L'analogico RAI (dalle postazioni primarie) era terribilmente affidabile e qualitativamente all'altezza dei televisori a tubo catodico a bassa definizione.
Purtroppo, la modulazione video dei segnali TV è AM, quindi basta niente per introdurre distorsioni. Senza nemmeno considerare il problema di rapporto S/N che dipende dall'intensità del segnale in antenna, chi ha bisogno di amplificare un segnale analogico introduce già un certo degrado nella qualità.
Nel momento in cui sono apparse sulla scena le TV commerciali, la strgrande maggioranza degli impianti TV ha iniziato a soffrire di saturazione ed intermodulazione.
Qualitativamente, il segnale analogico da satellite (modulato in FM) era già una spanna sopra l'analogico terrestre e tutti quelli che hanno avuto un decoder analogico si ricordano perfetttamente di quale fosse la differenza.
La conclusione è che il segnale analogico non potrà mai raggiungere i livelli qualitativi del digitale, a patto che chi trasmette in digitale non ecceda in compressione e non elabori malamente i segnali.
Se prendiamo un canale digitale di SKY italia in HD e lo confrontiamo con quello di BBC HD la differenza è eclatante, col secondo che pare un BluRay ed il primo che non arriva alla qualità di un DVD upscalato.
Pertanto, potenzialmente il digitale batte 100:1 l'analogico in tutti i sensi, poi, naturalmente, entrano in gioco fattori specifici che possono ribaltare la situazione.
Quanto alla copertura, il problema è il far-west italiano con poteri privati molto influenti che hanno sempre voluto che fosse la legge del più forte a vincere. Nessun piano frequenze, nessuna legge organica sulle postazioni, potenze antenne e coperture, protezione quasi nulla contro le interferenze, concessioni rilasciate senza frequenze, frequenze comprate e vendute, nessun parametro garantito al cittadino.
A questo ci si agguinge la RAI che, servizio pubblico, non ha avuto nè le frequenze garantite per legge, nè fatto l'apripista della tecnologia digitale, cosa che invece è avvenuta ed avviene in tutto il resto del mondo. Che la TV di stato non sia stata tutelata, ma piuttosto affossata, negli ultimi 15-30 anni è un dato di fatto e rappresenta un'anomalia grossa come una casa.
Siamo italiani e ci riteniamo "più furbi" ma di veri furbi ce ne sono pochi.
