Film consigliati in catalogo

Quando guardi un capolavoro come Il sospetto ti rendi conto con rabbia ed impotenza che il Medioevo della caccia alle streghe e delle gogne non è purtroppo terminato. Nemmeno nel civilissimo nord Europa. La narrazione trae spunto da una vicenda minima, una sciocchezza, un banalissimo equivoco che però genera follia contagiosa e collettiva. Mi sono venuti a mente tutti i poveri Cristi in croce di questa epoca cosiddetta moderna, di questa pseudo civiltà, o di questa civiltà pseudo giuridica che non riesce a liberarsi dal tarlo del sospetto "a prescindere". Il dubbio è debolezza, la forza di una società è la ricerca di un colpevole. L'ostracismo, il discredito, fino alla violenza fisica, sono la regola. Penso agli innocenti ingiustamente detenuti, e poi assolti dopo anni di calvario e di pubblico ludibrio. Penso agli emarginati lapidati perché ritenuti diversi. Penso ai pregiudizi verso le donne. Penso ai processi mediatici. Penso alle numerose ingiustizie generate dalla ignoranza e dai pregiudizi. La vita e la civiltà si saltavano solo con la ragione. Il finale, però, lascia pensare che...
Il protagonista migliore attore a Venezia 2012. Premio meritatissimo, come le numerose nomination.
Voto: 8
 
confermo, "Il sospetto" è un ottimo film.
Per chi è interessato a film un poco più autoriali (come "il sospetto", per l'appunto) ma che coniughino sia azione che ambientazione storico/sociale, consiglio "uomini senza legge" ("outside the law") di Rachid Bouchareb: la storia di tre fratelli Algerini a cavallo della guerra di Algeria (il film si svolge tra il 1925 ed il 1962), che prendono tre strade diverse durante i sanguinosi avvenimenti di quegli anni.
Molto bello, coinvolgente, tema assolutamente scottante (tanto che il film provocò parecchie critiche alla sua uscita), 138 minuti, due ore e un quarto (!!!) ma che non pesano assolutamente, anzi, e questo la dice lunga sulla qualità del film.
Guardatelo, ne vale la pena: è uno di quei film non eccessivamente pubblicizzato, ma che non ha avuto secondo me l'attenzione che meritava.
 
Quando guardi un capolavoro come Il sospetto ti rendi conto con rabbia ed impotenza che il Medioevo della caccia alle streghe e delle gogne non è purtroppo terminato. Nemmeno nel civilissimo nord Europa. La narrazione trae spunto da una vicenda minima, una sciocchezza, un banalissimo equivoco che però genera follia contagiosa e collettiva. Mi sono venuti a mente tutti i poveri Cristi in croce di questa epoca cosiddetta moderna, di questa pseudo civiltà, o di questa civiltà pseudo giuridica che non riesce a liberarsi dal tarlo del sospetto "a prescindere". Il dubbio è debolezza, la forza di una società è la ricerca di un colpevole. L'ostracismo, il discredito, fino alla violenza fisica, sono la regola. Penso agli innocenti ingiustamente detenuti, e poi assolti dopo anni di calvario e di pubblico ludibrio. Penso agli emarginati lapidati perché ritenuti diversi. Penso ai pregiudizi verso le donne. Penso ai processi mediatici. Penso alle numerose ingiustizie generate dalla ignoranza e dai pregiudizi. La vita e la civiltà si saltavano solo con la ragione. Il finale, però, lascia pensare che...
Il protagonista migliore attore a Venezia 2012. Premio meritatissimo, come le numerose nomination.
Voto: 8

visto, bello e fa riflettere molto su quanto poco ci voglia a rovinare una persona
 
altre due visioni delle sere scorse, che non essendo in primissimo piano mi sento comunque di evidenziare:

"Dear Wendy"
dallo stesso regista de "il sospetto" (Thomas Vinterberg) di cui abbiamo già ampiamente discusso qua sopra, una storia ai limiti del grottesco su alcuni ragazzi ed il loro amore per le armi, sceneggiatura e produzione con lo zampino di Lars Vor Trier.

"Autoreverse"
uno dei primi film di Cedric Klapisch ("ognuno cerca il suo gatto") action/noir francese con qualche alto e basso di sceneggiatura ma complessivamente piuttosto godibile, sicuramente piacerà agli amanti del genere.
 
altre due visioni delle sere scorse, che non essendo in primissimo piano mi sento comunque di evidenziare:

"Dear Wendy"
dallo stesso regista de "il sospetto" (Thomas Vinterberg) di cui abbiamo già ampiamente discusso qua sopra, una storia ai limiti del grottesco su alcuni ragazzi ed il loro amore per le armi, sceneggiatura e produzione con lo zampino di Lars Vor Trier.

"Autoreverse"
uno dei primi film di Cedric Klapisch ("ognuno cerca il suo gatto") action/noir francese con qualche alto e basso di sceneggiatura ma complessivamente piuttosto godibile, sicuramente piacerà agli amanti del genere.
Mi associo. Dear Wendy l'ho visto su Premium un paio di anni fa. È un film che stupisce. La narrazione fuori campo trascina lo spettatore. Lo rivedrò su Infinity
 
Ma che bel film, Sweet sixteen. Un pugno allo stomaco accompagnato da una continua carezza al cuore. Mi vien da pensare che il tema dominante delle pellicole di Ken Loach, di cui Infinity propone una discreta rassegna, è sempre quello della indipendenza. In questo caso, l'indipendenza per cui si lotta è quella che si oppone ai condizionamenti di una società, e di un contesto familiare, che non lasciano spazi alla crescita, al riscatto, alla libertà. Il giovane protagonista è eccellente. Penosa è la condizione di Liam. Ma non basta la pietas. È doveroso il riscatto. Bellissimo il contrasto tra la musica di Mozart ed il contesto della scena in cui è inserita.
Voto:7,5.
 
Bel film, ma con Ken Loach si va sul sicuro. E su Infinity ce ne sono veramente molti, dalla sua filmgrafia.
 
Inhale: voto 7,5

Buonissimo primo lavoro "hollywoodiano" per l'indipendentista Kormakur: il regista ci regala una pellicola vera, sincera e molto forte su un argomento scottante.
Parte come un dramma, ben presto ci si ritrova nel piu classico dei thriller, il tutto condito da una regia essenziale che pero' ha il gran merito di miscelare saggiamente entrambi i generi; durata breve, ma intensa.
Bravissimi gli attori.
Consigliatissimo
 
Inhale: voto 7,5

Buonissimo primo lavoro "hollywoodiano" per l'indipendentista Kormakur: il regista ci regala una pellicola vera, sincera e molto forte su un argomento scottante.
Parte come un dramma, ben presto ci si ritrova nel piu classico dei thriller, il tutto condito da una regia essenziale che pero' ha il gran merito di miscelare saggiamente entrambi i generi; durata breve, ma intensa.
Bravissimi gli attori.
Consigliatissimo
😊 concordo
 
Nella casa ha un ritmo narrativo agile. Un film forse grottesco che mette a nudo la voglia di voyerismo che nella società moderna inconsciamente ci appartiene. Quante volte, complici forse i social network, o forse no, entriamo inconsapevolmente nella casa altrui, nella vita altrui, nella coscienza altrui, pretendendo di scrivere l'inizio e la fine della storia? Questo anche con le migliori intenzioni. Sentirsi appagati perché siamo convinti di capire la vita altrui, e di castigare presunti vizi e presunte debolezza, è atto debole di per sé. Anche nella buona fede. Smettiamo di scrivere il romanzo degli altri, ed impariamo ad ascoltare. Le conseguenze delle sciocche ingerenze potrebbero essere più gravi di quanto possiamo immaginare. Il bisogno di affetto, i vuoti si colmano diversamente.
Questa pellicola francese mi è piaciuta molto. Bravo il protagonista. Amaro il finale, quello vero, che sembra non arrivare mai.
Voto:7
 
Rosemary's Baby - Nastro Rosso a New York (1968)
Un film molto strano, ma anche molto bello allo stesso tempo. Uno dei primi grandi successi di Roman Polanski, con una giovanissima Mia Farrow che interpreta il ruolo di una giovane sposa che si trasferisce con il marito in una nuova casa e la cui vita, piano piano, cambierà, senza che lei se ne accorga... La narrazione procede con un buon ritmo, e non ti stanca mai, anzi, le due ore del film passano, e neanche te ne accorgi. Il film, nel complesso, è un thriller, ma anche mystery, un po' horror, molto cupo... Da segnalare, a parte la bravura di tutto il cast, soprattutto le musiche, molto suggestive, che ti fanno entrare in quella atmosfera quasi "da brivido" che accompagna tutto il film. Il finale mi ha stupito, perché mi aspettavo qualcosa di completamente diverso...

Voto: 8/10
 
Ho visto su infinity in questi giorni...

Into the Wild - Nelle terre selvagge

Non sono un amante delle biografie, di solito mi annoiano. Anche questo film non è filato via proprio liscio come altri, pero' sta di fatto che rimane un gran film e una bellissima storia vera. Molto emozionante questo glielo devo riconoscere e soprattutto girato e interpretato molto bene. Stupenda colonna sonora. Insomma da vedere almeno una volta nella vita anche perchè da punto di vista filosofico, se cosi' possiamo dire, se ne potrebbe parlare per giornate intere.

Voto: 8


Strafumati

Era nella mia lista da tempo essendo uno di quei film nel giro produttori-registi-attori che a me piacciono un casino. Infatti si conferma demenziale come mi aspettavo e con due protagonisti sempre ben affiatati.

Voto: 7
 
Ultima modifica:
Condivido il tuo pensiero su Into The Wild. Lo volli recuperare mesi fa su Play ed è un film che ha il pregio di far riflettere non solo durante la visione del film. Dici benissimo, da un punto di vista filosofico se ne potrebbe parlare per giorni e giorni.
 
Collateral

Eh si, proprio il film che mi aspettavo, un thriller con molto stile, e anche girato ed interpretato con stile. Sceneggiatura molto interessante si segue tutta d'un fiato. Consigliato a chi piace il genere thriller/crimine con un pizzico di azione. Insomma un bel filmetto;), con tante belle scene da ricordare.

Voto: 7+
 
Cattivi vicini - molto carino e semplice, parte da una situazione abbastanza banale, pero' ha il merito di essere sempre ben scattante e con un buon ritmo, mai con un attimo di silenzio... molto volgare e con gag divertenti - Voto: 6.5/7
 
Consiglio V per vendetta che sia su Premium che in chiaro va difficilmente in prima serata.

Inviato dal mio LG-D620 utilizzando Tapatalk
 
Indietro
Alto Basso