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Centralini e Intermodulazione a -35dB

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mappone

Salve,vorrei sapere da qualcuno che è esperto nel campo da dove derivano le equazioni che ho trovato facendo ricerche riguardo al max segnale in uscita da un centralino larga banda relativamente ai prodotti di intermodulazione.In particolare ho trovato che per i segnali analogici il livello deve essere ridotto di un fattore pari a
7.5*Log(N-1) dove N è il numero dei canali (con prodotti di intermodusistema a -66dB)
mentre per i segnali digitali il fattore di riduzione è pari a
10*Log(N-1) dove N è sempre il numero di canali digitali (con prodotti di intermodulazione a -35dB)

Come sono state ricavate tali equazioni?qualcuno può spiegarmele analiticamente?
Se ho un certo numero di canali digitali quale sarà il livello max in uscita da un centralino a larga banda con prodotti di intermodulazione a -35db?quale relazione si può scrivere?
Grazie
Ciao
 
Questo quesito è stato già esposto a molti antennisti e utenti per testare la teoria nell'applicazione quotidiana, ma nessuno ha dato risposta (vedi max uscita map204).
Penso che passato qualche giorno, qualcuno degli esperti darà la risposta unica (ormai necessaria).
 
stare molto dbmicrovolt sotto rispetto alla max uscita è ovvio lo so..ma che risposta è??io chiedo una cosa diversa...come sono state ricavate quelle espressioni analitiche?e se ho un certo numero di canali digitali quale sarà il livello max in uscita da un centralino a larga banda con prodotti di intermodulazione a -35db?quale relazione si può scrivere?
 



In questo thread tante parole...ma non si spiega un bel nulla....nessuno che spieghi chiaramente ed analiticamente come si ricava quel decremento di 7.5Log(N-1) in analogico e 10Log(n-1) con i mux digitali...e poi quell' incremento di 8db dal metodo di misura precedente a 2 portanti -66db a quello a 2 portanti a -35db...ci vorrebbe uan spiegazione piu dettagliata ed esaustiva
 
In questo thread tante parole...ma non si spiega un bel nulla....nessuno che spieghi chiaramente ed analiticamente come si ricava quel decremento di 7.5Log(N-1) in analogico e 10Log(n-1) con i mux digitali...e poi quell' incremento di 8db dal metodo di misura precedente a 2 portanti -66db a quello a 2 portanti a -35db...ci vorrebbe uan spiegazione piu dettagliata ed esaustiva

Ok, ora è tardi e domani mi attende un duro lavoro di taratura (nelle vicinanze di ElectroHD), però per domani alle 22.00 una dettagliata spiegazione su come comportarsi con i livelli d'uscita per gli amplificatori, OK ?
 
Ok, ora è tardi e domani mi attende un duro lavoro di taratura (nelle vicinanze di ElectroHD), però per domani alle 22.00 una dettagliata spiegazione su come comportarsi con i livelli d'uscita per gli amplificatori, OK ?
Ok attendo una dettagliata spiegazione con tutti gli eventuali passaggi matematici
 
E' ovvio, sennò che razza di spiegazione è ?

Qualcuno qui nel forum sa già come mi comporto nelle spiegazioni, e purtroppo è tutto sulla matematica, e sono contento quando qualcuno chiede dettagli matematici.

Un consiglio, guarda il thread http://www.digital-forum.it/showthr...le-per-DVB-T&p=3126548&viewfull=1#post3126548

Ok...guardero quel thread in attesa di una tua spiegazione esaustiva sulle intermodulazioni nei centralini a larga banda per i segnali digitali...da oggi in poi mi riferirò a te..per spiegazioni di natura tecnico matematco...ciao
 
Tenevo d'occhio questo thread per vedere chi rispondeva a un quesito molto interessante...come supponevo, nessuno. La domanda di Mappone è: come si arriva a quella formula matematica, non come ci si deve comportare, e non credo sia da fare ad antennisti, semmai a ingegneri o matematici. Io so come mi devo comportare nei confronti del livello di uscita, ma di sicuro non so come ci si è arrivati. Ricordo, anche se sono passati 30 e più anni, che a scuola ci facevano fare la "dimostrazione" di ogni formula usata, ciòè l'intero ragionamento per arrivarci, pena un bel 2. Se qualcuno è in grado, sarebbe il caso di esporre correttamente TUTTI i passaggi per arrivare a quello che dovremmo utilizzare tutti i giorni. Dico dovremmo perchè poi non è che ci si porta una calcolatrice scientifica con sé, solitamente si usa il calcolo moolto semplificato dei 3 dB ogni raddoppio del numero di frequenze amplificate.
A tal proposito, se proprio vogliamo farci del male e ridurre a -35 dB (anziché -66) le intermudulazioni nel digitale, sarebbe utile un coefficiente simile da usare nella pratica quotidiana al posto dei 3 dB.
 
Quest'ultima cosa me la sono fatta da me, con questi risultati:

analogico 7.5log(n-1) arrotondato nella pratica
4 canali -3.58 dB arr. -3
8 canali -6.34 dB arr. -6
16 canali -8.80 dB arr. -9
32 canali -11.18 dB arr. -12
64 canali -13.49 dB arr. -15

digitale 10log(n-1) arrotondato nella pratica
4 canali -4.77 dB arr. -4
8 canali -8.45 dB arr. -8
16 canali -11.76 dB arr. -12
32 canali -14.91 dB arr. -16
64 canali -18.00 dB arr. -20

PS: la formula 10log(n-1) è quella utilizzata nella CEI attualmente in vigore, quindi "sarebbe" quella da utilizzare. Poi in casa sua ognuno fa quello che vuole, per i lavori professionali invece andrebbe rispettata.....fate vobis!
 
In questa sede, prevalentemente divulgativa e pratica, non serve assolutamente a nulla una formula matematica per calcolare una cosa che nella realtà è anche praticamente INCALCOLABILE, non perchè manchi la matematica, ma perchè in ricezione, i dati da inserire sono numeri variabili.
Sarebbe invece molto bello se si PROVASSE a capire il concetto fisico, anziche chiedere una formula che non si sa cosa faccia. :icon_rolleyes:

Per l'ennesima volta....
1) Il livello d'uscita dell'amplificatore è espresso per tradizione in dBuV (piuttosto che in dBm) ma rappresenta una POTENZA (tensione su impedenza precisa)
2) Il dato di intermodulazione dichiarato, dipende dall'amplificatore SPECIFICO (le varie configurazioni di amplificatore hanno diverse caratteristiche di intermodulazione, ed anche i dispositivi stessi rispondono in modo diverso) ed è normalmente riferito ad una MISURA con due portanti della stessa potenza (andrebbe anche specificata la frequenza, perchè il mixing reciproco con i prodotti di eterodinaggio cambia)
3) Data la potenza (che è COMPLESSIVA) per la quale l'amplificatore distorce in un certo modo, potenza che nel test è suddivisa fra due segnali uguali, la potenza massima ammissibile nella realtà sarebbe la somma delle potenze di tutti i segnali presenti in uscita.
4) Siccome non è pratico mettersi a sommare tutte le singole potenze e comunque, la ricezione di segnali "ON AIR" è fisiologicamente sottoposta a fluttualzioni anche sensibili (propagazione delle onde radio), le formule empiriche come quella citata da elettt sono NETTAMENTE più affidabili di un'ipotetico calcolo matematico.

Dato che i segnali maggiormente penalizzati dalla distorsione e dal mixing reciproco sono quelli di livello inferiore, laddove esistano dislivelli sensibili e criticità, per non veder degradare la qualità e perdere la possibilità di decodificare, è fortemente raccomandato matenere l'amplificatore quanto più possibile nella zona lineare, magari applicando i livelli di intermodulazione che valevano per l'analogico (altro che -35dB).
 
Ultima modifica:
Io attendo invece la spiegazione matematica promessa da mosquito,mi fido più della teoria che ci sta sotto che della pratica che si fa sui tetti.D'altronde il digitale terrestre ed il digitale satellitare sono stati progettati tramite la teoria delle comunicazioni numeriche e se noi li riceviamo oggi è grazie alla teoria che ci sta sotto.Forse sarò uno stupido,ma credo che per saper utilizzare al meglio l'esperienza pratica occorre avere delle solide basi teoriche.Quindi aspetto te mosquito per un analisi matematica coem hai fatto in altri post che trovo estremamente interessante per imparare molte cose:
 
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