In Rilievo L'angolo della memoria

Non mi è mai piaciuto, come lo vedevo cambiavo canale.
Nemmeno a me.
Sicuramente ha tanti meriti, come quello, per esempio, d'aver risollevato il festival, ma ha fatto diventare poi col tempo lo stesso Sanremo un evento pesante e stantio.
 
Checché se ne dica, Pippo Baudo ha fatto la storia della TV, della Rai e del Festival di Sanremo con ben 13 edizioni condotte da lui. Ciao Pippo Nazionale.
 
Un uomo che è stato molto potente,anche molto pieno di sè, che ha attraversato molte stagioni, con amicizie ai vertici e cadute in disgrazia, risalite e record (recuperate a tal proposito l'intervista che diede a Minoli)


presentatore per antonomasia, autore di testi musicali, talent scout e competenza musicale,anche se non altro nella scelta dei cantanti in alcuni Sanremo (vedasi 1985 con Oxa, Finardi,Graziani,Zucchero, i Matia Bazar,in quell'edizione con uno dei loro brani più splendidi "Souvenir")
E poi, proprio lui, dimenticato dai vertici,anziano, a fare l'iconoclasta, l'autoreferenzialità e la presa in giro di sè stesso, a mettere insieme Blade Runner e Zabriskie Point...

 
Baudo porta con sé nella tomba una tv e un modo di farla che non esistono più !
Una tv fatta di passione, dedizione, preparazione intelligenza, senso dello spettacolo e grandiosità. Una tv che pensava a tutti (compresi NOI bambini)
La vera tv italiana, nel senso migliore del termine, artigianale, professionale, internazionale.
Amava il pubblico come lui amava se stesso.

Non a caso muore, forse, nel periodo più basso e di crisi per la tv (ma al peggio non c'è mai fine) e soprattutto per la RAI ( la tv è specchio del paese, la cattiveria che c'è in tv, c'è nel paese, la pressapocaggi che c'è in tv, c'è nel paese, l'arroganza e la prevaricazione che c'è in tv, ci sono nel paese).
Muore dopo che s'è consumato lo scempio attorno all'assegnazione del festival di Sanremo (forse l'ultimo retaggio della tv fatta in un certo modo) che lui stesso ha contribuito a definirne i canoni.

I personaggini di oggi non passeranno alla storia (così come i programmi usa e getta attuali) lui sì, aveva già iscritto il suo nome da tempo. Da oggi si potrà pensare a intolargli studi tv, premi, concorsi vie e monumenti.
Aveva il suo caratterino e i suoi difetti. Certamente era un accentratrore, ma questa sua centralità era finalizzata alla riuscita del programma. Questa era la sua ambizione. Aveva l'intelligenza nel riconoscere il talento e il merito negli altri. Anziché allontanarli per invidia, per paura che offuscassero la sua persona, li ha sempre avvicinati a sé ed esaltatati, perché funzionali allo spettacolo. Il successo dei suoi programmi si riflettevano nel suo successo, non il contrario. Un gran lavoratore della tv, partito dalla gavetta. Un re che s'è messo al servizio dei programmi e del suo popolo. Io tra questi !

Spero sia morto in maniera "soffice" come desisederava.

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Un uomo che è stato molto potente,anche molto pieno di sè, che ha attraversato molte stagioni, con amicizie ai vertici e cadute in disgrazia, risalite e record
Difatti a Mediaset dove aveva responsabili apicali dell'azienda sopra la sua testa che lo bacchettavano per gli insuccessi , durò 8 mesi !
Uno come lui abituato a nutrirsi del primato della politica fin da giovanissimo , attraverso anche il padre
Poi gli errori e i flop nella vita privata quelli capitano a tutti , specie nel mondo dello spettacolo
 

 
quando si scrive un libro fatto di ricordi, le mancanze, le inesattezze sono all'ordine del giorno. Provate farvi raccontare i ricordi dai vosti nonni. La stessa storia raccontata quando avevano 60 anni è diversa da quella raccontata a 80.
Quel libro Baudo l'aveva composto in collaborazione con il giornalista Conti, del Corriere della Sera, a 82anni. E con tutte le cose che ha fatto, senza un diario, sarebbe umanamente impossibile raccontare tutto in modo perfetto senza dimenticare nulla.
Era previsto un secondo libro e certamente, eventuali gravi mancanze, sarebbero state colmate.

Io stesso quando vedevo le interviste fatte a Baudo, so che alcune cose che raccontava non erano esatte (dall'esordio a Settevoci, a Whitney Houston a Sanremo, la presunta incomprensione con Louis Armstrong, il non ricordare la "seconda" esperienza a Mediaset nel 1997, ecc...) ma ripeto..non è uno storico. Quel che contava era il senso e l'umanità del racconto.
 
Un pezzo anche della nostra storia, sin da piccolo sempre seguito e apprezzato . Rip e continua a presentare anche li.

Se ne va l’ultimo dei grandi presentatori, il piu’ grande di tutti

Dopo Mike e Corrado, se ne va anche lui. Riposa in pace. (Non me lo dovevi fare Katia, cit.)

Immenso Pippo . Lui , Mike , Raffaella , Corrado , Tortora e Vianello hanno fatto la TV che ha formato e istruito il paese
Rimangono in vita solo Adriano Celentano e Gianni Morandi come miti eterni del passato

A mio avviso lui era il Re della televisione.

R.I.P. Poteva piacere o meno ma è stato un pilastro della televisione italiana.

Checché se ne dica, Pippo Baudo ha fatto la storia della TV, della Rai e del Festival di Sanremo con ben 13 edizioni condotte da lui. Ciao Pippo Nazionale.

Un uomo che è stato molto potente,anche molto pieno di sè, che ha attraversato molte stagioni, con amicizie ai vertici e cadute in disgrazia, risalite e record (recuperate a tal proposito l'intervista che diede a Minoli)


presentatore per antonomasia, autore di testi musicali, talent scout e competenza musicale,anche se non altro nella scelta dei cantanti in alcuni Sanremo (vedasi 1985 con Oxa, Finardi,Graziani,Zucchero, i Matia Bazar,in quell'edizione con uno dei loro brani più splendidi "Souvenir")
E poi, proprio lui, dimenticato dai vertici,anziano, a fare l'iconoclasta, l'autoreferenzialità e la presa in giro di sè stesso, a mettere insieme Blade Runner e Zabriskie Point...


Baudo porta con sé nella tomba una tv e un modo di farla che non esistono più !
Una tv fatta di passione, dedizione, preparazione intelligenza, senso dello spettacolo e grandiosità. Una tv che pensava a tutti (compresi NOI bambini)
La vera tv italiana, nel senso migliore del termine, artigianale, professionale, internazionale.
Amava il pubblico come lui amava se stesso.

Non a caso muore, forse, nel periodo più basso e di crisi per la tv (ma al peggio non c'è mai fine) e soprattutto per la RAI ( la tv è specchio del paese, la cattiveria che c'è in tv, c'è nel paese, la pressapocaggi che c'è in tv, c'è nel paese, l'arroganza e la prevaricazione che c'è in tv, ci sono nel paese).
Muore dopo che s'è consumato lo scempio attorno all'assegnazione del festival di Sanremo (forse l'ultimo retaggio della tv fatta in un certo modo) che lui stesso ha contribuito a definirne i canoni.

I personaggini di oggi non passeranno alla storia (così come i programmi usa e getta attuali) lui sì, aveva già iscritto il suo nome da tempo. Da oggi si potrà pensare a intolargli studi tv, premi, concorsi vie e monumenti.
Aveva il suo caratterino e i suoi difetti. Certamente era un accentratrore, ma questa sua centralità era finalizzata alla riuscita del programma. Questa era la sua ambizione. Aveva l'intelligenza nel riconoscere il talento e il merito negli altri. Anziché allontanarli per invidia, per paura che offuscassero la sua persona, li ha sempre avvicinati a sé ed esaltatati, perché funzionali allo spettacolo. Il successo dei suoi programmi si riflettevano nel suo successo, non il contrario. Un gran lavoratore della tv, partito dalla gavetta. Un re che s'è messo al servizio dei programmi e del suo popolo. Io tra questi !

Spero sia morto in maniera "soffice" come desisederava.

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....quoterei tutti !
E' chiaro che ognuno di noi abbia i propri gusti....
Perchè mi piaceva ?
.....eh, perchè suonava il pianoforte, ecco perchè !!!
 
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