Per motivi di tempo, mi è capitato solo adesso di leggere questa discussione, ma sapevo comunque delle difficoltà di MediasetPremium. Personalmente, non penso che a Mediaset stiano a leggere sul forum perché ci sono fior fiori di professionalità che lavorano per quella azienda e loro conoscono la situazione del mercato, oltre che del loro business, molto meglio di quanto le possiamo conoscere noi. Quindi, loro, in linea di massima, sanno la situazione e sul tappeto hanno certamente varie opzioni di intervento. Il problema, a mio avviso, è che MediasetPremium è giunta ad un punto di stallo dove è difficile stabilire esattamente come continuare: si potrebbe continuare ad investire o si potrebbe disinvestire o si potrebbe attendere una situazione propizia per cedere l'attività pay. Secondo me, non sanno bene che strada pigliare. Secondo alcuni studi di qualche anno fa, il mercato pay in Italia, avrebbe potuto raggiungere globalmente la quota di 9.000.000 di abbonati (per altri anche 10.000.000 di abbonati); la cifra di 9 milioni forse, sarebbe più realistica, ma data la situazione di crisi, meglio di recessione, le aspettative si sono ridimensionate e secondo me, il mercato è già saturo con 8.000.000 di abbonati (ripartiti tra 5.000.000 per SKY e 3.000.000 per MP). Le cose potrebbero migliorare per MP, se riuscisse ad acquisire ulteriori clienti oltre i 3 milioni attuali, ma il punto è che, in questa fase recessiva, ciò è altamente improbabile. Anzi, c'è stata una dinamica decrescente con MP che non è riuscita a mantenere il livello di clienti massimo che aveva raggiunto in tempi passati (dove l'ammontare di clienti, mi pare, avesse anche superato i 4.000.000), mentre SKY ha avuto una dinamica di crescita (pur stentata) giungendo di recente alla soglia fatidica dei 5.000.000 di abbonati.
MP (nel 2010 mi sembra) aveva raggiunto il "break-even point", che non voleva dire che l'attività pay produceva profitto, ma solo che il costo unitario per cliente pareggiava con l'ammontare di ricavo unitario per abbonato, ma poi un certo calo (forse, pur moderato) dei clienti e certamente un aggravio dei costi dell'attività pay, hanno riportato il business nell'area al di sotto del "break-even point", cioè per ogni cliente, il costo unitario eccede il ricavo che ne conseguono. In questo scenario per cercare di tenere su la barracca, devono sforzarsi di riavvicinarsi al "break-even" e lo possono fare agendo sul ricavo unitario (di qui, gli aumenti dei prezzi, che non potrebbero mai abbassarsi perché per questa strada non andrebbero da nessuna parte), ma anche agendo sul costo unitario cercando quindi di risparmiare su alcune voci di costo e lo hanno fatto per quanto concerne i diritti cinematografici. Però, in questa maniera si stanno stritolando da loro stessi perché i prezzi li devono aumentare (o quanto meno non li possono abbassare), i costi li devono diminuire, ma così si impoverisce qualitativamente l'offerta. La "Champions Legue" ha comportato un significativo risparmio di costo, ma anche un ben più significativo calo quantitativo e qualitativo dei contenuti offerti. Una riduzione dei contenuti offerti comunque porta a recessi contrattuali, tendenza già in atto che difficilmente potrà essere tamponata, anzi lo scenario non promette bene perché il peggio sarebbe di là da venire. Qualche tempo fa, io prospettavo vita non facile per MediasetPremium e qualcuno mi additava come menagramo o profeta di sciagura ed invece, ora abbiamo visto come stanno le cose (gli stessi discorso si facevano per lo scenario economico generale, quando ritenevo una grande sciagura per il nostro Paese l'avere quel pessimo governo Berlusconi, e abbiamo visto come stanno le cose).
A mio avviso, MediasetPremium ha i mesi (anni?) contati.