Tutta la questione è molto più semplice da spiegare.
Il playout di tutti i canali internazionali di Paramount ora è tutto a Londra, mentre Amsterdam è stato dismesso per questo ruolo.
Con internazionali si intende europei, asiatici, africani ed australiani, e qualcosa per il Sud America.
Il "cloud" invece si riferisce solamente alla posizione fisica dei server, che potrebbero essere, ad esempio, a Dublino così come a Stoccolma, o in qualsiasi altro posto, a prescindere da dove si fa playout.
Prima di andare in playout però, bisogna assemblare il singolo canale, cioè programmarlo, tramite delle griglie di programmazione, dove va indicato tutto quello che deve andare in onda, ma proprio tutto, bumper, pubblicità, sigle, programmi e relative scritte, loghi, animazioni, ecc. Ognuno di questi corrisponde ad un file. Ad ogni file si abbinano le relative grafiche con indicazione della durate.
Quando un canale viene programmato dall'editore, si lasciano appositamente dei buchi per le parti dedicate alla pubblicità, che vengono gestite invece non dall'editore del canale, ma da chi si occupa della pubblicità.
Per cui, tornando nello specifico a VH1 Italia, a Milano decidono cosa deve andare in onda sul canale, ed inviano le griglie del palinsesto a chi lo programma, lasciando libero lo spazio per il gestore della pubblicità, che in questo caso sembrerebbe essere Sky Media.
Ed è quindi Sky che invia al programmatore le griglie di sua competenza, e sempre Sky invia a Londra anche i file relativi alle pubblicità.
In questo caso hanno erroneamente inviato a Londra un file che era invece pensato per Deejay TV, associandogli il codice che avrebbero comunque assegnato al file corretto per VH1.
E dove si fa playout, ci si limita a mandare in onda quanto previsto da chi ha programmato il canale in base a ciò che è stato ricevuto dall'editore e dal gestore delle pubblcità.