In questi ultimi mesi ho visto:
Black butterfly con Antonio Banderas, un bel thriller secondo me troppo sottovalutato. Tiene alta la tensione fino alla fine ed i colpi di scena non mancano.
La fratellanza con Nikolaj Coster-Waldau, l'attore che impersona il protagonista del film é semplicemente meraviglioso: rende il tutto ancora più credibile. A mio avviso una delle migliori pellicole con tema principale il sistema carcerario.
Benedetta follia di e con Carlo Verdone, me lo ero andato a vedere al cinema, ma l'ho rivisto volentieri a casa, per me Verdone negli anni è solo migliorato, mi ha fatto un sacco (bello) ridere! Ottima anche la "burina" di Ilenia Pastorelli, continua così!
Il vegetale con Fabio Rovazzi, non avevo grandi pretese, non volevo neppure guardarlo e invece ho fatto bene a dargli una possibilità. Il tema è il solito sulla difficoltà di trovare lavoro da parte dei giovani laureati. Rovazzi però, per quanto gli è possibile, interpreta bene la parte, anche se si vede che non è un attore (tantomeno comico). Però si lascia vedere.
Downsizing con Matt Damond, prima di vedere il film ho visto il trailer su YouTube: non lo fate, non è un trailer ma uno spoiler di tutto il film. La storia è interessante, ha anche una sua logica, l'ho trovato però troppo lungo e in alcune parti lento. Diciamo che visto il trailer si vede già tutto (o quasi).
Caccia al tesoro con Vincenzo Salemme, la colpa è mia che ho fatto play! Orribile, non sono riuscito ad arrivare alla fine. Non fa ridere, da proprio fastidio.
Il domani tra di noi con Idris Elba e Kate Winslet, che bel film, mi ha tenuto incollato al divano in attesa di vedere gli sviluppi di una vincenda tanto tragica quanto coinvolgente. Si capisce già a metà storia come va a finire, però viene raccontato bene grazie a degli intepreti eccezionali. Mi è rimasto impresso e lo rivedrei con piacere una seconda volta.
La voce della pietra con Emilia Clarke, in questo film ambientato nella Toscana degli anni '50 e tratto dal romando di Silvio Raffo l'unica nota positiva l'ho trovata nella attrice che impersonava l'infermiera protagonista princiapale, ovvero Emilia Clarke: bella, brava, credibile, tiene in piedi una storia che sa di già visto e che a mio avviso si dipana troppo lentamente. Soporifero in alcuni tratti ma il finale salva la baracca.