Mi rivolgo direttamente a relop.ing, se cortesemente avrà ancora qualche attimo da dedicarci, per confidare un altro dubbio che spesso mi prende nelle discussioni al riguardo.
Sempre precisando che in materia sono sempre molto combattuto perchè non mi piacciono le scelte emotive, un'altra cosa che non mi piace sono le scelte a-ragionate, in un verso o nell'altro, che poi vanno tutte e due nella stessa direzione, cioè evitano il problema (piaciuta la battuta di fisica?)...
Allora se uno è contrario mi piace che analizzi i pro e contro tecnici, idem se è favorevole...che palle (scusate il termine) l'argomento "già siamo circondati ecc. ecc. ecc."
Ma che razza di discorso è?
Mi fa venire voglia di diventare antinucleare ad oltranza, perchè presuppone che ci sia un rischio talmente grande, da non poter essere contenuto a centinaia di chilometri di distanza. (Parlo di un rischio serio, non di una ricaduta alla Chernobyl, che con una spolveratina se ne va, parlo di rischi seri, di danni al patrimonio nazionale, di recintare un area per sempre, questo mi si smentisca se può avvenire a più di una cinquantina di chilometri, a meno che i gestori della centrale siano dei delinquenti e preferiscano disperdere, anzichè contenere...)(parlo inoltre dei costi diretti di sorveglianza, di smaltimento scorie, cioè proprio degli elementi che mi rendono perplesso, più che gli incidenti, che fanno tanta scena, e vittime a cui va la nostra solidarietà, ma purtroppo ad un'analisi scientifica non sono così decisivi, tutte cose che chiaramente ricadono su chi gestisce la centrale, mica su altri soggetti o Stati)