La tempesta perfetta. Casualmente queste cose capitano quando c'è una determinata maggioranza, con una differenza. L'ultima volta, trattavano un festival in crisi o volutamente portato in crisi (perciò un prodotto di minor valore), oggi il festival è una macchina da soldi (costruita dalla Rai)
Annuciata l'eliminazione della tassa tv dalla bolletta (ancora chiamata canone rai) e dall'altra il comune di Sanremo avrebbe ricevuto un'offerta per l'organizzazione dei prossimi festival, infine, l'intervista di Lucio Presta che consigliava di trovare una nuova sede, diversa dall'Ariston. Insomma FESTIVAL DI SANREMO sotto attacco.
Il sindaco sanremese (che fa parte dell'altro schieramento) non ha smentito, limitandosi a dire che non ancora aperto la lettera.
https://www.primaonline.it/2023/02/09/372200/sanremo-via-dalla-rai-il-futuro-del-festival/
https://www.today.it/media/sanremo-2023/festival-sanremo-cordata-compra-gestione-rai-offerta.html
Sono d'accordo solo su una cosa, trovare una location diversa dall'ariston che ormai è anacronistico per il tipo di spettacolo che si potrebbe fare in una location con più spazi e potenzialità.
Comunque togliere il festival alla rai avrà solo un effetto: la fine del festival così come è successo per altri eventi ad esempio miss italia.
Un evento nazionalpopolare come sanremo può solo che andare sulla tv pubblica e avere il massimo del pubblico possibile, un po' come le partite della nazionale.