Niente, la polemica non si placa.
Dal Corriere di Bologna
Linus: «Radio Deejay fatta fuori nelle segrete stanze, ma chi ci perde è Riccione. Dal Pd locale un'aggressione vergognosa»
Dopo il divorzio con il Comune per l'estate, parla Linus: «Cancellati 40 anni di storia. Ci dicevano di non preoccuparci e poi chiedevano ad altri. Abbiamo dato alla città tre volte quello che ricevevamo. La vignetta del Pd su Facebook con la mucca munta? Ci penseranno gli avvocati»
«Noi perdiamo un posto di cui eravamo innamorati, loro buttano via quarant’anni di storia». A parlare è Linus, il direttore artistico di Radio Deejay dopo l’annuncio della separazione della partnership con il Comune di Riccione, che tanto sta facendo discutere in Romagna e non solo. Mentre è sempre più probabile anche la fine dello storico sodalizio con Aquafan, le polemiche sono divampate anche sul piano politico. Sul profilo social del Pd di Riccione (dove i dem sono in maggioranza) è comparso un post poi subito tolto che raffigurava una mucca mentre viene munta e un testo che recitava: «Il disc jockey che ha munto per anni dalla tetta dei riccionesi pensava ancora di avere a che fare con l'assessore Cangini (detto da lui). Con tutto il rispetto per Cangini». Del post, spiega Linus, «se ne occuperanno i nostri avvocati».
Linus, cos'è accaduto?
«Le spiegazioni dovrebbe fornirle il Comune. Quelle vere intendo. Noi abbiamo gestito la piazza per decenni, in due occasioni con il Comune commissariato. La scorsa estate ci siamo lasciati con brindisi e arrivederci, poi sono spariti. Cosa sia successo nelle loro stanze segrete io non lo so. O meglio lo so, ma sono spifferi. A gennaio ci hanno ricontattati, ed è cominciato un teatrino spiacevole, fatto di “non preoccuparti” mentre andavano a bussare dovunque. Che è la sola cosa che gli rinfaccio. Volete cambiare? Ditecelo, come ho già scritto probabilmente era anche ora, ma ci potevamo salutare da persone perbene».
A vostro avviso, la risposta fornita dal Comune sui bandi non è sufficiente?
«No, fa ridere. Sappiamo come si fanno i bandi, dai…».
Voi avete proposto un accordo al Comune?
«Noi abbiamo riproposto lo stesso accordo dello scorso anno. Stessa cifra, identica. Alla quale noi abbiamo sempre aggiunto almeno 200mila euro di tasca nostra per essere sicuri di fare bella figura. Più una cifra enorme in pubblicità radiofonica. Sempre regalata. Lo dico ad uso e consumo di tutti quelli (pochissimi, per fortuna) che mi stanno accusando di averci speculato. Quello che davamo alla città valeva almeno tre volte il loro contributo. Ma se ne accorgeranno questa estate, no problem».
Radio Deejay & Aquafan per tanti sono un binomio. Sembra che non vi siano stati problemi con il parco divertimenti. C'è speranza che restiate?
«Temo di no. E lo dico con grande dispiacere. Aquafan è sempre stato un partner corretto, direi affettuoso. Ma dopo la vergognosa aggressione su Facebook del Pd di Riccione non mi sento più a mio agio in un posto che ho sempre vissuto come casa mia. Ma di questo si occuperanno i nostri avvocati».
Radio Deejay è già in contatto con altre città o realtà per l'estate?
«Se l’amministrazione di Riccione ci avesse comunicato per tempo l’intenzione di cambiare, forse ci avremmo pensato. Adesso è troppo tardi. Ci ha contattato mezza Italia, è stato molto bello, ma ci penseremo l’anno prossimo. Anche se sarà impossibile ricostruire la magia che c’era tra noi e Riccione. Dico solo una cosa: noi perdiamo un posto di cui eravamo innamorati, loro buttano via quarant’anni di storia. E la storia ci dirà chi ci avrà perso di più».