forse triesteoggi potrebbe fare chiarezza a beneficio dei lettori su un punto che viene ignorato nel suo post, ma che pare di non trascurabile importanza e certamente non e' un dettaglio, visto che una tv trasmette un segnale via etere. Ovviamente mi riferisco alla disponibilita' del canale uhf 25 per il mux tvm, che non puo'essere di suo utilizzo (tantomeno per progetti organizzativi di struttura) in quanto assegnato al mux Cairo in territorio nazionale dopo che il gruppo dell'editore si e'aggiudicato l'asta di circa un anno fa.
Anzi,leggendo su questo stesso forum il thread dedicato proprio al mux Cairo si considera come imminente l'apertura del segnale di trasmissione proprio a cominciare dagli impianti della zona nord-est di territorio nazionale..
Dobbiamo dunque aspettarci il classico "quadro nero" di due segnali in conflitto occupanti contemporaneamente il medesimo "sfogo" di trasmissione ?
Come si faccia quindi a ipotizzare una ristrutturazione dell'operativita' dell'emittente rta partendo col passo gia' errato e cioe' dall'uso di un canale non idoneo alla trasmissione in quanto assegnato da oltre un anno ad altro specifico soggetto non si comprende bene, e magari triesteoggi puo'approfittare di questo spazio per spiegarcelo, a meno che non siano previste le medesime scene a cui abbiamo assistito ai tempi in cui il mux locale trasmetteva sul 22 (non idoneo in partenza pure quello, tanto che il mux locale ha dovuto emigrare) in completo conflitto con la frequenza regolarmente assegnata al territorio confinante della Slovenia. In fatto di date,quindi, sarebbe piu' consono ed interessante che triesteoggi potesse invece chiarire la data in cui il mux tvm lascera' libero l'utilizzo dell'uhf 25 a legittima disposizione del mux Cairo senza che si avveri il conflitto della medesima frequenza utilizzata, gia' visto appunto ai tempi del 22 sloveno.
Ringrazio anticipatamente per l'eventuale chiarimento in merito, chiedendo anche se i tempi perfettamente coincidenti di questa cosiddetta divisione di operativita' della locale emittente siano legati proprio all'imminente entrata in scena del mux nazionale ,nella considerazione che altri debbano porre rimedio al consueto pasticcio e garantire uno spazio ad oggi non consentito.
Per fare ulteriore chiarezza, si potrebbe chiedere alla stessa fonte triesteoggi chi e per quale motivo assegno' in vidimazione di concessione proprio il ch 25, gia' del tutto consapevolmente oggetto di asta nazionale con regolare bando sulla gazzetta ufficiale, per l'emissione del mux di tvm dopo essere stati obbligati a lasciare libero lo spazio della frequenza 22 a legittimo utilizzo della Slovenia che fu anche troppo paziente in merito,tanto da dover addirittura in seguito organizzarsi con l'accensione di ulteriore mux "parallelo"per liberarsi delle durature interferenze da territorio confinante.
Si puo' supporre che la medesima dose di pazienza nei confronti di elementi interferenti verra' dimostrata anche dal soggetto che organizza la capillare rete di trasmissione del mux Cairo ?
Meraviglia in tal senso il fatto che ,prima di procedere con l' accensione degli impianti, non sia stato fatto (con tutto il tempo a disposizione dall'aggiudicazione dell'asta) uno studio conoscitivo di quanti "birilli" estranei fossero presenti sulla pista, per poter appunto presentarsi al decollo fin dal primo giorno di accensione liberi dalla zavorra di altri occupanti che possano poi pretendere determinate garanzie legate al fatto di "anzianita' di occupazione
di uno spazio,palesemente fuori dalle regole e dunque maldestramente assegnato gia' in partenza
E in fin dei conti di tempo ,appunto, ce n'era tanto, fra burocrazia e concessione impianti e considerata la lentezza del concretizzarsi tangibile della frequenza aggiudicata
Sia per tutelare il soggetto che ha la frequenza in concessione dopo regolare asta ufficiale,
e sia per evitare i piagnistei "LAST MINUTE" di chi deve ( o dovra', o forse sarebbe meglio dire dovrebbe...visto che siamo in italico territorio dove il condizionale la fa da padrone rispetto all'imperativo delle regole fissate ) levare le tende da un territorio di "sosta digitale" non consentito