Personalmente mi reputo TOTALMENTE contrario alla pratica dell'esecuzione capitale.
Un essere umano che uccide un suo simile è un atto sbagliato, orribile, abominevole, ecc.?
Bene, allora lo deve essere in tutti i sensi.
Per me è assurdo pensare che siccome esiste una legge che stabilisce democraticamente che una "commisione" o una "giuria" possano decidere sulla vita di una persona, allora la pena capitale sarebbe applicabile.
Sembra quasi volersi (scusate l'espressione forse non delle più felici) "dividersi un po' la responsabilità" della decisione.
Inacettabile.
E almeno posso affermare con certezza di non fare alcuna distinzione tra diversi Paesi che adottano la pena di morte.
Certo, vederla adottata da Stati si ergono ad esempio di "democrazia (da imporre anche a costo di imbracciare il mitra)" e richiesta/approvata con larghi consensi da una sotanziale parte della loro stessa popolazione, mi risulta "leggermente" più abominevole, però il discorso in sostanza per me non cambia.
Ma non per questo mi sento di condannare (o, peggio, giudicare) chi la pensa differentemente da me.
A questo proposito, però, vorrei solo aggiungere una cosa.
Se la pena di morte è inaccettabile, allora trovo ugualmente inaccettabile (e profondamente ipocrita) muoversi a forme di compiacimento, condiscendenza e compassione nei confronti di criminali incalliti, delle più svariate tipologie, che improvvisamente (come ha detto giustamente gahan) si mettono a scrivere libri per bambini o diventano intellettuali/filosofi/guru alla moda da "un tantra al chilo" o si ammalano.
Tutto ciò non può cambiare una valutazione sulla gravità di ciò che un criminale ha commesso.
Se commeti un delitto, PAGHI, non con la vita, ma paghi.
