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Aumenti in bolletta e fine maggior tutela luce-gas (luglio 2024)

Devono cambiare molte cose per stabilire una voce omnicomprensiva.
Rischio a copertura della garanzia del servizio che va al distributore è diversificata per zona.
Costi di trasporto e gestione del contatore gas diversificata in 6 zone geografiche.
Coeffficiente calorico gas che può variare in base al gas immesso nella rete di una zona.
Smc derivati dagli mc con differenti coefficiente in base all’altitudine.
Ovviamente tutti in teoria siamo favorevoli alla semplificazione, ma credo che nessuno voglia farlo a sue spese.
Poi ci sono oneri, imposte e l’IVA che lo stesso governo modifica con facilità.
tutte cose che l'utente medio non sa e quindi gli prospettano di pagare 1 e poi paga 10. hanno voluto liberalizzare per fare cartello...facciano un cartello sui coefficienti, 1 zona sola e ovviamente scegliendo quella più costosa.
 
L'unica bolletta veramente trasparente dovrebbe essere quella che consente di vedere l'importo unitario della materia prima con inclusi tutti i vari costi e oneri. Il kilowatt o metro cubo deve contenere tutto, solo così si può fare veramente un confronto tra operatori e scegliere quello che conviene di più
Sì, ma anche no. Perché facendo come dici tu l'offerta non è comparabile in casa di variazione consumi. Diciamo che ora consumo x e uso il piano cottura a gas. Solo che ora decido di passare a quello ad induzione e in vista dell'aumento dei consumi voglio valutare nuovi operatori. Includere le spese fisse falserebbe il confronto. Stesso discorso se decidessi di comprare una seconda casa che sarà sempre vuota e volessi confrontare le offerte disponibili con quella della casa in cui abito
 
Il fatto che tali offerte {convenienti] siano scomparse dalla seconda metà del 2021 ad oggi e che il Tutelato sia il più conveniente del libero da un anno, non è perché viene finanziato è perché i forti guadagni del 2022 hanno fatto ingolosire molte aziende... che sono entrate nel business in cui tenere altri prezzi giova...
Concordo pienamente.
Il PUN è il riferimento per le offerte variabili, ma è più alto del costo che un buon fornitore potrebbe praticare.
Prezzare al PUN vuol dire che (se fossi io fornitore) vado alla borsa elettrica e acquisto un giorno per l'altro i quantitativi di energia necessaria agli utenti.

Un bravo fornitore, magari anche di una certa dimensione, può decidere di acquistare energia nelle infrasettimanali, può sottoscrivere accordi a lungo termine spuntando prezzi più bassi, può rilevare concessioni idro e/o eolico che gli garantiscono una parte di "energia diretta" senza doverla acquistare in borsa. E ricordiamoci che le rinnovabili non vanno a gas, quindi hanno un costo di produzione indipendente dai capricci del mercato. I mini-micro idro "fluenti" producono sempre 24h/24, quelli con dighe possono funzionare ad accumulo (ripompano l'acqua in quota di notte, quando il costo dell'energia è minore) e si prestano a fornire energia in risposta alle fluttuazioni di richiesta elettrica che insorgono da un'ora all'altra.

Dico tutto ciò per far capire che il prezzo energia potrebbe essere minore del PUN.
Dopodiché il mercato va dove vuole, ossia cerca sempre di: (1) massimizzare i profitti, (2) attirare nuovi clienti con specchietti per le allodole, (3) tirare "bidoni" a chi è poco accorto, (4) spennare chi non scappa alla proposta di rinnovo con nuovi (esosi) costi.
Il fornitore medio sulla piazza non si preoccupa di perdere clienti se li ha munti a dovere. L'importante è "stare pari": perderne alcuni e prenderne di nuovi. Ecco perché fioccano i codici sconto "porta un amico". Ma questi costano (al fornitore) e costa tutta la baracca smart di siti web, assistenti virtuali, promoter, app "che la mia fa più cose della tua", monitoraggio in tempo reale dei propri consumi, ecc.
Ecco perché la commercializzazione mediamente è lievitata a 144 €/anno, anziché stare sui 69 €/anno che Arera considera congrua con una gestione efficiente di un contratto.

Teniamo poi conto del fatto che Arera è un pachiderma imbelle incapace di regolare. La dice lunga il fatto che in tanti anni non abbia voluto fissare una terminologia delle voci di spesa in bolletta. Ad esempio c'è lo spread (che tutti noi comprendiamo) ma non va più di moda perché evidente sinonimo di sovracosto. E allora lo si chiama contributo a consumo, fee, corrispettivo energia spettante al fornitore, o in altri modi fantasiosi. Le bollette (sia i termini usati, sia l'impaginazione degli elementi di costo) sono degli orrori.
Senza dire che vedo ancor oggi tante bollette senza inclusione degli elementi di dettaglio. Solo l'indigesta ciambella iniziale con la sintesi: energia, trasporto, oneri, imposte. L'utente paga, non sa bene cosa paga, non sa nemmeno che è suo diritto richiedere gli elementi di dettaglio in ogni bolletta. La fattura elettrica è unica nel suo genere: può esimersi di mostrare il "computo metrico" benché la prestazione fornita sia "a consumo" e non "a corpo".

E poi, sia la logica seguita dai fornitori, sia quella del Portale Offerte Arera, è sempre e solo ex-ante: quanto spenderai (forse). Poi vieni abbandonato. Il Portale Offerte non tiene memoria del passato: a quanto stavano le offerte tempo fa. E quindi non è in grado di dire quanto hai (o avresti) realmente speso con una certa offerta e con i tuoi reali consumi.
Vorrei invece degli strumenti ex-post. Se ho i miei consumi di un anno (e il sito e-distribuzione li dà gratis con risoluzione quartoraria!) vorrei poter calcolare ex-post al centesimo quanto avrei speso col contratto X e col contratto Y. Una tal possibilità potrebbe forse innescare maggiore concorrenza.

Finisco qui, ma troppe altre "cattiverie" avrei da aggiungere.
 
Sui costi di commercializzazione, che direi essere fuori controllo, dove sono arera e antitrust?
 
Arera e Agcm intervengono se ci sono violazioni di leggi e regolamenti, non possono intervenire se tu firmi un contratto in cui accetti di pagare 25 o addirittura 50€ al mese. Agcm e intervenuta sulle modifiche unilaterali che alcuni fornitori hanno praticato nonostante il blocco decretato da Draghi, ovviamente alcuni di questi sono ricorsi al TAR per non pagare le multe a loro comminate.
 
L'unica bolletta veramente trasparente dovrebbe essere quella che consente di vedere l'importo unitario della materia prima con inclusi tutti i vari costi e oneri. Il kilowatt o metro cubo deve contenere tutto, solo così si può fare veramente un confronto tra operatori e scegliere quello che conviene di più
Si ma non ha senso. Non stai comprando frutta e verdura.
 
Concordo pienamente.
Il PUN è il riferimento per le offerte variabili, ma è più alto del costo che un buon fornitore potrebbe praticare.
Prezzare al PUN vuol dire che (se fossi io fornitore) vado alla borsa elettrica e acquisto un giorno per l'altro i quantitativi di energia necessaria agli utenti.

Un bravo fornitore, magari anche di una certa dimensione, può decidere di acquistare energia nelle infrasettimanali, può sottoscrivere accordi a lungo termine spuntando prezzi più bassi, può rilevare concessioni idro e/o eolico che gli garantiscono una parte di "energia diretta" senza doverla acquistare in borsa. E ricordiamoci che le rinnovabili non vanno a gas, quindi hanno un costo di produzione indipendente dai capricci del mercato. I mini-micro idro "fluenti" producono sempre 24h/24, quelli con dighe possono funzionare ad accumulo (ripompano l'acqua in quota di notte, quando il costo dell'energia è minore) e si prestano a fornire energia in risposta alle fluttuazioni di richiesta elettrica che insorgono da un'ora all'altra.

Dico tutto ciò per far capire che il prezzo energia potrebbe essere minore del PUN.
Dopodiché il mercato va dove vuole, ossia cerca sempre di: (1) massimizzare i profitti, (2) attirare nuovi clienti con specchietti per le allodole, (3) tirare "bidoni" a chi è poco accorto, (4) spennare chi non scappa alla proposta di rinnovo con nuovi (esosi) costi.
Il fornitore medio sulla piazza non si preoccupa di perdere clienti se li ha munti a dovere. L'importante è "stare pari": perderne alcuni e prenderne di nuovi. Ecco perché fioccano i codici sconto "porta un amico". Ma questi costano (al fornitore) e costa tutta la baracca smart di siti web, assistenti virtuali, promoter, app "che la mia fa più cose della tua", monitoraggio in tempo reale dei propri consumi, ecc.
Ecco perché la commercializzazione mediamente è lievitata a 144 €/anno, anziché stare sui 69 €/anno che Arera considera congrua con una gestione efficiente di un contratto.

Teniamo poi conto del fatto che Arera è un pachiderma imbelle incapace di regolare. La dice lunga il fatto che in tanti anni non abbia voluto fissare una terminologia delle voci di spesa in bolletta. Ad esempio c'è lo spread (che tutti noi comprendiamo) ma non va più di moda perché evidente sinonimo di sovracosto. E allora lo si chiama contributo a consumo, fee, corrispettivo energia spettante al fornitore, o in altri modi fantasiosi. Le bollette (sia i termini usati, sia l'impaginazione degli elementi di costo) sono degli orrori.
Senza dire che vedo ancor oggi tante bollette senza inclusione degli elementi di dettaglio. Solo l'indigesta ciambella iniziale con la sintesi: energia, trasporto, oneri, imposte. L'utente paga, non sa bene cosa paga, non sa nemmeno che è suo diritto richiedere gli elementi di dettaglio in ogni bolletta. La fattura elettrica è unica nel suo genere: può esimersi di mostrare il "computo metrico" benché la prestazione fornita sia "a consumo" e non "a corpo".

E poi, sia la logica seguita dai fornitori, sia quella del Portale Offerte Arera, è sempre e solo ex-ante: quanto spenderai (forse). Poi vieni abbandonato. Il Portale Offerte non tiene memoria del passato: a quanto stavano le offerte tempo fa. E quindi non è in grado di dire quanto hai (o avresti) realmente speso con una certa offerta e con i tuoi reali consumi.
Vorrei invece degli strumenti ex-post. Se ho i miei consumi di un anno (e il sito e-distribuzione li dà gratis con risoluzione quartoraria!) vorrei poter calcolare ex-post al centesimo quanto avrei speso col contratto X e col contratto Y. Una tal possibilità potrebbe forse innescare maggiore concorrenza.

Finisco qui, ma troppe altre "cattiverie" avrei da aggiungere.
Concordo totalmente, il discorso fila tutto.
Però c'è da dire che tra contratti omogenei quindi fissi vs fissi e variabili vs variabili dovrebbe cambiare poco.
D'altronde nel primo caso in linea di massima basta sapere PCV e costo finale al kWh (quello vero, non quello a cui devi aggiungere altri N addendi).
Stessa cosa per il variabile. Dove invece basterebbe PCV e il vero "rincaro" sul PUN (chiamo così tutti gli elementi che vengono aggiunti e moltiplicati per il PUN).

Nel variabile ovviamente il PUN è uguale per tutti gli operatori.

Altrimenti si potrebbe fare in un modo ancora più semplice universale (ma forse a qualcuno non piace, se no pure la casalinga di Voghera è in grado di fare la classifica)

Si decide un consumo annuo (o si mostrano simulazioni per 500-3000kWh con step da 500) e sulla base di quello si calcola il costo medio per operatore (ovviamente fissi tra fissi e variabili tra variabili, eventualmente Arera comunica esplicitamente il PUN atteso annuo medio entro un intervallo di confidenza così si decide sulla base delle previsioni se optare per fisso o variabile e ricordando che le PMU esistono per tutti). Probabilmente è l'unico modo per sapere chi costa più e chi costa meno. Con un numero.
Purtroppo oggi c'è la simulazione a 2700kWh ma è poco utile (nessuno la vede). Tantomeno ha poco senso la simulazione ex ante con la tutela (che risente pure della perequazione, almeno fino a giugno)
 
Ultima modifica:
Ma poi il prezzo lordo del Kwh è subito calcolato, basta dividere il totale della bolletta al netto del canone Rai, diviso i consumi esposti in bolletta.
Esatto, ma non ha comunque senso perché non indica nulla. Soprattutto a parità di tariffa non ha senso.
Può avercelo semmai a parità di consumo tra i vari operatori.
 
...eventualmente Arera comunica esplicitamente il PUN atteso annuo medio...
Arera sa benissimo quali "indici forward" (o "quotazioni forward" che dir si voglia) del PUN sta utilizzando sul Portale Offerte. Dice la metodica di applicazione. E obbliga gli operatori ad utilizzare gli stessi valori per compilare le loro le schede di confrontabilità delle varie offerte.
La pagina https://www.arera.it/dati-e-statistiche/dettaglio/it/dati/stimaspesa parla di forward, ma...
...quest'informazione sul PUN forward non vogliono proprio farla sapere agli utenti.

Tant'è che sul Portale le schede di calcolo costo delle offerte indicizzate hanno il dettaglio di tutte le possibili voci tranne il PUN !
Basta però fare un po' di "calcoli a ritroso" e si vede che ora (maggio 2024) sul Portale il PUN monorario è posto a 0,098296 €/kWh (senza perdite di rete). Volendo si ricava anche quello nelle tre fasce orarie.
Diciamo che è atteso un aumento futuro (previsto e ipotetico) di un +12% rispetto agli ultimi due-tre mesi.
 
Arera sa benissimo quali "indici forward" (o "quotazioni forward" che dir si voglia) del PUN sta utilizzando sul Portale Offerte. Dice la metodica di applicazione. E obbliga gli operatori ad utilizzare gli stessi valori per compilare le loro le schede di confrontabilità delle varie offerte.
La pagina https://www.arera.it/dati-e-statistiche/dettaglio/it/dati/stimaspesa parla di forward, ma...
...quest'informazione sul PUN forward non vogliono proprio farla sapere agli utenti.

Tant'è che sul Portale le schede di calcolo costo delle offerte indicizzate hanno il dettaglio di tutte le possibili voci tranne il PUN !
Basta però fare un po' di "calcoli a ritroso" e si vede che ora (maggio 2024) sul Portale il PUN monorario è posto a 0,098296 €/kWh (senza perdite di rete). Volendo si ricava anche quello nelle tre fasce orarie.
Diciamo che è atteso un aumento futuro (previsto e ipotetico) di un +12% rispetto agli ultimi due-tre mesi.
Esatto, facendo un calcolo a ritroso si può calcolare. E viene reso noto solo agli operatori.
Ma non mi sembra trasparente non rendere pubbliche le loro ipotesi a 12 mesi: è fondamentale per tutti e per capire quanto senso hanno i confronti con la tutela rispetto a quello che ci aspettiamo noi (alla fine dobbiamo pagarla noi, e se io non sono confidente con quella stima, magari prendo una scelta diversa rispetto al vedere una simulazione a scatola chiusa).
D'altronde, se con un po' di impegno si può determinare, perché non dire che è ad es. è il PUN+12% o quel che sia e mettere, oltre al costo totale annuo, il costo medio annuo per kWh dato un certo consumo?
Che senso ha dirmi che per una famiglia che consuma 2.700kWh la tutela si discosta di X? Se ne consumo 500 o 5000 può cambiare totalmente, non può andar bene una scheda del genere e far credere che sia valida sempre: anzi, è totalmente inutile e lo conferma che praticamente nessuno la legge. Al contrario, molti negli anni stanno usando il portale arera che un po' più utile lo è perché ti fa la classifica delle fisse e delle variabili dato un certo consumo.

Se però un utente deve scegliere tra fisso e variabile e non sa nemmeno in che direzione ci aspettiamo di andare, ha senso dirgli che la tutela (probabilmente) costerà X in più o in meno? Io non lo darei questo dettaglio per le offerte fisse, al più direi che sono PREVISIONI.
Potrebbe essere che una tariffa fissa ex post sarà molto più conveniente della tutela ma il forecast è molto ottimista e dà un ribasso.
Poi magari le previsioni vanno molto peggio del previsto e la tariffa del libero è vincente, contrariamente alle loro classifiche (e possono quindi condizionare il mercato).
 
Ultima modifica:
Ecco perché la commercializzazione mediamente è lievitata a 144 €/anno, anziché stare sui 69 €/anno che Arera considera congrua con una gestione efficiente di un contratto.
Buongiorno Guido, chiedo scusa per la domanda banale: ma se come abbiamo detto più volte la tariffa "ARERA" di tutela è nel lungo termine a saldo zero, perché ENEL SpA dovrebbe lasciare clienti in SEN anziché girarli in ENEL Energia (ovviamente per semplicità ho detto ENEL, ma vale erga omnes)? Perché deve esercitare anche la tutela con una società dedicata anziché effettuare un servizio, teoricamente, più redditizio, con ENEL Energia?
SEN cosa guadagna dai singoli clienti se non riesce a fare bene la "cresta" sul PCV e sullo spread?
PE+PPE li fissa ARERA (e giustamente sono a saldo zero), il PUN mediamente è più basso dal prezzo medio di acquisto dovendo la tutela comprare dal MGP, e il PCV secondo ARERA è "congruo".
 
Ultima modifica:
Arrivata la bolletta Marzo-Aprile elettricità con il nuovo contratto rinnovato con A2A
Una bella botta , un aumento della "materia energia" di oltre 40%
Anche le altre voci , trasporto , contatore , oneri di sistema , aumentati di qualche euro
 
Arrivata la bolletta Marzo-Aprile elettricità con il nuovo contratto rinnovato con A2A
Una bella botta , un aumento della "materia energia" di oltre 40%
Anche le altre voci , trasporto , contatore , oneri di sistema , aumentati di qualche euro
Peccato, c'è il tutelato e il STG, non so perche affidarsi al mercato libero.
 
ma se come abbiamo detto più volte la tariffa "ARERA" di tutela è nel lungo termine a saldo zero, perché ENEL SpA dovrebbe lasciare clienti in SEN anziché girarli in ENEL Energia
Perché? Per come s'è evoluto il mercato nei decenni. In passato per l'elettricità esisteva solo il servizio pubblico "integrato": in pratica solo ENEL che con centrali, dorsali ad alta tensione, cabine locali, contatori, faceva arrivare l corrente a casa e la faceva pagare.
La liberalizzazione ha diviso produzione, comercio, reti e distribuzione. Nel commercio c'è stata l'apertura del mercato libero prima ai grandi clienti (imprese e società) e più avanti ai privati. Per "colmare il buco" di utenti domestici impreparati e di come farli trasmigrare ai venditori sul libero, s'è creata la maggior tutela assegnandone la gestione alle stesse società che operano la distribuzione.
Visto che e-distribuzione (del gruppo ENEL) gestisce più dell'80% dei contatori successe che gli stessi utenti sono passati senza accorgersene a bollette che prima erano ENEL, poi ENEL Servizio Elettrico, e dopo ancora Servizio Elettrico Nazionale (senza ENEL). Per non favorire ENEL ci fu l'obbligo di separazione societaria tra l'assegnatario della maggior tutela (S.E.N.) e la controparte sul libero (ENEL Energia). La scritta "ENEL" doveva sparire dalle bollette. Le bollette di inizio 2017 hanno un apagina che preannuncia questo cambio.
Altra cosa importante è che S.E.N. non doveva vendere i dati dei suoi clienti a ENEL, se no è una concorrenza sleale.

Per chiudere la risposta: sia S.E.N. che gli altri assegnatari dei servizi di salvaguardia e di Tutele Graduali e (ancora per poco) di maggior tutela devono esserci, sottostanno alle condizioni predisposte da ARERA, e svolgono un ruolo per così dire sociale o cuscinetto. È un bene che ci sia la salvaguardia se il tuo fornitore sul libero fallisce! Tutto qui.
Dopodiché - pur non essendo io addentro alle dinamiche di mercato - non posso escludere che ENEL Energia (come produttore) possa rivendere i suoi surplus di energia alla borsa elettrica e che glieli acquisti Acquirente Unico che poi li rivende (tramite S.E.N.) ai tutelati. Perciò forse ENEL ci guadagna lo stesso anche se molto meno.
 
Buongiorno Guido, chiedo scusa per la domanda banale: ma se come abbiamo detto più volte la tariffa "ARERA" di tutela è nel lungo termine a saldo zero, perché ENEL SpA dovrebbe lasciare clienti in SEN anziché girarli in ENEL Energia (ovviamente per semplicità ho detto ENEL, ma vale erga omnes)? Perché deve esercitare anche la tutela con una società dedicata anziché effettuare un servizio, teoricamente, più redditizio, con ENEL Energia?
SEN cosa guadagna dai singoli clienti se non riesce a fare bene la "cresta" sul PCV e sullo spread?
PE+PPE li fissa ARERA (e giustamente sono a saldo zero), il PUN mediamente è più basso dal prezzo medio di acquisto dovendo la tutela comprare dal MGP, e il PCV secondo ARERA è "congruo".
Non credo intenda a saldo zero come una onlus . Credo intenda che oltre agli utili previsti da Arera non vi siano extra imprevisti.
 
Abbiamo fatto per la luce il passaggio da Enel a Hera, dal primo aprile è attiva Hera, ci sono alcune cose che non tornano

1) è già arrivata la bolletta, per il periodo 1-30 aprile, non è bimestrale? O viene mensile solo all'attivazione? Visto che c'è scritto il 4 luglio come data di prossima emissione

2) come tipologia cliente esce solo domestico, non esce né domestico residente né domestico non residente, esce solo domestico e basta, è normale la cosa? Ed infatti manco c'è il canone rai ancora
 
Arrivata la bolletta Marzo-Aprile elettricità con il nuovo contratto rinnovato con A2A
Una bella botta , un aumento della "materia energia" di oltre 40%
Anche le altre voci , trasporto , contatore , oneri di sistema , aumentati di qualche euro
La cosa comica è che andando sul sito Portale delle Offerte e inserendo tutti i miei dati , la migliore in assoluto è quella che ho attualmente con A2A ! Chissà a cambiare operatore cosa mi succede.....:oops::eek:
 
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