In Rilievo Cosa avete visto? Consigli e Opinioni sui film di Sky

Fantastic four...
Effettivamente non ce n'era bisogno.....concordo, ammetto di averlo guardato solo per il super hd......
Voto 6--
 
Scherzi della natura

Amanti degli horror-comedy completamente fuori di testa e splatterosissimi? Allora questo è il film che fa per voi e che riesce a mescolare ogni genere e creatura dandogli un senso nella risoluzione finale: cioè qualche bella risata e soprattutto divertimento e intrattenimento dall'inizio alla fine. Il ritmo infatti è molto alto fin dai primi minuti, con una storiella non troppo studiata, ma che le varie situazioni e personaggi completamente fuori ogni mondo riescono a trascinare con se senza mostrare troppo la stupidità di fondo della pellicola.

Licantropi, zombie, vampiri, alieni e umani (naturalmente)... il regista non si fa mancare nulla e inserisce in questo calderone ogni idea che gli venga in mente creando un amalgama non perfetta ma estremamente divertente e che lascia soddisfatti dopo la visione. Pellicola perfetta per una serata piacevole all'insegna di sangue, follia, tocchi di demenzialità, azione, botte, braccia mozzate e cose varie. Protagonisti non proprio indimenticabili ma ben organizzati ed utilizzati in questo pazzo contesto. Da vedere, per gli amanti del genere cè da divertirsi.

Voto: 7
 
Predestination

I fratelli Spierig alla regia di un film veramente eccellente, che ne conferma le loro doti, sia come sceneggiatori ma ancor di più del come mettono in scena certe situazioni e certe narrazioni. Parliamo finalmente di un vero e proprio film di fantascienza, alla Ex Machina per intenderci, di quelli che fanno riflettere alla fine della visione e che indagano, attraverso la fantascienza, molti aspetti della realtà. In questo caso si parla principalmente di un film sui viaggi temporali, quindi, come molti altri, il tempo e la sua concezione è quello che ne viene fuori più di tutti.

Ne ho, e ne abbiamo, visti a bizzeffe di film sui viaggi nel tempo ma questo qui è riuscito comunque a distinguersi e mi ha lasciato molto al termine, soprattutto per come viene raccontata e montata la vicenda. Il film tratta essenzialmente di un poliziotto temporale, il solito e sempre ottimo Ethan Hawke, che tenta più volte di fermare codesto "fizzle bomber", un terrorista che fece strage di vittime nel 1975 a new york. Attraverso quindi altri protagonisti, si contano sulle dita di una mano, e continui sbalzi deve riuscire a fermare questo oscuro criminale. Qui sta il fulcro del film, ma non è questo alla fine quello che ci interessa di più.

Quello che più mi ha colpito è il come viene montato e raccontato un film del genere, che potrebbe spiazzare all'inizio per i continui cambi di scena, flasback, flashforward e via dicendo, ma i fratelli Spierig hanno fatto straordinariamente combaciare ogni cosa alla fine, chiudendo veramente il cerchio, vero e proprio, della vicenda, lasciandomi stranamente soddisfatto di quello che mi è stato raccontato. La prima parte forse è quella più lineare: un lungo e preciso flashback sul personaggio di questa ragazza, raccontato in maniera molto specifica che ci fa entrare ancora meglio nel personaggio. Da un certo punto in poi veniamo invece catapultati nella vera e propria fantascienza, attraverso un continuo montaggio di scene, una chiusa dentro l'altra. Un film che sembra una matrioska, dove passiamo dall'interno all'esterno senza quasi accorgercene, ma senza dare troppo fastidio allo spettatore che riesce a seguire la vicenda in maniera forse un po' confusa per alcuni ma dove sul finale tutto torna o quasi...

Infatti la pellicola alla fin fine è tutta un paradosso, un geniale e complicato paradosso temporale (e non), un gigantesco "serpente che si morde la coda", e non esente quindi da difetti o buchi di trama, facilmente rintracciabili da qualsiasi spettatore dopo la visione. Personalmente pero' mi ha lasciato soddisfattissimo e non con quel finale alla "non si capisce niente perchè non si deve capire" ma anzi mi ha soddisfatto in pieno, chiudendo, con quel bellissimo e straniante colpo di scena (già immaginato da me e da molti altri probabilmente) un cerchio che doveva essere chiuso.

Insomma amanti della fantascienza, quella vera, accorrete perchè gli Spierig hanno fatto un lavoro, soprattutto di montaggio e di scelta dei tempi e di collocazione dei dialoghi e via dicendo, che in pochi saprebbero fare ultimamente.

Voto: 8
 
Ida

Film polacco (produzione e regia) , ambientato nella Polonia comunista anni '60 , narra la storia di una orfana ebrea cresciuta in convento e pronta per i voti da suora , ma che prima deve conoscere l'unica parente rimasta: la sorella di sua madre , scampata alla seconda guerra mondiale e diventata un giudice implacabile del nuovo regime. Questa fa una vita dissoluta tra fumo , alcool e avventure con uomini più giovani , avendo le disponibilità economiche tipiche di un pezzo grosso del partito. Il finale ha due colpi di scena che scuotono dal torpore generale del film
In bianco e nero , lento per ambientazione e scelta , in pratica due sole attrici , dialoghi brevi e asciutti , sembra il classico film da vecchi paesi dell'est comunista , anche se è ambientato proprio in quel periodo. A me non dispiace il genere , in pratica diametralmente opposto ad un blockbuster della Marvel. Per capirci "Good-bye Lenin!" in confronto è un action-movie

Voto: 7
 
Ultima modifica:
Paranormal activity:dimensione fantasma...
Il capitolo finale della saga......
Avevo visto anche i precedenti, e speravo in una, finalmente, qualche modo, spiegazione/conclusione...
La spiegazione, in parte c'è stata, il capitolo più esplicito.....
Ma abbastanza inutile come film horror in se.....
Sarà davvero l'ultimo????
Voto 5/6
 
Io ci ho capito poco perchè non mi ricordavo più bene gli episodi precedenti, faccio fatica a trovare in questo film delle correlazioni con i personaggi e coi fatti degli altri film.
Preferisco pensarlo come un episodio a sè piuttosto che scervellarmi per trovare relazioni con gli altri, non mi è così dispiaciuto, se non avessero abusato della tecnica di ripresa, non solo la telecamera in movimento, ma quando usavano "quella telecamera" le immagini erano davvero pessime.
 
Sopravvissuto - The Martian

Ridley Scott dopo qualche parentesi non proprio felicissima torna sul genere che l'ha reso uno dei più grandi al mondo, cioè la fantascienza, e lo fa con un titolo di successo, sia tra pubblico che critica, di grande impatto, insomma sicuramente un bel film, ma del quale non condivido tutto l'entusiasmo esagerato che lo circonda. Anche questa volta parte da un libro, lasciando perdere per fortuna le sacre scritture, abbastanza recente ed è stata sicuramente una buona idea trasporre sullo schermo una storia di vera fantascienza come questa.

La trama non è cosi' originale alla fin fine, è il solito Gravity o via dicendo, è essenzialmente una storia di sopravvivenza nello spazio ma in questo caso, a differenza del film di Cuaron, il film si concentra molto di più sul lato tecnico e pratico del salvataggio che sull'interiorità del protagonista naufrago. Parliamo infatti di una pellicola che è praticamente il racconto, molto dettagliato e ben fatto, di un salvataggio di un uomo, tutto qui, niente di più niente di meno. I personaggi infatti sono macchiette e il regista non sembra aver nessun interesse a caratterizzarli un po' di più, dal protagonista fino all'ultimo della nasa.

Il sempre buon Matt Damon infatti, qui lasciatemelo dire un po' l'ombra di se stesso non c'ho visto sta grande interpretazione ha fatto il suo lavoretto bello pulito e basta, è un personaggio caratterizzato pochissimo. Sappiamo solo che è un bravo astronauta e botanico, coraggioso, dai nervi saldi, simpatico, che non si abbatte a preferisce scherzarci sù davanti alla morte, ma del suo passato, della sua vita non sappiamo nulla, come non sappiamo (quasi) nulla degli altri suoi colleghi o degli uomini, e delle donne, della Nasa che sulla terra cercano di riportarlo a casa. Da tutti questi personaggi l'unica cosa che riusciamo a capire è il bel rapporto tra i vari astronauti, tra il comandante (Jessica Chastain), il protagonista e tutta la crew. Un rapporto di amicizia ben rappresentato ma non cosi' "caldo" come ci si potrebbe aspettare. Forse era questo alla fine che il regista voleva metterci davanti. L'astronauta alla fine per fare questo lavoro non puo' essere una persona cosi' sensibile, o più che altro cosi' emotiva. Credo infatti che sia più credibile una squadra di questo tipo, freddissima e che cerca di sdrammatizzare più che di gettare lacrimoni antigravitazionali come la Bullock di Cuaron.

Insomma, riassumendo il tutto, quello che questo film mi ha lasciato è un storia estremamente fredda, al contrario di quello che le parti "comiche" e divertenti, o la "straniante" colonna sonora, potrebbero far sembrare, molto "tecnica" e specifica nei vari termini e componenti fantascientifiche (ma neanche troppo sono sicuro che il libro sia molto più approfondito scientificamente della pellicola). Una storia di un salvataggio, annunciato già dal titolo, messo in scena da uno dei più grandi registi viventi in questo momento, che molto spesso si ricorda di avere una mano per le inquadrature e per la messa in scena che in pochi hanno avuto nella storia del cinema. Impossibile infatti lamentarsi dell'aspetto tecnico della pellicola: le varie carrellate del pianeta rosso sono splendide e tutto il film è comunque gestito con una maestria non indifferente.

Concluderei quindi dicendo che come tutti i film di Scott merita la visione, ma che sul lato della storia, dell'empatia con i protagonisti, dell'approfondimento psicologico della vicenda non è il massimo, ma probabilmente nemmeno voleva esserlo, voleva forse fin dal principio mantenersi sul freddo lato della pura fantascienza. Alcune chicche interessanti poi dal punto di vista della colonna sonora: tra gli altri l'inusuale, per un film del genere, scelta di un "I wil survive" sui titoli di coda è coraggiosa ma geniale allo stesso tempo.

Voto: 7.5
 
La scelta della musica degli anni 80 è una contrapposizione perfetta rispetto al futurismo dei viaggi su Marte. Ovviamente va reso il merito all'autore del romanzo perché era un elemento già presente nella versione cartacea.


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School of Rock

L'anima scatenata del grandissimo Jack Black, in una delle sue migliori interpretazioni di sempre. Questo School of Rock, peraltro diretto dal gran regista Richard Linklater che non ha difficoltà nello spostarsi dal dramma alle commedie più scatenate come questa, è rimasto e rimarrà per sempre nelle nostre (o almeno nella mia) menti e nella nostra anima per la sua forza, la sua follia che cattura fin dalle prime scene.

La commedia è una delle più classiche che esistano: idiota rockettaro senza un lavoro che va a fare il "falso" supplente in una scuola molto rigida e che invece di insegnare matematica insegnerà rock ai vari ragazzini, che cominceranno a sciogliersi, a ribellarsi al "potente" e contemporaneamente ad esprimere veramente se stessi come non avevano mai fatto prima, per colpa dei soliti rigidi genitori e insegnanti. Detta cosi' non sembra nulla di eccezionale ma come detto il regista, e forse in questo caso ancor di più Jack Black stesso, con un personaggio che si mangia letteralmente ogni aspetto tecnico di regia, montaggio, fotografia, riescono a creare con noi un empatia, trasmettendoci finalmente quella voglia di anarchia, di ribellione ai normali canoni imposti dal "potente", che è letteralmente impossibile non farsi prendere fin da subito dalla pellicola. Che si apprezzi o no (io molto) il rock conta poco, lo spirito anarchico trasmesso da Black contagerà tutti, anche il più rigido degli spettatori. Siamo davanti infatti ad un personaggio veramente iconico per quanto mi riguarda, difficile da ritrovare in un altro film, unico, come unico è chi lo rappresenta, ai livelli del miglior Belushi.

Ci si diverte un casino quindi, si entra veramente con testa e corpo dentro la pellicola grazia alla strepitosa colonna sonora e alle bellissime performance di Black e dei bravissimi ragazzini, caratterizzati veramente bene. Ma non c'è solo il divertimento e lo spirito folle che esce fuori da questa pellicola. E', per quanto mi riguarda, una di quelle che m'ha lasciato veramente tanto dopo la visione, perchè, anche in modo molto semplice, cerca di trasmettere qualcosa ai ragazzini, e soprattutto ai genitori, che la guardano. Un inno all'essere se stessi, a ribellarsi e a non arrendersi, e potrebbero sembrare semplici moralismi, ma questo film è riuscito in maniera assolutamente non scontata nè "falsa" a trasmettermi queste cose, cose che molti altri drammoni da sundance cercano di fare ma che non ci riescono nemmeno pe sbaglio risultando invece loro fastidiosi e ricattatori nei confronti dello spettatore. Qui invece il film non nasconde niente allo spettatore, anzi lo abbraccia completamente grazie alla forza delle due "arti, per quanto mi riguarda, più "potenti" che ci siano cioè musica e cinema.

Voto: 8.5
 
Inside Out

Capolavoro annunciato un po' da tutti e non posso fare a meno di considerarlo tale anche io. Questa volta la pixar, dopo un paio di film non eccezionali e dopo un anno sabbatico, torna sui suoi soliti fasti e mette in scena un viaggio nella mente di una bambina (e di tutti noi) senza precedenti per le genialità e l'empatia che lo contraddistinguono. Certo come sempre bisognerà aspettare almeno un decennio per vedere come viene metabolizzato negli anni, ma credo che questa pellicola anche tra vent'anni verrà ricordata un po' da tutti e presa come esempio quando si parlerà di capolavori dell'animazione di questo secolo.

Inutile stare troppo a parlare del film e della storia in sè, la conoscete tutti l'idea che ha avuto la pixar. Ma, come sempre, non basta solo l'idea del plot iniziale ma conta soprattutto come poi viene messo in scena per tutta la sua durata e la Pixar non sbaglia un colpo in questo caso, portando avanti un'avventura straordinaria, dalla grafica pazzesca e soprattutto condita di tante grandi e piccole genialità, una dopo l'altra, che è impossibile non rimanere allibiti e con la bocca aperta come se avessimo 10 anni. Meravigliose tutte le creazioni stilistiche, sia dei personaggi che della "scenografia" della nostra mente. Gioia, tristezza e tutti gli altri sono perfetti sia esteticamente che caratterialmente (se possiamo usare questo aggettivo su delle vere e proprie emozioni viventi).

Il film è quindi divertentissimo, si ride molto oltre che sorridere (almeno nel mio caso), emozionante, commovente e "vero", verissimo in tutto quello che succede ed ognuno di noi si ritroverà e si rispecchierà tantissimo in molte delle situazioni geniali che vengono messe in gioco. Un viaggio che scava nella mente di questa ragazza, ma che contemporaneamente scava anche nella mente di tutti noi, riuscendo a rappresentare veramente quello che proviamo in ogni momento della nostra giornata e della nostra vita.

E come sempre alla fine il film lascia tanto, come quasi tutti i film di questo straordinario e rivoluzionario studio d'animazione, in modo non banale ma diretto, facendoci capire che ogni emozione, anche quelle che proviamo nei momenti più bui e negativi della nostra esistenza, fanno parte di noi e sono importanti come quelle positive: così non possiamo vivere di solo gioia, ma la tristezza, la rabbia e tutto il resto è necessaria come e forse più della prima. E questi moralismi, che potrebbero sembrare banali ma non lo sono, la pixar riesce sempre a farceli arrivare dritti dritti senza sforzi, ma attraverso personaggi, genialità, scenografie, avventure che entusiasmano sia piccoli che grandi. Grande ritorno quindi di questi geniacci e sono sicuro che questa pellicola nei decenni a venire non verrà dimenticata tanto facilmente.

Voto: 9
 
Inside Out

Capolavoro annunciato un po' da tutti e non posso fare a meno di considerarlo tale anche io. Questa volta la pixar, dopo un paio di film non eccezionali e dopo un anno sabbatico, torna sui suoi soliti fasti e mette in scena un viaggio nella mente di una bambina (e di tutti noi) senza precedenti per le genialità e l'empatia che lo contraddistinguono. Certo come sempre bisognerà aspettare almeno un decennio per vedere come viene metabolizzato negli anni, ma credo che questa pellicola anche tra vent'anni verrà ricordata un po' da tutti e presa come esempio quando si parlerà di capolavori dell'animazione di questo secolo.

Inutile stare troppo a parlare del film e della storia in sè, la conoscete tutti l'idea che ha avuto la pixar. Ma, come sempre, non basta solo l'idea del plot iniziale ma conta soprattutto come poi viene messo in scena per tutta la sua durata e la Pixar non sbaglia un colpo in questo caso, portando avanti un'avventura straordinaria, dalla grafica pazzesca e soprattutto condita di tante grandi e piccole genialità, una dopo l'altra, che è impossibile non rimanere allibiti e con la bocca aperta come se avessimo 10 anni. Meravigliose tutte le creazioni stilistiche, sia dei personaggi che della "scenografia" della nostra mente. Gioia, tristezza e tutti gli altri sono perfetti sia esteticamente che caratterialmente (se possiamo usare questo aggettivo su delle vere e proprie emozioni viventi).

Il film è quindi divertentissimo, si ride molto oltre che sorridere (almeno nel mio caso), emozionante, commovente e "vero", verissimo in tutto quello che succede ed ognuno di noi si ritroverà e si rispecchierà tantissimo in molte delle situazioni geniali che vengono messe in gioco. Un viaggio che scava nella mente di questa ragazza, ma che contemporaneamente scava anche nella mente di tutti noi, riuscendo a rappresentare veramente quello che proviamo in ogni momento della nostra giornata e della nostra vita.

E come sempre alla fine il film lascia tanto, come quasi tutti i film di questo straordinario e rivoluzionario studio d'animazione, in modo non banale ma diretto, facendoci capire che ogni emozione, anche quelle che proviamo nei momenti più bui e negativi della nostra esistenza, fanno parte di noi e sono importanti come quelle positive: così non possiamo vivere di solo gioia, ma la tristezza, la rabbia e tutto il resto è necessaria come e forse più della prima. E questi moralismi, che potrebbero sembrare banali ma non lo sono, la pixar riesce sempre a farceli arrivare dritti dritti senza sforzi, ma attraverso personaggi, genialità, scenografie, avventure che entusiasmano sia piccoli che grandi. Grande ritorno quindi di questi geniacci e sono sicuro che questa pellicola nei decenni a venire non verrà dimenticata tanto facilmente.

Voto: 9

Come al solito, quotare te, mi risparmia la fatica....
Ottima recensione, ma soprattutto, meraviglioso film...
Voto 9


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Visto anch'io ieri sera. Davvero bellissimo! Emozionante. Quasi ai livelli di Toy Story.


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Non per fare il guastafeste, ma a me invece ha deluso profondamente....:(
Sarà che ormai non ho più l'età da cartoni animati o film d'animazione, ma per me i classicidella Disney (Pinocchio, Biancaneve ecc ecc) rimangono un altro genere...
L'idea è bellissima, infatti dopo i primi 10 minuti sono rimasto a bocca aperta, dicendo più volte, finalmente un cartone come si deve...ma poi come tutti i film d'animazione moderni, scade nella solita serie di peripezie interminabili che non so per quale motivo accomuna ormai tutti i nuovi cartoni di oggi. 1 ora buona di avventure, e infinite vicissitudini, prima di far tornare tutto alla "normalità" e alla bellezza della storia.

VOTO: 10 all'idea - 2 allo svolgimento della storia
 
Come al solito, quotare te, mi risparmia la fatica....
Ottima recensione, ma soprattutto, meraviglioso film...
Voto 9


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inside out oltre ad essere emozionante e divertente, lo reputo soprattutto geniale... il modo in cui vengono considerati gli stati d'animo e come svolgono le loro funzioni durante il percorso della vita, è eccezionale...

voto 9
 
Non per fare il guastafeste, ma a me invece ha deluso profondamente....:(
Sarà che ormai non ho più l'età da cartoni animati o film d'animazione, ma per me i classicidella Disney (Pinocchio, Biancaneve ecc ecc) rimangono un altro genere...
L'idea è bellissima, infatti dopo i primi 10 minuti sono rimasto a bocca aperta, dicendo più volte, finalmente un cartone come si deve...ma poi come tutti i film d'animazione moderni, scade nella solita serie di peripezie interminabili che non so per quale motivo accomuna ormai tutti i nuovi cartoni di oggi. 1 ora buona di avventure, e infinite vicissitudini, prima di far tornare tutto alla "normalità" e alla bellezza della storia.

VOTO: 10 all'idea - 2 allo svolgimento della storia

si hai ragione alla fine film d'intrattenimento del genere seguono sempre la solita linea, introduzione-scoperta del problema-peripezie dei protagonisti-e infine risoluzione del problema... ma qui non stiamo parlando di un semplice kung fu panda o cose del genere, qui, anche se sappiamo tutti come proseguira e come andrà a finire, tutto il film è caratterizzato da tante di quelle piccole, e grandi, genialità, che per me è stato impossibile annoiarmi o far caso al fatto che la storia stesse andando dalla solita parte... e poi cavolo per ognuno che abbia un minimo, anche un pizzico, di sensibilità è impossibile non riuscire ad "empatizzare" con la pellicola, visto che parla di tutti noi e di cose che succedono a tutti noi e soprattutto è impossibile non commuoversi almeno una volta, non ci credo che anche a voi non è capitato e un film d'animazione che mi fa commuovere cavolo ce ne sono pochi, e per quanto mi riguarda tipo l'80 percento sono della pixar;)...
 
si hai ragione alla fine film d'intrattenimento del genere seguono sempre la solita linea, introduzione-scoperta del problema-peripezie dei protagonisti-e infine risoluzione del problema... ma qui non stiamo parlando di un semplice kung fu panda o cose del genere, qui, anche se sappiamo tutti come proseguira e come andrà a finire, tutto il film è caratterizzato da tante di quelle piccole, e grandi, genialità, che per me è stato impossibile annoiarmi o far caso al fatto che la storia stesse andando dalla solita parte...

Beh, ma questo schema si chiama "fabula" ed è alla base del 99% dei film, dei romanzi o dei racconti vari. Quindi non capisco la critica fatta ad Inside Out.


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