Per anni abbiamo avuto lo streaming a prezzi bassi e senza pubblicità. È chiaro che non è un modello di business sostenibile. Per anni Netflix ha operato sottocosto al fine di espandere il mercato e crearsi un monopolio, poi sono arrivati gli altri servizi che hanno fatto lo stesso: prezzi accessibili e niente pubblicità, per crearsi una loro fetta di mercato.
Ora non c’è più margine di espansione, la bolla è finita e si cerca in tutti i modi di far quadrare i conti. I servizi FAST, cioè gratuiti con pubblicità (Pluto, Tubi, ecc.) stanno andando molto bene negli USA, e questo ha dato lo spunto per introdurre la pubblicità anche su Netflix. Evidentemente il piano pubblicitario di Netflix sta funzionando, tanto che anche gli altri servizi gli stanno andando dietro.
D’altronde non è nulla di nuovo: a suo tempo anche molti servizi via cavo/satellite nascevano senza pubblicità, che poi è inesorabilmente arrivata ovunque.