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Condanna A 10 Anni Per Vanna Marchi E Per Sua Figlia

tuner ha scritto:
Condivido solo in parte, perchè la legge è ora un po' sbilanciata..
.....veramente, "grazie" alla legge sull'inappellabilità, basta essere "non condannati" per diventare innocenti, già al primo grado di giudizio, e magari solo per vizi formali o prescrizione.
Finirà in nulla, vedrai, appena il polverone e gli organi di stampa non troveranno più interesse a tener desto l'argomento, ci scappa un'assoluzione. (basta potersi permettere avvocati di alto livello, che quasi sempre si potrà farla franca...)
Direi che c'è poco da sghignazzare.
La questione dei vizi formali e della prescrizione mi sembra controversa, ma la mia opinione è che:
  • per quanto riguarda i vizi formali, chi formula una accusa è tenuto a conoscere tutti i dettagli formali della formulazione, quindi se non li conosce o non li applica è solo colpa sua o dello Stato che non lo ha controllato nel suo lavoro;
  • pre quanto riguarda la prescrizione, aldilà delle recenti leggi, se l'accusatore non riesce a portare avanti il procedimento in tempo utile per sua negligenza, ciò è solo colpa sua !!!!!
Tanto per farti un esempio, a me personalmente due anni fa è stata avanzata una accusa di stupro (!!!!!) nei confronti di una minorenne: peccato che il vero responsabile si chiamasse con il nome di battesimo uguale al mio, e il cognome uguale al mio secondo nome: morale, chi ha formulato l'accusa ha trovato nel database dei residenti sia me sia il vero responsabile, ma si è ben guardato da controllare che i dati anagrafici fossero corretti (codice fiscale compreso), quindi l'accusa di stupro è caduta in 5 minuti solo per questo, e poi sia perché la vittima ha confermato che non ero io il responsabile.
Ah, fra l'altro, peccato che il fatto sia successo a Torino, e io un quarto d'ora dopo fossi a Roma a un incontro di lavoro .....
 
BellUomo ha scritto:
La questione dei vizi formali e della prescrizione mi sembra controversa, ma la mia opinione è che:
  • per quanto riguarda i vizi formali, chi formula una accusa è tenuto a conoscere tutti i dettagli formali della formulazione, quindi se non li conosce o non li applica è solo colpa sua o dello Stato che non lo ha controllato nel suo lavoro;
  • pre quanto riguarda la prescrizione, aldilà delle recenti leggi, se l'accusatore non riesce a portare avanti il procedimento in tempo utile per sua negligenza, ciò è solo colpa sua !!!!!

Sul primo punto potrei anche convenire, ma come cittadino non vedo perchè dovremmo rischiare di trovar per strada individui pericolosi, a spasso soltanto perchè hanno usufruito di un vizio formale.
(...si prega di non ribattere che successivi indizi sostanziali potrebbero far riaprire il procedimento perchè la scusa è risibile. Un assassino in libertà, in attesa di altri indizi, può ammazzare, ed i morti non resuscitano. Un truffatore in libertà può truffare, ed il truffato può non poter recuperare il danno ed essere già rovinato.)

Sul secondo punto dissento completamente.
Il sistema giuridico e le sue lentezze, inclusa la burocrazia per effettuare indagini, non sono affatto una colpa dell'inquirente, a cui non si possono addossare le colpe.
Il concetto secondo il quale un colpevole non sia più condannabile trascorsi sei anni od il tempo pari alla pena prevista, mi pare cosa immensamente ingiusta.
Spiacente, ma solo non volendolo vedere, sfugge che siano stati ridotti i termini senza aver provveduto PRIMA a correggere un sistema lento, il che equivale a voler sfruttare le lungaggini ai fini delle prescrizioni.
Utilità sociale?
Cui prodest?


Queste alcune delle novità introdotte con la legge n. 251 del 5 dicembre 2005 (c.d. “ex Cirielli”) recante modifiche al codice penale e alla legge n. 354/1975 in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di comparazione delle circostanze di reato per i recidivi, di usura e di prescrizione.
In particolare la prescrizione estinguerà il reato decorso il tempo corrispondente al massimo della pena edittale stabilita dalla legge e comunque un tempo non inferiore a sei anni se si tratta di delitto e a quattro anni se si tratta di contravvenzione, ancorchè puniti con la sola pena pecuniaria.


I dati della Cassazione si riferiscono a 15 tipologie di reato, per sei delle quali - truffa, omicidio colposo, corruzione, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia - sono stati calcolati due tempi diversi di prescrizione in quanto «l'attuale formulazione dell'art. 6 della norma consente una duplice interpretazione». Proprio al differente esito del calcolo dei tempi di prescrizione per queste sei tipologie di reato, si deve l'oscillazione della percentuale. Ad ogni modo - indipendentemente dalla base di calcolo prescelta - la Cassazione avverte che «la valutazione di impatto è sottostimata», poiché si è «ipotizzato che i processi fossero tutto celebrati oggi, sicché al momento dell' effettiva celebrazione dei processi potrebbero sicuramente intervenire ulteriori prescrizioni», oltre quelle calcolate ora. Inoltre, il metodo seguito non ha tenuto conto «dei cosiddetti reati satelliti in concorso con il primo reato più grave», e su questi reati satelliti «certamente inciderà la nuova normativa, determinandosi un abbreviamento dei termini di prescrizione». Non è stato calcolato nemmeno «il termine relativo alle sospensioni» dei processi. Proprio per tutte queste ragioni le stime di Piazza Cavour sull'applicazione della nuova normativa sono da considerarsi «sottostimate» al ribasso.

 
Sì, è vero, sono sul lastrico, poverine. Infatti, la Marchi, andandosene dal tribunale è salita su di un mercedes lungo da qui fin là.
ieri sera ho visto la Noble sia su porta a porta che su matrix. Arrogante e aggressiva come al solito. Leggeva la sentenza sbeffeggiandola. Pessimo atteggiamento processuale. L'avvocato oltre che trombarsela dovrebbe anche consigliarla. A far incacchiare i giudici non se ne ricava nulla di buono. Ad ogni modo un pò di galera gli farà abbassare la crestra, almeno spero.
 
tuner ha scritto:
Sul secondo punto dissento completamente.
Il sistema giuridico e le sue lentezze, inclusa la burocrazia per effettuare indagini, non sono affatto una colpa dell'inquirente, a cui non si possono addossare le colpe.
Il concetto secondo il quale un colpevole non sia più condannabile trascorsi sei anni od il tempo pari alla pena prevista, mi pare cosa immensamente ingiusta.
Spiacente, ma solo non volendolo vedere, sfugge che siano stati ridotti i termini senza aver provveduto PRIMA a correggere un sistema lento, il che equivale a voler sfruttare le lungaggini ai fini delle prescrizioni.
Utilità sociale?
Cui prodest?
Partendo dal presupposto che la tua opinione è pienamente da rispettare, io volevo dire che le colpe degli inquirenti sono quelle di arrivare ai processi senza abbastanza elementi a loro favore: se le prove per far condannare qualcuno non le hai, o le fabbrichi oppure le trovi !
Che poi la lentezza dei processi sia una cosa voluta è un'altro discorso, che non è da affrontare qui !
 
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