Io vedo un po di cecità nelle mosse di questa amministrazione, ma non voglio parlare di politica, semplicemente di sviluppo, di controllo, di offerta ai cittadini e di convenienza ai broadcaster.
Premetto che credo che la neutralità tecnologica sia una emerita boiata (e l'ho più volte esposto con molte argomentazioni), credo che lo Stato abbia il diritto ed il dovere di imporre un controllo sullo sviluppo delle telecomunicazioni in un paese, coerentemente con le scelte comunitarie.
In quest'ottica lo Stato ha l'obbligo di dirigere il passaggio al digitale con mosse chiare e scelte significative.
Queste devono essere indirizzate su due fronti, avvanttaggiare il fruitore, e far sviluppare le aziende.
Per fare questo avrebbero dovuto dare segnali forti su tempistiche e modalità dello Switch off.
Le aziende che passano al digitale, devono sapere di non essere pioniere, devono sapere di non concedersi ad un pubblico di solo 5 milioni di apparati.
e come fare questo?
Semplice, innanzitutto con un calendario di conversione graduale, ritmato e continuo, e con scelte di tipo tecnologico.
per esempio, io avrei inserito in finanziaia che dal 1 gennaio 2008 sul territorio italiano potevano essere distribuiti e venduti ESCLUSIVAMENTE apparecchi radiotelevisivi dotati di tuner digitale.
Questo avrebbe permesso il graduale rinnovo del parco dei ricevitori, con una utenza sempre maggiore. inoltre, forzando la mano sui tempi, imponendo la graduale conversione di alcuni ripetitori, come in sardegna, cadenzata, per esempio ogni due mesi, gli operatori avrebbero dovuto adeguarsi, ma avrebbero trovato un mercato "ricettivo".
in questo modo si sarebbe da un lato segnato uno sviluppo delle tecnologie, dall'altro aver offerto una condizione di crescita alle aziende, ripulendo anche il caos delle frequenze.
Ma purtroppo, per un ministro pro che se ne va, ne arriva uno contro, e quindi all fine le scelte non sono all'insegna di un piano nazionale di transazione, ma, permettetemi il francesismo, come metterlo a quel posto di una o di un altra azienda.
E questo è il problema.
Chiaramente le mie considerazioni sono opinabili per quanto si vuole, ma io credo che si stia facendo un altro pasticcio all'italiana.