IT - 5
Come temevo, l'ambientazione anni 80 è stata decisamente negativa per un film che invece avrebbe dovuto tenere conto (così come nel romanzo) di quella che era la "chiusura" mentale degli anni 50, il rispetto per la famiglia con talvolta i genitori a receitare i ruoli di padroni e, non per ultimo l'aspetto raziale. Nel romanzo e nel film originale (lo chiamo film perché come tale l'ho visto e non come mini serie), Mike Hanlon ha un ruolo ben preciso perché di colore, qui... no, ed infatti si può dire che non abbia nemmeno un ruolo.
Ma un altro aspetto del tutto primario dell'ambientazione anni 50, è proprio la paura. Quella paura dei primi film dell'orrore ai quali nessuno era abituato, la scoperta dell'ignoto, le "banali" mummie e i licantropi e di conseguenza le reali urla all'interno dei cinema che, da poco, avevano iniziato a trasmettere questo genere di film. Negli anni 50 un po' tutto faceva paura, pure il rock'n'roll era musica oscena e considerata musica del diavolo, e non si poteva dire neanche "****o" perchè linguaggio riservato ai bulli di quartiere, alle feccia. A fine anni 80? Questi ragazzetti ti sparano una sequela di ****o, ****o, ****o e figuriamoci quanto timore potesse incutere una mummia, come oggi del resto. Ambientazione sbagliata, senza se e senza ma.
Quello in cui però il film fallisce principalmente, è quanto invece il libro e il primo film risaltano di più: la sacralità dell'amicizia... soprattutto quell'amicizia innocente e vera dell'adolescenza, dove ti scambi promesse che poi magari non manterrai, ma che da adulto ricorderai sempre e pure con un pizzico di rammarico e malinconia. Il libro (e il primo film), da questo punto di vista sono pura poesia. Sei parte di loro, vorresti essere loro, vorresti aver avuto un'amicizia come quella, la respiri ad ogni parola e ad ogni gesto. In questo film, semplicemente no, tutto è approssimativo e scontato, frutto anche di una caratterizzione dei personaggi a dir poco pessima e ad un doppiaggio orrido.
Quando vidi il primo film, dopo aver letto il libro svariate volte, appena vidi i ragazzini mi dissi: "Eccoli, sono loro!", tali e quali a come me li ero immaginati, perfetti nella trasposizone dal libro. Era così che avevo immaginato Bill il ba il ba il balbuziente, quello era Richie Tozier, quella era Bev, Stan, Mike, l'ipocondriaco Eddie e, soprattutto, il mitico Ben! Qui invece... Giuro che ci ho messo un buon 45 minuti prima di ricordare chi era Eddie, chi Bill e chi Richie. In questo film Bill ha l'aspetto del fesso, Stan non fa lo Stan per superare le sue paure, di Mike abbiamo già detto che nemmeno ha un ruolo, Tozier non c'azzecca niente, Eddie usa l'inalatore dopo un'ORA e 22 minuti dall'inizio del film (!!!), Bev è una sciaquetta che si trasforma in ****uta da una scena all'altra e Ben... Cannone, amico mio, che fine hai fatto? Sigh! In generale sono tutti dei moderni bimbiminchia, molto più proiettati negli anni nostri che non agli anni 80.
Capitolo IT-Pennywise: Tim Curry batte sto tizio norvegese (?) per manifesta inferiorità. Chiaramente non è l'attore in discussione, quanto piuttosto il personaggio. L'IT originale era un uomo, dietro ad una maschera che copriva un mostro. Qui c'è solo il mostro che tenta di farti paura con "effetti speciali", a dir la verità pure del tutto banalotti. E quindi ritorniamo al discorso di prima: dato che di effetti speciali nel campo dell'horror ne abbiamo visti di tutti i tipi, questo IT non fa paura. Per niente! L'originale, così come del resto nel libro, ha invece quel fascino del "non è quello che sembra" e stimola lo spettatore all'immaginazione e all'immedesimazione, due cose che i registi e gli sceneggiatori sembrano aver dimenticato a favore dei "Jump Scares", che ti fanno saltare si dalla sedia, giusto come quando tua sorella o un tuo amico ti fanno BU! Ma lì finisce...
In generale il film lo trovo mediocre sotto ogni punto di vista, l'ho visto più come un remake dei Goonies in versione horror che non come IT del quale, ahimè, conserva solo il nome.