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Spese per il riscaldamento sotto controllo: valvole termostatiche obbligatorie (2016)

ERCOLINO

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Il decreto legislativo approvato dal Governo il 30 giugno, che impone la termoregolazione in tutti gli edifici, va in parte a disciplinare materie già oggetto di legislazione regionale.
I contabilizzatori, dunque, dovranno essere installati in tutta Italia entro il 31 dicembre 2016

Dettagli


Da me già ci sono da 2 anni
 
Il decreto legislativo approvato dal Governo il 30 giugno, che impone la termoregolazione in tutti gli edifici, va in parte a disciplinare materie già oggetto di legislazione regionale.
I contabilizzatori, dunque, dovranno essere installati in tutta Italia entro il 31 dicembre 2016

Dettagli


Da me già ci sono da 2 anni

Qualcuno sa dove recuperare il testo di legge?

Ho provato sui siti istituzionali ma non lo trovo.

In Piemonte e Lombardia ci sono apposite leggi regionali che dovrebbero sopravvivere alla legislazione generale, tranne nella parte riguardante la ripartizione delle spese che viene considerata come imperativa, quindi se il regolamento è stato modificato in contrasto a queste nuove norme, potrebbe contenere clausole nulle. :5eek:
 
Ma anche in una casa singola ci vogliono?
Quando mi installarono la caldaia a gasolio (il metano non arriva ancora) il tecnico mi disse che per il mio impianto non servivano o che non era possibile installarle.
Però tra la nuova caldaia, il nuovo cronotermostato, le impostazioni corrette della temperatura e diciamo soprattutto per il clima mite di questo inverno, ho avuto un bel risparmio di gasolio.
 
Ma anche in una casa singola ci vogliono?
Quando mi installarono la caldaia a gasolio (il metano non arriva ancora) il tecnico mi disse che per il mio impianto non servivano o che non era possibile installarle.
Però tra la nuova caldaia, il nuovo cronotermostato, le impostazioni corrette della temperatura e diciamo soprattutto per il clima mite di questo inverno, ho avuto un bel risparmio di gasolio.

le termovalvole si possono installare anche in case singole, i contabilizzatori ovviamente sono inutili, perché tanto paga tutto l'unico proprietario.

Finché non riuscirò a trovare il testo del decreto che, pare, nessuno abbia ancora messo on line, non ci si può esprimere sugli obblighi.
 
Finché non riuscirò a trovare il testo del decreto che, pare, nessuno abbia ancora messo on line, non ci si può esprimere sugli obblighi.
Si tratta del recipimento della Direttiva 2012/27/UE sull' Efficienza Energetica

in particolare all'articolo 9
....
Nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da una fonte di riscaldamento/raffreddamento centrale o da una rete di teleriscaldamento o da una fonte centrale che alimenta una pluralità di edifici, sono inoltre installati entro il 31 dicembre 2016 contatori individuali per misurare il consumo di calore o raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità, se tecnicamente possibile ed efficiente in termini di costi. Nei casi in cui l'uso di contatori individuali non sia tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini di costi, per misurare il riscaldamento, sono usati contabilizzatori di calore individuali per misurare il consumo di calore a ciascun radiatore, salvo che lo Stato membro in questione dimostri che l'installazione di tali contabilizzatori di calore non sarebbe efficiente in termini di costi. In tali casi possono essere presi in considerazione metodi alternativi efficienti in termini di costi per la misurazione del consumo di calore.
....
 
In Lombardia comunque tale obbligo vi e' gia' per i nuovi edifici gli altri si dovranno adeguare entro il 1 agosto 2014 (anche se le sanzioni partiranno dal 1 gennaio 2017)
vedasi D.G.R. n° IX - 2601 del 30 novembre 2011 punto 10.2
e seguenti modifiche
 
In Lombardia comunque tale obbligo vi e' gia' per i nuovi edifici gli altri si dovranno adeguare entro il 1 agosto 2014 (anche se le sanzioni partiranno dal 1 gennaio 2017)
vedasi D.G.R. n° IX - 2601 del 30 novembre 2011 punto 10.2
e seguenti modifiche

A me interessava proprio la formulazione testuale della nuova normativa italiana nella parte in cui si parla della ripartizione delle spese sulla base del consumo, per confrontarla con la normativa regionale.

Se è uguale, non ci sono problemi.

Se differisce, già cominciano a esserci problemi, visto che la normativa nazionale è successiva a quella regionale.

E' per sapere se le modifiche al nostro regolamento di condomio, tanto faticosamente raggiunte, non possano essere messe in discussione da qualche condomino che non gradisca la ripartizione in base ai consumi, fatta salva la percentuale basata sui millesimi di riscaldamento per la manutenzione generale + varie ed eventuali dispersioni.
 
E' per sapere se le modifiche al nostro regolamento di condomio, tanto faticosamente raggiunte, non possano essere messe in discussione da qualche condomino che non gradisca la ripartizione in base ai consumi, fatta salva la percentuale basata sui millesimi di riscaldamento per la manutenzione generale + varie ed eventuali dispersioni.
Vedi la UNI 10200 - criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione ed acqua calda sanitaria
 
Ma ovviamente questa nuova normativa vale solo per i condomìni con impianto centralizzato?

In quelli con impianto autonomo ognuno continuera' a pagare i suoi consumi o no?:eusa_think:
 
Chi ha l'impianto autonomo non cambia nulla, paga i suoi consumi


Da noi è stato impostato come consumo fisso al 30%
 
Vedi la UNI 10200 - criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione ed acqua calda sanitaria

Questo lo sapevo, ma la legge regionale lombarda dice:

"Per la corretta suddivisione delle spese inerenti alla climatizzazione invernale e all’uso di acqua calda sanitaria, se prodotta in modo centralizzato, l’importo complessivo deve essere suddiviso in relazione agli effettivi prelievi volontari di energia termica utile e ai costi generali per la manutenzione dell’impianto, secondo percentuali concordate.
La quota da suddividere in base ai millesimi di proprietà non potrà superare comunque il limite massimo del 50%. E’ fatta salva la possibilità per le prime due stagioni termiche successive all’installazione dei suddetti sistemi, che la suddivisione possa avvenire ancora in base solo ai millesimi di proprietà."

Nella UNI 10200:2013 non si fa riferimento ai millesimi di proprietà, come credo anche nella precedente 10200:2005, ma ai millesimi di potenza termica installata e millesimi di fabbisogno di energia termica utile.

La questione nel mio condominio ha creato problemi molto rilevanti. Infatti applicando i millesimi di proprietà alla percentuale residua (da noi 30%) non legata al prelievo termico volontario, ci sono proprietari che pagano anche per i terrazzi scoperti, le cantine e i box non riscaldati.

Avendo sempre avuto un'apposita tabella di millesimi di riscaldamento, in una seconda assemblea abbiamo deciso di suddividere quel 30% in base ai millesimi di riscaldamento e non di proprietà, ma ora si lamentano i proprietari che non hanno terrazzi scoperti, cantine e box, perché pagano di più. :happy3:

C'era già gente pronta a impugnare la prossima ripartizione delle spese, ma teoricamente con la nuova normativa statale, se fa riferimento solo alla UNI 10200:2013, dovremmo essere a posto così come siamo ora.

Uso il condizionale, perché ancora il testo di legge non l'ho visto e magari ci hanno infilato delle perle aggiuntive come ha fatto la regione Lombardia.
 
"Per la corretta suddivisione delle spese inerenti alla climatizzazione invernale e all’uso di acqua calda sanitaria, se prodotta in modo centralizzato, l’importo complessivo deve essere suddiviso in relazione agli effettivi prelievi volontari di energia termica utile e ai costi generali per la manutenzione dell’impianto, secondo percentuali concordate.
La quota da suddividere in base ai millesimi di proprietà non potrà superare comunque il limite massimo del 50%. E’ fatta salva la possibilità per le prime due stagioni termiche successive all’installazione dei suddetti sistemi, che la suddivisione possa avvenire ancora in base solo ai millesimi di proprietà."
Il legislatore ci mette sempre del suo a complicare le cose...
Questa e' la parte piu' controversa della normativa Lombarda che crea solo confusione

"secondo percentuali concordate"
Le percentuali con cui suddividere le spese non contabilizzate non vanno arbitrariamente concordate ma vanno calcolate conformamente alla norma UNI 10200 ed al codice civile

"in base ai millesimi di proprietà"
Che c'entrano i millesimi di proprieta'? Quando mai in un condominio si sono suddivise le spese di riscaldamento in base a millesimi di proprieta'?
La proprieta' comprende anche parti non riscaldate, perche' mai un box non riscaldato dovrebbe pagare le spese di riscaldamento?
E' contro il buon senso oltre che al codice civile.
E' evidente che si deve far riferimento ai millesimi di riscaldamento.

"non potrà superare comunque il limite massimo del 50%."
Perche' fissare un limite massimo percentuale. Vi possono essere delle condizioni in cui i consumi si riducono drasticamente (stagione eccezionalmente calda, chiusura volontaria degli apparecchi, case vacanza..) ma i costi di conduzione e manutenzione rimangono fissi e quindi si puo' facilmente superare il limite imposto.

"E’ fatta salva la possibilità per le prime due stagioni termiche successive all’installazione dei suddetti sistemi, che la suddivisione possa avvenire ancora in base solo ai millesimi di proprietà."
Questa poi mi piace... uno si sbatte, spende soldi per installare il tutto e poi continua a pagare come prima... e perche' mai dovrebbe farlo?

Per fortuna comunque qualche riga piu' sotto si cita:
"La normativa di riferimento per la ripartizione delle spese di riscaldamento per gli impianti centralizzati è la norma UNI 10200."
E qui le cose sono un po' piu' chiare e soprattutto le percentuali ed i millesimi da utilizzare sono ben altri.

in una seconda assemblea abbiamo deciso di suddividere quel 30% in base ai millesimi di riscaldamento e non di proprietà
E ci mancherebbe... altro che impugnare :violent1:
Non so' pero' come avete definito quel 30% ma la UNI 10200 e' chiara e solo dopo attenta analisi da parte del progettista tale percentuale puo' essere determinata.
La determinazione della quota involontaria (dovuta alle dispersioni dell'impianto) va' ripartita in base ai millesimi di riscaldamento e puo' essere misurata (mediante contabilizzazione anno per anno) oppure determinata percentualmente mediante metodi di calcolo dettagliati o tabellari.
Le spese di Manutenzione e Gestione sono poi un'altra voce di costo e va' ripartita anch'essa in base ai millesimi di riscaldamento.
 
E ci mancherebbe... altro che impugnare :violent1:
Non so' pero' come avete definito quel 30% ma la UNI 10200 e' chiara e solo dopo attenta analisi da parte del progettista tale percentuale puo' essere determinata.
La determinazione della quota involontaria (dovuta alle dispersioni dell'impianto) va' ripartita in base ai millesimi di riscaldamento e puo' essere misurata (mediante contabilizzazione anno per anno) oppure determinata percentualmente mediante metodi di calcolo dettagliati o tabellari.
Le spese di Manutenzione e Gestione sono poi un'altra voce di costo e va' ripartita anch'essa in base ai millesimi di riscaldamento.

Il nostro problema sta tutto qui: il 30% è stata una decisione puramente discrezionale dell'assemblea, di tipo "forfettario" per non pagare il progetto d'impianto al tecnico.

Hai letto bene, non c'è il progetto d'impianto così come modificato dopo l'installazione di una nuova pompa e delle termovalvole. Nemmeno il tecnico sa esattamente quale sia il bilanciamento dell'impianto e infatti sono nati problemi in diversi appartamenti in cui la pressione dell'acqua non è sufficiente quando sono aperte le termovalvole degli appartamenti sottostanti.

Ho provato a far presente che l'irregolarità è seria sia all'amministratore sia in assemblea, ma il primo ha detto che il progetto c'è, rifiutandosi però di mostrarlo, e tutti gli altri fanno orecchio da mercante e si sono fossilizzati sulle modalità di ripartizione dei costi senza pensare all'evidente malfunzionamento e irregolarità dell'impianto. :eusa_wall:

Purtroppo, se mai si riuscirà a rimettere in gioco tutto quanto, percentuali e progetto, ci sarà ancora chi farà riferimento ai millesimi di proprietà della normativa lombarda, in quanto testualmente indicati.

Insomma, una mezza tragedia.

La mia speranza è di riuscire a tenere saldi i criteri di ripartizione, ma di modificare correttamente l'ammontare da ripartire in base al progetto, se e quando ci sarà.

Vivere in condominio è un lavoraccio...
 
Una piccola aggiunta ripresa da altro forum, giusto per dire che al peggio non c'è fine...

La regione Lombardia ha appena approvato il decreto 5027 (11 giugno 2014), con il quale si apre alla possibilità di introdurre fattori correttivi (peraltro senza specificare quali e come):
"Si da atto che le modalità di riparto delle spese per il riscaldamento ed, in particolare, l’eventuale introduzione di correttivi per ridurre i costi che gravano sugli utenti delle unità immobiliare più svantaggiate, a causa della loro esposizione, costituiscono una scelta autonoma del condominio e devono essere approvate dalla relativa assemblea, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 26, comma 5, della Legge 10/1991".

Quindi secondo quest'ultima normativa regionale che, a questo punto, sarebbe in contrasto con la successiva normativa nazionale approvata il 30/6, i correttivi potrebbero essere assolutamente discrezionali per l'Assemblea.

Che qualcuno fermi chi ci governa! :eusa_whistle:
 
Sono oltremodo perplesso. Spiego brevemente e utilizzerò dei termini sicuramente non adatti:

Vivo in condominio che ha un impianto a colonne di caloriferi, in altri termini non esiste per appartamento un singolo tubo che entra ed esce ma ogni calorifero ha la sua colonna di derivazione. Nella mia abitazione ci sono 10 caloriferi e 10 colonne verticali che sono condivise tra i vari piani, una sola colonna degli appartamenti incolonnati è destinata all'acqua calda condominiale che è chiamata ad accumulo mediante boiler ed un termosifone (quindi non conterebbe per il riscaldamento).

Se ho capito bene avrei ben 9 contabilizzatori e ben 9 valvole che devono essere regolate ??? Se per calcolare il consumo serve sapere le ore di funzionamento di ogni valvola servirebbe anche il collegamento elettrico per ogni termosifone ??? Le valvole chi le regola ??? Il proprietario dell'appartamento ??? Se decido che non frequento alcune stanze posso spegnere alcuni termosifoni e di conseguenza si ferma la contabilizzazione del consumo ??? Se ho una stanza particolarmente esposta a nord posso regolare la temperatura della valvola della singola stanza ???

Sono ansioso di vedere il testo di questa legge. :mad:

Se fosse necessario spendere per questa legge 100 Euro a termosifone io spenderei 900 Euro. Moltiplicando per il numero di appartamenti, sono 25 (in realtà ci sono due scale e ciascun piano ha una coppia di appartamenti), sarebbero "solo" 22500 Euro "condominialmente" per le vavole e quindi senza contare le centraline necessarie, le crene per la corrente ...
 
Ultima modifica:
Su ogni termosifone va messa la valvola termostatica dove puoi regolare da 1 a 5 a secondo della temperatura che vuoi avere, quindi ogni termosifone lo puoi impostare in modo diverso. (puoi anche spegnerlo completamente e non consuma nulla)

Per esempio quello che ho io a 3 indica 20°C a 4 indica 24°C (ci sono poi i valori intermedi )

Non serve nessun collegamento elettrivo

Il misuratore di consumo viene praticamente fascettato al termosifone e registra il consumo (funziona a pile a lunga durata), quando poi viene fatta la lettura, chi misura il consumo non deve necessariamente entrare dentro casa, ma registra i consumi dei singoli termosifoni direttamente dal pianerottolo.

Ovviamente ogni termosifone è codificato ed ha un preciso riferimento


Non serve nessun allacciamento alla corrente ;)
 
Allora se non serve la corrente elettrica non dovrebbero essere necessari lavori per fa passare i fili in casa e la supposizione che ho fatto è sbagliata. Sembrerebbe che sia migliorativo. Sarebbe interessante conoscere, a livello di intero condominio, le impressioni di chi lo ha già sperimentato: probabilmente ci saranno condomini più soddisfatti perché consumano di meno e pagano meno mentre ci saranno condomini meno soddisfatti perché pagano di più se consumano di più. Credo che a livello di giustizia economica sia migliorativo: bisognerà vedere in pratica. Ercolino, nel tuo caso, da come parli l'impressione generale mi sembra positiva. Probabilmente non ti si è ancora scaricata la pila :D :D :D Perdonami per la battuta ma ... è stata troppo forte la tentazione.
 
Su ogni termosifone va messa la valvola termostatica dove puoi regolare da 1 a 5 a secondo della temperatura che vuoi avere, quindi ogni termosifone lo puoi impostare in modo diverso. (puoi anche spegnerlo completamente e non consuma nulla)

Per esempio quello che ho io a 3 indica 20°C a 4 indica 24°C (ci sono poi i valori intermedi )

Non serve nessun collegamento elettrivo

Esistono anche sistemi più evoluti, wireless e con un controllo centralizzato per ogni appartamento in cui si possono stabilire gli orari di accensione dei propri termostati, compatibilmente con gli orari dell'accensione della caldaia comune, la durata di accensione dei termosifoni nel proprio appartamento e anche la distinzione degli stessi parametri tra i diversi locali, per esempio per distinguere tra zona giorno e zona notte. Ovviamente la centralina ha bisogno di collegamento elettrico, essendo un'apparecchiatura più complessa dei contabilizzatori.

Inoltre esistono metodi diversi anche per la rilevazione dei dati a distanza.

Può passare apposito incaricato con un lettore portatile wireless che rileva i dati piano per piano fuori l'appartamento oppure si possono installare più centraline di raccolta dati ogni 2-3 piani del condominio che effettuano la "chiamata" periodica wireless ai contabilizzatori e poi trasmettono i dati con diversi sistemi al manutentore o lo stesso si interfaccia alle centraline manualmente per scaricare i dati.

@Alevia: 100 euro se sei fortunato. Noi abbiamo speso 140 euro a termosifone per termovalvola, contabilizzatore wireless e manodopera + 6 euro annui a termosifone come canone per la lettura dei dati...
 
Allora se non serve la corrente elettrica non dovrebbero essere necessari lavori per fa passare i fili in casa e la supposizione che ho fatto è sbagliata. Sembrerebbe che sia migliorativo. Sarebbe interessante conoscere, a livello di intero condominio, le impressioni di chi lo ha già sperimentato: probabilmente ci saranno condomini più soddisfatti perché consumano di meno e pagano meno mentre ci saranno condomini meno soddisfatti perché pagano di più se consumano di più. Credo che a livello di giustizia economica sia migliorativo: bisognerà vedere in pratica. Ercolino, nel tuo caso, da come parli l'impressione generale mi sembra positiva. Probabilmente non ti si è ancora scaricata la pila :D :D :D Perdonami per la battuta ma ... è stata troppo forte la tentazione.

Il risparmio, specialmente per i condomini con più di 30 anni non coibentati è raggiungibile unicamente spegnendo i termosifoni.

Infatti la dispersione di calore in quel genere di condomini è inevitabile e le termovalvole non risolvono nulla.

Inoltre, secondo il proprio modo di vivere un appartamento, l'utilizzo di termovalvole, con accensione e spegnimento continuo dei termosifoni, può provocare problemi di umidità e muffe, specialmente in presenza di ponti calore nelle vicinanze dei piloni portanti nelle pareti che danno a nord. Ovviamente se nella propria zona d'inverno fa abbastanza freddo.
 
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