Ciclismo in Tv - Stagione 2018

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Comunque oggi la gestione delle immagini su Contador da parte della regia francese è stata degna della RAI.
 
dal 04 all'08 agosto - Tour of Denmark eurosport diretta
dal 04 all'08 agosto - Vuelta a Burgos bikechannel diretta
 
Odio la Rai, odio la Rai, odio la Rai

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Se puoi eurosport cosa ti fa stare sulla rai?

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Sulla Rai le cose che non mi sono piaciute sono:
- scritta gialla Tour-tappa in basso a destra che spesso copriva la grafica internazionale;
- inviata-conduttrice del post-gara;
- questa potrebbe anche solo essere una mia impressione ma l'HD su Rai 3 HD (sat) era leggermente inferiore ad altre emittenti, nonostante la fonte fosse uguale per tutti.
 
Ho notato che Eurosport manderà live mercoledì solo l'ultima tappa -di cinque- del Tour de Wallonie... come mai questa scelta?
Alla fine è una corsa HC con una discreta startingl-list e la sovrapposizione col Tour c'è stata solo ieri (oggi finisce in serale).... :eusa_think:
 
Io della Rai ho odiato la scelta di indugiare sullo studio invece che mandare le immagini in diretta. Nella tappa di venerdì era successo un po di tutto prima del collegamento, un racconto ci stava senz'altro, ma poi devi andare con le immagini live dalla corsa. E invece hanno indugiato a lungo sullo studio per poi dare la linea ad un altro studio improvvisato con la De Stefano (che non reggo) e Garzelli.
Non vedo altra ragione di queste scelte al di là della distribuzione del maggior numero di stipendi possibile.

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Io della Rai ho odiato la scelta di indugiare sullo studio invece che mandare le immagini in diretta. Nella tappa di venerdì era successo un po di tutto prima del collegamento, un racconto ci stava senz'altro, ma poi devi andare con le immagini live dalla corsa. E invece hanno indugiato a lungo sullo studio per poi dare la linea ad un altro studio improvvisato con la De Stefano (che non reggo) e Garzelli.
Non vedo altra ragione di queste scelte al di là della distribuzione del maggior numero di stipendi possibile.

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In tutta onestà buttano soldi nel cesso a palate. I telecronisti, con tutto il rispetto, potrebbero fare la telecronaca da Milano allo stesso modo, tanto nel ciclismo comunque commentano quello che vedono sul video. La De Stefano ormai la odiano tutti, la conduzione dello studio non è per lei, qualsiasi studio sia. L'unica grande capacità che ha è quella di fare le interviste, soprattutto in centomila lingue (anche se la sua spocchia quando parla francese con la erre moscia è insopportabile), e di sgomitare per acciuffare questo o quell'altro. Il suo studio con Garzelli (e prima Lelli) è una trasferta pagata senza motivo (ma sappiamo che la DeSte è sposata in Francia, filofrancese allo sfinimento, e in Francia non può non andare).
Lì bastava mandare uno per le interviste (lei stessa anche) e un operatore e basta. E allestire, se proprio volevano fare le cose vene fino in fondo, un ricco studio a Milano invitando ospiti esterni con il pepe sulla lingua tipo Argentin, Moser, Bugno e via discorrendo, magari più di uno alla volta in modo da stimolare il dibattito.
Dulcis in fundo, la Rai ha in organico quello che probabilmente è il maggior esperto di ciclismo (almeno tra i giornalisti televisivi), cioè il mitico DinosAuro Bulbarelli. Che è messo a fare le Perle e il biliardo per ragioni politiche (le stesse che probabilmente gli hanno fatto fare una pur meritata carriera). Ecco
Poi uno si chiede perché qualsiasi cosa è meglio della Rai

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In tutta onestà buttano soldi nel cesso a palate. I telecronisti, con tutto il rispetto, potrebbero fare la telecronaca da Milano allo stesso modo, tanto nel ciclismo comunque commentano quello che vedono sul video. La De Stefano ormai la odiano tutti, la conduzione dello studio non è per lei, qualsiasi studio sia. L'unica grande capacità che ha è quella di fare le interviste, soprattutto in centomila lingue (anche se la sua spocchia quando parla francese con la erre moscia è insopportabile), e di sgomitare per acciuffare questo o quell'altro. Il suo studio con Garzelli (e prima Lelli) è una trasferta pagata senza motivo (ma sappiamo che la DeSte è sposata in Francia, filofrancese allo sfinimento, e in Francia non può non andare).
Lì bastava mandare uno per le interviste (lei stessa anche) e un operatore e basta. E allestire, se proprio volevano fare le cose vene fino in fondo, un ricco studio a Milano invitando ospiti esterni con il pepe sulla lingua tipo Argentin, Moser, Bugno e via discorrendo, magari più di uno alla volta in modo da stimolare il dibattito.
Dulcis in fundo, la Rai ha in organico quello che probabilmente è il maggior esperto di ciclismo (almeno tra i giornalisti televisivi), cioè il mitico DinosAuro Bulbarelli. Che è messo a fare le Perle e il biliardo per ragioni politiche (le stesse che probabilmente gli hanno fatto fare una pur meritata carriera). Ecco
Poi uno si chiede perché qualsiasi cosa è meglio della Rai

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Quoto tutto ( sopratutto il discorso sulla De Stefano )
 
Ma io ricordo che, quando ancora Bulbarelli era in telecronaca, la De Stefano gli disse in diretta che per lei era l'ultimo anno sulla strada perché ormai aveva fatto una certa età e non faceva più per lei andare a destra e a manca in giro per la Francia.
Intanto ogni anno sta ancora lì.

Comunque, in tutto questo casino, continuo a preferire la telecronaca del duo Pancani-Martinello rispetto ad Aiello-Magrini. E Pancani mi sta pure pesantemente sul...
 
Magrini è di un altro livello, solo Cassani poteva superarlo (meno simpatico ma con una conoscenza inarrivabile). Aiello lo tollero più di Pancani, in generale li preferisco per come gestiscono la telecronaca, per l'interazione con il pubblico e per un atteggiamento più imparziale rispetto ai ciclisti italiani.
La Rai riesce a rendersi insopportabile per mille motivi, non ultima la polemica di Fabretti sulle due ore di nulla, e poi quando la corsa parte ci mandano la carrellata di cronache gialle. Vabbè

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Secondo me sulle ore di nulla Fabretti ha ragione. A me non interessa nulla della passerella, voglio vedere la gara.

L'ultima tappa per me l'ideale è una cronometro. Memorabile quella del 2009 al Giro quando Menkov cadde entro l'ultimo Km ma riuscì comunque a vincere su Di Luca (poi squalificato per doping).
 
Secondo me sulle ore di nulla Fabretti ha ragione. A me non interessa nulla della passerella, voglio vedere la gara.

Premetto che non seguo molto il ciclismo ma sono anni che non capisco perchè l'ultima tappa nei grandi Giri (Italia, Francia, Spagna...) è una tappa che in realtà non esiste, e questo è tranquillamente accettato e nessuno si scandalizza per questo. Se io sono 2° in classifica tipo a pochi minuti dal primo, perchè non posso provare ad attaccare andare in fuga e recuperare lo svantaggio e vincere all'ultimo tuffo, come potrebbe essere vincere all'ultimo minuto una partita di calcio, un gran premio di F1, una qualsiasi manifestazione sportiva, cosa ha di diverso l'ultima tappa rispetto alla 5°, alla 10°, alla 18° o alla 20°? :eusa_think:
 
Premetto che non seguo molto il ciclismo ma sono anni che non capisco perchè l'ultima tappa nei grandi Giri (Italia, Francia, Spagna...) è una tappa che in realtà non esiste, e questo è tranquillamente accettato e nessuno si scandalizza per questo. Se io sono 2° in classifica tipo a pochi minuti dal primo, perchè non posso provare ad attaccare andare in fuga e recuperare lo svantaggio e vincere all'ultimo tuffo, come potrebbe essere vincere all'ultimo minuto una partita di calcio, un gran premio di F1, una qualsiasi manifestazione sportiva, cosa ha di diverso l'ultima tappa rispetto alla 5°, alla 10°, alla 18° o alla 20°? :eusa_think:

Sono d'accordo. È per questo che vorrei una cronometro finale dove il secondo (qualora fosse un cronoman) potrebbe dare battaglia al primo.

Comunque l'anno scorso la Vuelta si chiuse con una cronometro, ma non successe nulla perché Contador era in maglia roja e difficilmente lo si poteva sopravanzare essendo lui uno specialista.
 
Sono d'accordo. È per questo che vorrei una cronometro finale dove il secondo (qualora fosse un cronoman) potrebbe dare battaglia al primo.

Comunque l'anno scorso la Vuelta si chiuse con una cronometro, ma non successe nulla perché Contador era in maglia roja e difficilmente lo si poteva sopravanzare essendo lui uno specialista.
Anche a questo tour sarebbe stata una crono inutile...
Ormai spesso all'ultima tappa è quasi tutto deciso
 
Il Tour de France sarà sempre così, perché l'arrivo a Parigi così come è ora è un simbolo, una cartolina, qualcosa che fa parte dello spettacolo, qualcosa di tremendamente suggestivo. In una tappa così, nessuno potrebbe pensare di rimontare un distacco in classifica.
Anzi, io vorrei una cosa così anche al Giro. Il finale che cambia ogni anno o peggio ancora a Corso Sempione non si può vedere. Vogliamo competere con la Francia? Facciamo un ****o di arrivo sempre ogni anno suo Fori Imperiali, e vediamo se è più bella Roma o Parigi, se è più suggestiva l'Italia o la Francia. Creiamo una tradizione. Questo è qualcosa che va al di là della corsa.
Ciò detto, non è vero che la corsa non c'è. Basta vedere come si ammazzavano a spallate i velocisti per provare a vincere la tappa e salire sul podio

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