono già basse in modo allucinante per colpa della crisi ed in parte per colpa dei nostri politici. Con il termine "nostri politici" indico i politici italiani di casa nostra e gli europei tutti. Il fatto assurdo che andiamo avanti alla rovescia ed in modo disorganizzato: qualcuno dei politici si è accorto che abbiamo bisogno dell'unificazione fiscale a livello europeo, dopo l'unificazione monetaria, ma non si domanda (voglio essere gentile) chi deve avere il potere politico sugli stati europei e come deve averlo. D'altra parte, così come siamo messi attualmente, i politici pensano che i soldi provengano da una entità astratta che non è dipendente dall'organizzazione di uno stato comunitario e pensano solo a spendere. Per assurdo anche i politici che si dimostrano contrari all'euro, non propongono un piano di uscita che preveda o stimi il costo dell'uscita in termini economici. Raccontato in brevi termini ecco di chi siamo in mano.
 
Ultima modifica:
Concordo con Alevia, ma io ci vedo più responsabilità europea che nostrana, fermo restando che da noi anche ne combinano di cotte e di crude.
 
Mah io non sono per niente d'accordo.Se è un dato di fatto che l'età media sia cresciuta è anche un dato di fatto che sia cresciuta esponenzialmente la mortalità causata da tumori e patologie cardiovascolari,per non parlare dei disturbi legati allo stress.Da che mondo è mondo la fascia di età più a rischio di morte per queste cause è quella che va a grandi linee dai 60 ai 70 anni.Portando avanti l'ètà pensionabile ti togli letteralmente dal groppone un bel pò di gente.
Dai dati pubblicati oggi la disoccupazione giovanile è aumentata ancora a livelli mostruosi,e ciò non si risolve certamente aumentando l'età pensionabile chiudendo così le porte in faccia ai giovani.
Il fatto poi che spostare più in là la pensione aumenti la produttività all'interno di una qualsivoglia azienda mi pare insensato.Uno di 60/70 anni non può avere la stessa lucidità di uno di 20/30.

sono contento vedere che hai una tua posizione argomentabile e non ti limiti a riportare "ritagli" di cronaca :)
Due mie considerazioni su quanto detto:
1) "Se è un dato di fatto che l'età media sia cresciuta è anche un dato di fatto che sia cresciuta esponenzialmente la mortalità causata da tumori e patologie cardiovascolari,per non parlare dei disturbi legati allo stress"
Vero, ma solo perchè gli altri tipi di mortalità sono stati praticamente debellati o ridotti a percentuali insignificanti nei paesi cosiddetti "avanzati". Sono rimaste solamente le patologie cosiddette incurabili o croniche.
2) "Portando avanti l'ètà pensionabile ti togli letteralmente dal groppone un bel pò di gente."
Bisogna partire dalla sostenibilità dei sistemi pensionistici mondiali. Quello che è stato indicato dalla Lagarde (che comunque me ne guardo bene dal prendere come modello di wellfare, ci mancherebbe: sta solo interpretando il ruolo a lei assegnato) è un andamento che nel lungo termine non è sostenibile, evidentemente. Quantità di denaro X, da distribuire per Y anni, su Z individui. Se non si vuole che il sistema collassi, e che ci sia un trattamento previdenziale per tutti senza mandare in fallimento il sistema paese, devono esser presi provvedimenti. E allora gli unici meccanismi sono due, a parità di patrimonio X: o si alza l'età pensionabile (e quindi si diminuisce la massa Z), o si abbassa la frazione X (la pensione) da distribuire a tutti gli Z individui.
Tu che cosa sceglieresti tra le due opzioni ?
 
La terza .... Stampare più moneta , aumentando l'attivo circolante a disposizione dei pensionati , salvaguardando il loro potere d'acquisto che porterebbe a consumare di più , cosa che provocherebbe un aumento della produzione e della richiesta di lavoratori che avrebbero da spendere e da pagare i contributi che poi andrebbero a risolvere , almeno nel breve termine, i problemi del sistema pensionistico .

E' incomprensibile perchè uno stato ( l'Europa ) in crisi continui a tenere il valore sui mercati della propria moneta così elevato . L'Euro deve essere deprezzato almeno di 20 centesimi , cosa che si fa proprio aumentando l'attivo circolante . Quindi Draghi " STAMPA DENARO !!!!!!! " e " dallo agli STATI non alle BANCHE !!! " .
 
La terza .... Stampare più moneta , aumentando l'attivo circolante a disposizione dei pensionati , salvaguardando il loro potere d'acquisto che porterebbe a consumare di più , cosa che provocherebbe un aumento della produzione e della richiesta di lavoratori che avrebbero da spendere e da pagare i contributi che poi andrebbero a risolvere , almeno nel breve termine, i problemi del sistema pensionistico .

ecco l'errore. Stampando denaro non salvaguardi il potere d'acquisto, poichè fai l'esatto contrario: generi inflazione. E comunque mi sfugge la relazione tra un ipotetico aumento (laddove fosse possibile) del potere d'acquisto dei pensionati ed il (maggiore ? da parte di chi ?) pagamento dei contributi.
 
L'Europa non è organizzata come gli Stati Uniti. Stamparlo e darlo agli stati europei, in pratica dandolo alla politica senza un controllo ai vertici dell'Europa, confermerebbe nel lungo periodo una spirale di deprezzamento verso l'esterno dell'europa. In Italia, e in generale in Europa, sta sempre più calando la produzione e quello che consumiamo e comperiamo all'esterno è in declino.
 
....scrivo solo adesso perchè volevo vedere come continuava la discussione ( e perchè siete tutti offline :badgrin: )
Quindi Draghi " STAMPA DENARO !!!!!!! " e " dallo agli STATI non alle BANCHE !!! " .
Anche se abbiamo ideologie (politiche) divergenti, concordo con Stefio.

Non dico nulla di nuovo, ma.... da sempre il mondo è come una bilancia a due piatti: non potrà mai esserci equilibrio fra i due.
Praticamente togliere un poco alla massa per dare tanto a pochi. Se non si fa così 'sto pianeta si ferma.

Questa non è Sherwood. E io non sono Robin Hood....
 
ecco l'errore. Stampando denaro non salvaguardi il potere d'acquisto, poichè fai l'esatto contrario: generi inflazione. E comunque mi sfugge la relazione tra un ipotetico aumento (laddove fosse possibile) del potere d'acquisto dei pensionati ed il (maggiore ? da parte di chi ?) pagamento dei contributi.

Mi chiarisco , perchè forse ho fatto un pò di confusione , ma poca . ;)

Partiamo un pò dalle basi della scienza delle finanze . I soldi lo stato dove li prende , dalle Tasse , Imposte e Tariffe mettendo le mani in saccoccia a noi ; dai tagli alla spesa , che spesso vuol dire che una cosa che prima era a carico dello Stato poi diventa a parziale o totale carico del cittadino ( in pratica altri esborsi dalle nostre tasche ) ; chiedendo prestiti emettendo Titoli di stato e pagando interessi ( anche quì alla fine dei conti chi paga è sempre pantalone ) ; infine li fa stampare ed aumenta l'attivo circolante , operazione che se la facessero assieme ad una riduzione dell'imposizione fiscale potrebbe portare ossigeno alle tasche del cittadino , che avrebbe anche più voglia di consumare acquistando beni con relativo aumento della richiesta di essi , cosa che porterebbe ad un aumento della produzione e conseguentemente della richiesta di mano d'opera .

Fin quì ci siamo , vero ? :eusa_think:E' chiaro il mio concetto ? ;)

Vediamo ora di capire perchè ho parlato nel mio post precedente di aumentare le pensioni ( almeno le minime , quelle al di sotto dei 1000 euro ) in caso di poche risorse e dovendo scegliere a chi darle. Perchè la manovra degli 80 euro finora ( e credo anche a lungo termine ) si è rivelata inefficace , non ha aumentato i consumi . Il Governo ha dato i soldi al ceto medio che lavora , che per la maggior parte ha sulle spalle uno o più mutui da pagare ( auto, casa, ecc. , ) che ha usato e userà quei soldi per lenire il peso del mutuo , quegli 80 euri sono finiti ancora una volta nel settore finanziario ( banche, finanziarie ) , pochissimo nei consumi . Se si vuol far aumentare i consumi occorre dare il denaro ai pensionati che non hanno certo da pagare mutui ( almeno la maggioranza ) e che immetteranno quelle somme nel mercato ( certamente più di quanto accaduto ora ) facendo aumentare la domanda dei prodotti e la domanda di lavoratori .

Quando aumentano i lavoratori mi pare ovvio che aumentino i contributi che vengono versati all'Inps , perchè sono più persone a pagare .

Ora tocca al problema del Potere d'Acquisto . Sono d'accordo che aumentando il denaro in circolazione svaluti la moneta sui mercati internazionali , ma come ho già detto , l'Euro è troppo forte e va svalutato almeno di 20 centesimi ( fra l'altro lessi qualche mese fa che il FMI non permetteva all'Europa di Svalutare , ed ancora oggi mi chiedo il perchè ), inoltre porterà l'aumento dell'Inflazione , che non è il male assoluto , ricordatevi che un inflazione attorno al 2 % annuo è normale , non è normale invece avere una infla a 0 o sotto tale soglia , perchè significa che l'economia è morta . Un inflazione minima in una economia che sta bene ci vuole , fino al 2 è buona, è accettabile anche fino al 4 , oltre non si deve andare , che si incomincia ad andare in una spirale iperinflazionistica pericolosa .:eusa_naughty:
 
ecco l'errore. Stampando denaro non salvaguardi il potere d'acquisto, poichè fai l'esatto contrario: generi inflazione. E comunque mi sfugge la relazione tra un ipotetico aumento (laddove fosse possibile) del potere d'acquisto dei pensionati ed il (maggiore ? da parte di chi ?) pagamento dei contributi.

L'inflazione nel breve e medio periodo, che in economia può anche essere di 50 anni, porta ad un aumento dei posti di lavoro.
Trade off fra inflazione e disoccupazione.

Infatti se vi ricordate o se lo avete saputo dopo, nei periodi di boom in Italia in cui tutti lavoravano, l'inflazione era piuttosto alta. Non vorrei sbagliarmi, ma mi pare che fosse arrivata anche al 17 per cento.

Semmai stampando molta moneta la stessa si deprezza e si svaluta.. e forse chi è in vantaggio sull'euro potrebbe venire ugualmente ad investire in Italia nonostante i tanti problemi burocratici che abbiamo sempre avuto.
 
Perchè la manovra degli 80 euro finora ( e credo anche a lungo termine ) si è rivelata inefficace , non ha aumentato i consumi

A parte che per alcuni sono 40 e per altri 90, va anche detto che se anche fossero aumentati i consumi, la maggior parte dei bei acquistati dagli italiani sono comunque prodotti all'estero e non in Italia.. dipende per che cosa si consumano questi soldi.
 
Per uscire da questo stallo bisognerebbe detassare le imprese per favorire la produzione e la costituzione di nuove aziende, che richiederebbero nuovi dipendenti, e riuscire ad avere una valuta più povera per tentare l'export. Ci sarebbero altre iniziative, per esempio una che mi da addosso come pensionato: abbassare le pensioni soprattutto quelle più alte, ma lo so benissimo che è estremamente impopolare.

Io ho dei dubbi sul ruolo dell'Europa, così come è fatta attualmente: li ho già espressi nei miei precedenti messaggi di questo thread. Io comincerei a pretendere che le lampadine a led, faccio solo un esempio, vengano costruite in Europa e siano più affidabili di quelle provenienti dall'oriente. Scusate se approfondisco il tema, che mi è congeniale, delle lampadine prodotte in oriente ma hanno l'elettronica (non la parte optoelettronica) tenuta insieme con il nastro isolante e dei condensatori di infima qualità: noi paghiamo una esagerazione un prodotto che ha una buona probabilità di rompersi passato il periodo previsto per la garanzia quando la parte optoelettronica dura molto di più. Non saremmo tutti disposti a spendere qualcosa di più ed avere un prodotto finito che è prodotto in Europa od in Italia con una qualità decente ??? Sto parlando dell'Europa ... se l'Europa deve esistere ci vuole una autorità politica centrale che sappia prendere anche le decisioni giuste anche per l'export e l'import.

In Italia credo che riusciremmo ad esportare ben poco con l'organizzazione che abbiamo adesso, intendo in gran parte del lavoro, anche con una valuta più povera.
 
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