Bufera sui filtri al P2P

Bene, molto bene.
E dopo la loro risposta, spero vivamente che la clientela di questo provider diventi prossima allo zero.
Ricordiamoci una cosa importante: i nostri soldi sono la loro forza per cui, quando succedono come come queste, è d'obbligo recidere il contratto.
Ciao.
 
SATRED ha scritto:
Comunicato Stampa ADUC:

TELE2 E BLOCCO P2P. DENUNCIA ALL'ANTITRUST: IL GESTORE NON INFORMA GLI UTENTI


Firenze, 14 gennaio 2007. Abbiamo denunciato all'Antitrust l'ingannevolezza delle informazioni fornite da Tele2 a proposito del servizio Adsl e presenti sul sito alla sezione “Domande & Risposte”, dove il gestore afferma che “l'accesso ad Internet e' senza limiti di traffico e di consumo” e che “Le nostre offerte Adsl non pongono comunque alcuna limitazione al traffico.”
Queste affermazioni sono in netto contrasto con quanto pubblicamente dichiarato in diverse interviste al quotidiano onine Punto-Informatico da dirigenti della societa'. Il 12 marzo scorso Filippo Galbiati, business manager voce e Adsl di Tele2 Italia, dichiarava “Le connessioni P2P non vengono bloccate, ma solo limitate in particolari momenti della giornata” e il 26 ottobre2007 Andrea Filippetti, l'amministratore delegato della societa' confermava l'uso dei filtri per il peer to peer. La tecnologia P2P (peer to peer), con programmi come BitTorrent o eMule, e' utilizzata dagli utenti per scambiarsi file. Spesso il contratto Adsl e' attivato solo per poter utilizzare il P2P. Il gestore che per sua prassi, piu' o meno giustificata dal volume di traffico, blocca o limita la connessione, deve informarne il potenziale cliente in modo puntuale, e non scrivere che la loro Adsl non ha “alcuna limitazione al traffico”.
Inoltre, stando alle segnalazioni che ci giungono dagli utenti, il filtraggio e' generalizzato e non limitato a particolari situazioni e orari.
A questo link il testo inviato all'Antitrust con documentazione relativa:
http://www.aduc.it/dyn/tlc/Antitrust_Tele2_denuncia.pdf

Il blocco del P2P non ha conseguenze solo contrattuali, ha risvolti che hanno a che fare con la net-neutrality, sulla quale il dibattito negli Usa e' aperto con l'Autorita' tlc che sta gia' indagando sul comportamento del gestore Comcast:
http://www.aduc.it/dyn/tlc/noti.php?id=206353

il punto focale è che IO PAGO E VOI NON INTERROMPETE NULLA che sia p2p o por to por...o cosa cavolo mi pare. anche informare l'utente...inutile scriverlo alla 40esima nota in carattere corpo 0.1...solo per pararsi il deretano. se i gestori minori non sono in grado di offrire l'adsl NON LO DEVONO OFFRIRE. è una fregatura tutta la pubblicità di adsl a X mega con prezzi scontatissimi se poi la banda non la puoi usare. sono prese per il sedere.

come ho già detto ho mandato libero a quel paese e personalmente cosiglio sempre (almeno per ora) alice di telecom. sono stato felicissimo di pagare i 40€ di multa per la disdetta anticipata di libero...tutto pur di liberare la portante (pagavo 20€...e andavo a 56k la sera:eusa_naughty:)
 
SATRED ha scritto:
Comunicato Stampa ADUC:

TELE2 E BLOCCO P2P. DENUNCIA ALL'ANTITRUST: IL GESTORE NON INFORMA GLI UTENTI


Firenze, 14 gennaio 2007. Abbiamo denunciato all'Antitrust l'ingannevolezza delle informazioni fornite da Tele2 a proposito del servizio Adsl e presenti sul sito alla sezione “Domande & Risposte”, dove il gestore afferma che “l'accesso ad Internet e' senza limiti di traffico e di consumo” e che “Le nostre offerte Adsl non pongono comunque alcuna limitazione al traffico.”
Queste affermazioni sono in netto contrasto con quanto pubblicamente dichiarato in diverse interviste al quotidiano onine Punto-Informatico da dirigenti della societa'.[...]
Positivo che se ne parli, ma se si attaccano solo a quelle due righette Tele2 ci mette 1 secondo a toglierle aggirando il problema :sad:
 
Boothby ha scritto:
Positivo che se ne parli, ma se si attaccano solo a quelle due righette Tele2 ci mette 1 secondo a toglierle aggirando il problema :sad:

appunto si arriverà a scrivere nel contratto...che loro possono segarti la portante e diminuirti il traffico se c'è bisogno (senza entrare nel aprticolare come sempre in tutti contratti all'italiana)...e si sono parati il deretano...speriamo che non contagino la telecom XD
 
"In assenza di una legislazione che crei una fattispecie ad hoc, non appare possibile dare rilevanza in questa sede ad un fenomeno assai diffuso, di difficile criminalizzazione ed avente accertamenti quasi impossibili in termini di raccolta della prova". E' uno dei motivi per i quali il pubblico ministero di Roma Paolo Giorgio Ferri ha chiesto ed ottenuto l'archiviazione di un'inchiesta sul cosiddetto "peer to peer", lo scambio di dati (filmati, brani musicali ed altro) attraverso i siti internet deputati a tale attività. Il fascicolo processuale era stato aperto sulla base di una denuncia nella quale si lamentava la violazione della norma sulla tutela del diritto d'autore (art.14 legge 248/2000). Nella richiesta di archiviazione, il pm Ferri ha dichiarato che lo scambio tra utenti della rete telematica "può avvenire sì per copie, ma anche per originali lecitamente acquisiti". Ma al di là dei problemi di giurisdizione legati all'esecuzione di indagini che vertono, il più delle volte, su scambi che avvengono "estero su estero", il magistrato ha ritenuto che "non sempre è ravvisabile quel lucro espressamente richiesto dalla norma penale" anche se è "indiscusso che sia colui che é download (chi acquisisce il dato), che colui che è upload (fornitore del dato) commetta un torto di natura civilistica per i diritti d'autore, comunque evasi".(ANSA).
 
Nuova sentenza sul P2P

Tribunale di Roma archivia il caso: "peer to peer" non è punibile
E gli Internet provider non sono responsabili di reati dei loro utenti, perchè devono rispettare neutralità della Rete e non possono distinguere dati che passano sul loro tratto

ROMA. «Non appare possibile dare rilevanza ad un fenomeno assai diffuso, di difficile criminalizzazione ed avente accertamenti quasi impossibili in termini di raccolta della prova». Così scrive il pm Paolo Giorgio Ferri nella richiesta d’archiviazione dell’inchiesta sullo scambio, in Internet, peer to peer, di file audio e video.
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/t...0&ID_articolo=3878&ID_sezione=38&sezione=News
 
Interessante. Vedremo se la parte che ha perso farà ricorso: probabile. E vedremo come giudicherà la strampalata giustizia italiana... Tanto le contraddizioni giurisprudenziali sono talmente alte che una più o una di meno...fa poca differenza.

Sempre che la ricostruzione giornalistica sia corretta...
 
Il file sharing non è solo un danno per le case produttrici e per gli artisti, ma è anche un presunto mancato ingresso d'iva, irpef, irap, etc. alle casse dell'erario. Quella che viene ormai chiamata evasione fiscale indiretta.
Se è vero che non è provabile al 100% che un utente che scaricasse dal p2p acquisterebbe legalmente lo stesso prodotto, è vero però che chi scarica dal p2p lo fa perché il costo del prodotto è 0, esentasse. Quindi questo dimostra che trattasi di problema di prezzo e non di volontà d'acquisto.
Signori, dati ISTAT ed EUROSTAT alla mano si vede chiaramente come negli ultimi anni i prezzi dei prodotti multimediali siano mediamente diminuiti. Senza contare che l'acquisto di brani musicali digitali (Itunes, RossoAlice, MSN music, etc.) siano aumentati del 40% nel solo ultimo anno (clicca qui per leggere la notizia).

O il consumatore si sta rendendo conto del danno che crea, non tanto a SIAE e major, bensì all'artista che non è più incentivato come un tempo alla produzione di materiale di qualità con investimenti iniziali considerevoli, ai distributori locali e perfino all'erario. L'evasione fiscale è facile sbandierarla e rivendicare presunte caste che non la paghino quando poi, nella realtà dei fatti, una buona fetta d'evasione è dovuta anche alla mancanza di denaro per l'acquisto di beni legali e all'indotto illegale che genera un'acquisto di una borsa contraffatta (lavoro nero, distribuzione del mercato nero, riciclo di denaro della criminalità legalizzata)
 
Ad Alex86

Non mi sembra che le Majors e le case discografiche stiano fallendo,per colpa del P2P

E di attori e cantanti...non ne vedo sotto i ponti
Un tempo i colossi demonizzavano le audio/video cassette,oggi Internet

Mi sembra che ci sia molta ipocrisia in questo campo:le stesse Majors che demonizzano le copie di musica e video (Sony ecc.),vendono cd,dvd vergini,masterizzatori,software,ecc.

come se le aziende produttrici di armi ...poi manifestassero contro la guerra.........

Se vogliono debellare questi sistemi ,possono semplicemente aumentare il prezzo delle connessioni Internet,dei cd/dvd vergini,e tutti i sistemi per copiare film e musica
:)
Solo che non conviene a nessuno!!
L'indotto creatosi è di gran lunga più remunerativo del guadagno per qualche film originale in più
ciao

p.s. complimenti per i tuoi 15.000 post!!!! :)
 
Ultima modifica:
Il file sharing è una cosa meravigliosa, e i danni sono inferiori ai vantaggi non solo economici per il singolo, ma di fruizione universale della cultura.
 
a me una major (xkè gli artisti non contano veramente NULLA) che fa uscire un cd con 10 tracce a + di 20 euro....non ha capito nulla...ecco perchè la gente scarica anche legalmente...xkè risparmia. i cd li vendono anche sotto i ponti... e c'hanno infilato una tassa pure lì

PS vallo a dire alla telecom e a tutti provider di linee internet...che devono smettere di funzionare...altro che "danno alle major" facessero meno i fighetti (che tra l'altro ultimamente non hanno + nemmeno l'incombenza di creare il successo e far conoscere la star visto che escono tutte da reality o fanno filmettini da 4 soldi...o basta girare intorno a paris o lindsay che il gioco è fatto)
 
Innanzitutto sincere congrtatulazioni ad alex86 per i 15000 post... Bel traguardo! :happy3:

Riguardo il P2P, potrei sostanzialmente essere d'accordo sul potenziale danno che potrebbe derivare in modo più o meno diretto agli artisti (anche se sono convinto che in primis il danno sia paventato dalle majors).
Tuttavia queste majors potrebbero finalmente rendersi conto che ad oggi, almeno tra coloro che possono vantare un minimo di competenza sul campo, stanno diventando sempre più impopolari (e da ben prima della diffusione del P2P ai livelli degli ultimissimi anni), ostinandosi nel proporre aria sempre più fritta, musica sempre più clonata, con "artisti" a contenuto/qualtià zero ed investendo cifre da capogiro esclusivamente in immagine e gossip solo perché a livello di marketing pare che la cosa funzioni... :sad:
Salvo rare eccezioni, propongono modelli assolutamente fuori dalla realtà, cantanti sempre più fuori di testa e sempre più uguali tra loro (il grande Samuele Bersani una volta si interrogò sul fenomeno sempre più diffuso di band composte da artisti neri vestiti di bianco oppure artisti bianchi vestiti di nero... :D ), modelli con i quali ci martellano fino all'inverosimile e che i più goivani inevitabilmente prendono a modello... Con le conseguenze che ben conosciamo (e con costi dei CD veramente esagerati e MAI diminuiti). :eusa_wall:
Senza contare il fatto che questi "artisti" nel 90% dei casi sono delle favolose nullità che, dopo un clamoroso effetto meteora, cadono inveitabilmente nell'oblio. :doubt:
Pongo la mia esperienza di Deejay SERIO, che spende annualmente cifre anche pesanti per mantenere aggiornati i propri contenuti.
Secondo voi, a parte i costi per acquistare musica tendenzialmente sempre più priva di idee ed uguale a sé stessa (non si contano più, tra l'altro, le cover o le citazioni dagli anni '80), pensate sia oltretutto semplice, almeno in Italia, reperire per l'acquisto le hit di cui sopra in versioni remix o semplicemente estese, adatte ai passaggi nei Club?
Vi assicuro di no.
Al limite l'unica è sbattersi in giro per acquistare il tutto su vinile, con tutti i disagi pratici che ciò comporta, non ultimi i locali che tendenzialmente mettono a disposizione solo gli specifici lettori CD e l'obbligo di farsi un mazzo cubico per riversare il tutto su supporto CD.
E non è detto che poi, sempre in Italia, sia effettivamente possibile trovare il necessario (le versioni mix di cui sopra) per l'acquisto. In diversi casi, neppure su www.juno.co.uk (sconfinato negozio on-line di musica dance) è stato posibile acquistare dei pezzi, per questioni legate a copyright che non ne consentivano la diffusione in Italia!!! ...In pratica se tentavo l'acquisto on-line arrivava puntuale l'avviso che dall'Italia l'operazione era impossibile. :5eek:
Ma poi parliamo anche del danno che le majors hanno causato a chi fa il DJ e non si chiama Albertino o Fargetta o Joe T Vannelli (solo i nomi più "grossi" riescono ad accedere in tempo ad anteprime internazionali), tanto per fare esempi.
Le case discografiche, esauriti periodi di anteprima per i passaggi in Radio (periodi che ultimamente durano anche uno o due mesi!), quando di questi pezzi in "anteprima" iniziano a stancare, finalmente si rendono disponibili per la vendita... Però in sola versione Radio Cut/Radio Edit/Radio Mix. Ovvero di remix o di extended, lì per lì manco a parlarne. :mad:
Solo quando delle hit non se ne può davvero più, quando ormai ogni volta che le riascolti ti viene l'orticaria, solo allora arriva incredibilmente l'ormai inutile CD Singolo d'importazione che contiene tutte le versioni possibili ed immaginabili (perché altrove escono, eccome se escono!), persino suonate a rovescio se si vuole! :mad:
E poi si dichiara GUERRA AL P2P, quando, almeno nel caso in esame, è spesso l'unica alternativa per cercare di proporre serate un po' più esclusive! E lo dice uno che per la musica spende capitali! :evil5:
In queste condizioni, con le sole versioni Radio disponibili, persino uno bendato e con mani e braccia ingessate potrebbe fare il DJ... Basta proporre i pezzi in successione, uno via l'altro, senza alcuna necessità di cimentarsi in missaggi veri, dai quali si evincono le reali capacità del DJ.
Ovviamente il pubblico, abituato a tutta la succitata spazzatura musicale in sola versione Radio, è stato completamente privato della capacità di riconoscere la professionalità dei DJ (oltre che dei cantanti, come già detto).
Il risultato? E' semplice: oggi come oggi il DJ lo può fare chiunque.
O meglio, chiunque può "farsi passare" da DJ. :doubt:
E, sempre grazie alle majors, chi possiede un club (solitamente imprenditori che di musicae di clubbing non capiscono una mazza) pensate faccia lavorare un DJ professionista oppure preferisca un "diggei" che si è scoperto tale con le versioni radio e che, completamente digiuno del vero significato dello svolgere questa attività, è disposto a lavorare a 40-50 Euro a serata? :mad: :mad: :mad:

Porto un ultimo esempio, tanto per chiarire ancor meglio il mio punto di vista.
Nel 2002 uscì il singolo "American Life" di Madonna (che tra l'altro nemmeno mi faceva impazzire, ma che non si poteva non avere, specie nelle versioni adatte ai Club).
Sapendolo disponibile su CD singolo, andai ad acquistarlo, ma vidi che ne esistevano due esemplari, uno con copertina rossa ed uno blu.
Tentai di capire la differenza tra i due prodotti, ma delle tracce contenute NON C'ERA TRACCIA (scusate il gioco di parole) sulla copertina.
Ovviamente alle mie richieste di spiegazioni il negoziante non capiva neppure di cosa parlassi.
E, altrettanto ovviamente, di aprire le confezioni (sigillatissime) non se ne parlava proprio.
Risultato? Dovetti acquistare entrambi i CD Singoli.
Da allora sono sempre più convinto del motto "Lunga vita al P2P". :icon_twisted:

PS: scusate la lunghezza e lo sfogo!
 
Ultima modifica:
AG-brasc ha scritto:
...PS: scusate la lunghezza e lo sfogo!
:icon_twisted: vabbè per stavolta passi, l'importante e' che non ti stia r***izzando!:badgrin: :D

per il resto credo sia impossibile stabilire i danni dello sharing selvaggio.
una soluzione secondo mè ci sarebbe...
il download digitale a 30-40 cent per canzone...
un bel cd in MP3 ti costerebbe solo 3-4 euro con 10 canzoni.

anche se per il momento la crisi dei cd continua.

"Musica digitale in crescita, ma non basta"
"Aumentano le piattaforme di distribuzione online.
La pirateria rimane il nemico numero uno"


http://www.corriere.it/spettacoli/08_gennaio_24/musica_digitale_crescita_3b77b3d2-ca73-11dc-bbdc-0003ba99c667.shtml
 
AG-brasc ha scritto:
Porto un ultimo esempio, tanto per chiarire ancor meglio il mio punto di vista.
Nel 2002 uscì il singolo "American Life" di Madonna (che tra l'altro nemmeno mi faceva impazzire, ma che non si poteva non avere, specie nelle versioni adatte ai Club).
Sapendolo disponibile su CD singolo, andai ad acquistarlo, ma vidi che ne esistevano due esemplari, uno con copertina rossa ed uno blu.
Tentai di capire la differenza tra i due prodotti, ma delle tracce contenute NON C'ERA TRACCIA (scusate il gioco di parole) sulla copertina.
Ovviamente alle mie richieste di spiegazioni il negoziante non capiva neppure di cosa parlassi.
E, altrettanto ovviamente, di aprire le confezioni (sigillatissime) non se ne parlava proprio.
Risultato? Dovetti acquistare entrambi i CD Singoli.
Da allora sono sempre più convinto del motto "Lunga vita al P2P". :icon_twisted:

PS: scusate la lunghezza e lo sfogo!

Ma alla fine la differenza tra le due versioni qual era? :)
 
Che c'entrano "caste" e tangenti col p2p?:eusa_naughty:
Che c'entrano le borse contraffatte (la cui causa prima è il prezzo incongruo di quelle originali)?:eusa_think:

alex86 ha scritto:
L'evasione fiscale è facile sbandierarla e rivendicare presunte caste che non la paghino quando poi, nella realtà dei fatti, una buona fetta d'evasione è dovuta anche alla mancanza di denaro per l'acquisto di beni legali e all'indotto illegale che genera un'acquisto di una borsa contraffatta (lavoro nero, distribuzione del mercato nero, riciclo di denaro della criminalità legalizzata)
 
AG-brasc ha scritto:
Innanzitutto sincere congrtatulazioni ad alex86 per i 15000 post... Bel traguardo! :happy3:
congratulazioni ad Alex e ai 15000 -4 del Burchio.

Per il resto concordo con lo sfogo di AGBrasc e particolarmente sul fatto della musica trita e ritrita che viene riproposta il più delle volte da assolute e strapagate nullità e sul fatto che le major più che investire sulla musica investono sui gossip.

ciaooo

PS ma i diritti di autore sull musica quanto durano?
se io scarico una canzone di 50 anni fa sono un criminale o no?:eusa_think:
 
GIOSCO ha scritto:
Ma alla fine la differenza tra le due versioni qual era? :)
Ognuno conteneva tre differenti versioni del brano (ovviamente diverse tra i due CD).
Quella che cercavo io, di Felix Da Housecat, era (mi pare) su quello blu.

Ah, dimenticavo... A volte, magari per gioco, sono arrivato a produrmeli io stesso i remix... Il bello e che, nei casi più "seri", se li propopngo nei Club funzionano pure! :D

(Qualche esempio QUI, tra quelli più "giocosi"... ;) )
 
gahan ha scritto:
Il file sharing è una cosa meravigliosa, e i danni sono inferiori ai vantaggi non solo economici per il singolo, ma di fruizione universale della cultura.
Non è solo questo, gahan: il file sharing può essere anche utilizzato per distribuire contenuti amatoriali o anche prodotti opensource (difatti, il principale modo per scaricare un DVD contenente una distibuzione di Linux è il BitTorrent, perché altrimenti con un download da browser ci si metterebbe una vita); quindi dire che il filesharing è il male è quantomeno improprio. Il problema principale risulta il suo abuso più che l'esistenza dello stesso, e si risolverà quando sarà possibile acquistare brani in MP3 a prezzi contenuti, in modo tale da invogliare le persone a farsi i CD con i proprio brani preferiti senza fargli spendere un capitale (come ha peraltro suggerito qualche messaggio fa YODA).

P.S.: Stranamente, con il P2P, come già detto da AG-brasc (vero dj a differenza mia, dj solo di nome :D ), si rendono disponibili all'Italia contenuti che le major non distribuirebbero mai nel nostro territorio; un'altra piaga da combattere, anche perché secondo me l'integrazione fra gli abitanti dell'UE passerà anche dal rendere disponibili a tutti tutta la musica europea...
 
Indietro
Alto Basso