Allora, per quanto concerne la procedura di rilascio delle frequenze per la questione delle interferenze all'estero, la
serie di quesiti posti al MISE (cliccando qui, si scarica il relativo PDF), mi sembra che confermino quanto è stato precedentemente detto in questa sede. In particolare al quesito 4, si risponde che "al termine della procedura di volontario rilascio un'emittente, precedentemente collocata in posizione utile nella graduatoria regionale di assegnazione delle frequenze potrebbe trovarsi in posizione non più utile, dal momento che in base alla nuova pianificazione delle frequenze, (...) in alcune regioni le frequenza disponibili sono in numero inferiore rispetto alle frequenze pianificate in fase di passaggio al digitale. Potrebbe, quindi, accadere, ai sensi dell'Art. 3 co. 1 del decreto, che si proceda alla revoca del diritto d'uso con contestuale pagamento di indennizzo." Poi, si dice anche che "Un'emittente non coinvolta nella procedura in quanto non titolare di frequenza oggetto di rilascio necessario, che continui a rimanere in posizione utile in graduatoria al termine della procedura, manterrà il proprio canale indipendentemente dalla manifestazione d'interesse delle altre emittenti", cioè se un soggetto/intesa/consorzio è attualmente su una frequenza da non liberare e poi rientra in posizione utile nella graduatoria, conserva la frequenza attuale, indipendentemente dalle manifestazioni di interesse su quella frequenza, anche fatte da soggetti che nella graduatoria si trovano in posizioni migliori.
Per quanto concerne le tempistiche, a noi utenti, in fondo non cambia nulla e quindi tutta questa fretta per noi non c'è. Le questioni poste sulla riserva di 1/3 delle frequenze ad operatori regionali/locali e sul fatto che erano stati riconosciuti formalmente diritti d'uso di durata ventennale, sono fondamentalmente giuste perché trattasi di principi che sono stati stabiliti dalla stessa Amministrazione che, in realtà, sapeva benissimo che non avrebbe potuto ottemperare, sul medio-lungo termine, queste regole: non rispondono perché non sanno dietro cosa trincerarsi, o meglio qui possono sollevare il fatto che questi principi non sono presi in considerazione in questo particolare procedimento amministrativo.
Per quanto concerne la questione di AntennaSud/BlustarTv, il punto è che non è prevista una revisione della graduatoria definita in occasione dello switch-off perché altrimenti sarebbe stato necessario rivedere tutti i criteri di attribuzione dei punteggi, a suo tempo valutati per ogni singola emittente, in relazione a patrimonio, dipendenti, copertura, storicità, etc..., ma oggettivamente sarebbe uno stravolgimento di tutto, con rischi di problemi e strascichi potenzialmente molto complessi, e risulterebbero penalizzati che gli altri soggetti dell'intesa/consorzio che hanno ben operato, relativamente parlando ovviamente!