Ber
Digital-Forum Gold Master
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- 28 Maggio 2011
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La stampa in generale poi non aiuta di certo... ultimamente si sta facendo un vero e proprio minestrone tra obbligo di immettere in commercio solo dispositivi DVB-T2 + HEVC, dismissione 700 Mhz e fantomatici switch-off. Tutte cose non collegate tra loro.
Andando per ordine, l'obbligo DVB-T2 + HEVC non è né più nè meno di quello sul DVB-T con o senza MPEG-4 (non mi pare si vendessero ancora tv con solo analogico
), la dismissione dei 700 MHz è cosa nota non certo da ieri ed è coordinata a livello internazionale, e soprattutto non ci sarà nessuno switch-off. Ognuno è libero di trasmettere come vuole (sia come come standard che come compressioni) e non sarà tanto diverso dal periodo in cui si affiancavano analogico e digitale (in futuro si avranno mux DVB-T e mux DVB-T2). Con il tempo e la diffusione si sostituiranno prima le compressioni (passando progressivamente ad H.264 e H.265) e poi il DVB-T con il DVB-T2.
Le frequenze in un modo o nell'altro si recupereranno (non tutti sono o saranno interessati a continuare ad esercire un intero mux... anche in nazionale).
Facendo un passo indietro, come detto già altre volte, la creazione di consorzi obbligatori non sarebbe stato per nulla facile per una serie di motivi: politica, storicità e copertura (in molti casi dove copre l'uno non copre l'altro), raccolta pubblicitaria (legata anche alla copertura), antipatia/antipatia reciproca e chi più ne ha più ne metta.
Una soluzione poteva essere la creazione di un soggetto regionale indipendente (una sorta di Persidera su scala locale) di cui ogni editore/operatore detiene una partecipazione (in modo da non ritrovarsi sbattuti fuori e per salvaguardare la storicità/tradizione) magari gestito a livello tecnico da Rai Way (che avrebbe potuto garantire ospitalità e rapida copertura su siti Rai)...
Andando per ordine, l'obbligo DVB-T2 + HEVC non è né più nè meno di quello sul DVB-T con o senza MPEG-4 (non mi pare si vendessero ancora tv con solo analogico
Le frequenze in un modo o nell'altro si recupereranno (non tutti sono o saranno interessati a continuare ad esercire un intero mux... anche in nazionale).
Facendo un passo indietro, come detto già altre volte, la creazione di consorzi obbligatori non sarebbe stato per nulla facile per una serie di motivi: politica, storicità e copertura (in molti casi dove copre l'uno non copre l'altro), raccolta pubblicitaria (legata anche alla copertura), antipatia/antipatia reciproca e chi più ne ha più ne metta.
Una soluzione poteva essere la creazione di un soggetto regionale indipendente (una sorta di Persidera su scala locale) di cui ogni editore/operatore detiene una partecipazione (in modo da non ritrovarsi sbattuti fuori e per salvaguardare la storicità/tradizione) magari gestito a livello tecnico da Rai Way (che avrebbe potuto garantire ospitalità e rapida copertura su siti Rai)...