Discussione su Radio Deejay

l'intervista è per gli abbonati... poco male
Io nn sono abbonata e la leggo.
Dopo la posto.

Comunque Mi spiace dirlo ma sta incecchiando male...

Ma non ho capito, essendo una questione politica, è stato silurato da un'amministrazione di sinistra? Sarà anche questo che gli brucia....
 
Io nn sono abbonata e la leggo.
Dopo la posto.

Comunque Mi spiace dirlo ma sta incecchiando male...

Ma non ho capito, essendo una questione politica, è stato silurato da un'amministrazione di sinistra? Sarà anche questo che gli brucia....

Se riesci a postarla perché anch’io non riesco a leggerla
 

Linus: «Il mio segreto? Più invecchio, più mi sento libero. Cosa resterà di Sanremo 2025? Nulla. Solo "Cuoricini"»

Parla il numero uno di Radio Deejay, che il 16 e 17 aprile sarà al Teatro Parioli con il suo primo spettacolo, “Radio Linetti Live”: «Racconto la mia vita, gli incontri che ho fatto e la musica che amo»


Strano ma vero, più capelli bianchi ha in testa e più ha l'aria di quello che finalmente se la gode anche fuori dalla comfort zone del suo studio radiofonico. A quasi un anno dal debutto in teatro – all'Alcione di Milano – il 67enne Linus il 16 e 17 aprile sbarca al Parioli di Roma con il suo show Radio Linetti Live. Due ore di musica e chiacchiere a 360 gradi – sulla sua vita e sul mondo dello spettacolo, più amarcord di vario tipo – nate dopo le dirette Instagram fatte durante il lockdown e grazie a Bruce Spingsteen («Quando il Boss per un mese è andato da solo in un teatrino di Broadway mi si è accesa una lampadina: non so cantare, però...») che hanno fatto registrare sempre il tutto esaurito per il direttore artistico e la voce storica di Radio Deejay.

Fin qui la cosa più importante che le ha insegnato questa nuova esperienza qual è?
«A recuperare quella parte di me che avevo accantonato in funzione della squadra. Fare il capoclasse, l'allenatore, a volte anche il bidello, mi piace, ma un po' ha oscurato la mia vera natura».

E quale sarebbe?
«Tutti noi siamo una cosa e poi tantissime altre. Io molte volte mi sono chiesto: preferisci essere il direttore della radio o un artista? Ho sempre scelto la seconda risposta perché io quello sono. Magari pessimo, ma quello».

Allora oggi come si presenterebbe?
«Dipende dall'interlocutore. Adesso, con tutti i capelli bianchi che ho, solo il mio nome d'arte mi mette un po' in imbarazzo. Comunque, se voglio sembrare un adulto, dico direttore artistico e tutto il resto. Se voglio sembrare quello che sono veramente, un artista».

E poi?
«Sono una brava persona, curiosa e generosa, anche se questo lo dicono pure i mafiosi. Non ho mai conosciuto uno ******* che non fosse convinto di essere il contrario. Certo, mi rendo conto che è una autovalutazione un po' opinabile».

Infatti di lei spesso si sente dire: quello è un po' carogna...
«Lo so, lo so. È partita tutto da quegli infami di Elio e le Storie Tese che si sono sempre divertiti a disegnarmi come un despota. Una volta insieme abbiamo fatto anche un film di Natale in cui io facevo Scrooge. Insomma, fare la parte del cattivone mi piace, i cattivi sono più affascinanti dei buoni, solo che qualcuno ci crede davvero. Mi difendo dicendo sempre che se io fossi davvero così permetterei mai a quelli che lavorano con me di definirmi in quel modo?».

Per uno abituato alla radio com'è sentire il respiro della gente in sala?
«Meraviglioso. Noi radiofonici siamo ossessionati dal respiro, dal silenzio, mezzo secondo in più fra una parola e l'altra e subito ci viene l'ansia. All'inizio vedere la gente attenta e zitta mi ha impressionato: sembravano annoiati. Poi quando mi sono abituato alla concentrazione degli altri, è stato bellissimo. A me aiuta a entrare nel dettaglio delle cose che voglio raccontare».

La sorpresa maggiore?
«L'importanza, anche esagerata, che gente come me ha nella vita di chi ci segue. Insomma, dopo tanti anni un piccolo spazio sapevo di averlo, però constatarlo di persona è emozionante. Quando finisce la serata mi fermo sempre a salutare, abbracciare, e fare foto con tutti. Sono un romanticone d'altri tempi».

È vero che il nome dello spettacolo gliel'ha dato Faso di Elio e le Storie Tese?
«Sì. Finora ho fatto una trentina di date e temo che mi toccherà farne altrettante il prossimo autunno».

Teme?
«Ho detto una balla. In verità non vedo l'ora di farle. Mi piace l'imprevedibilità. A Bologna c'è stato un siparietto molto bello perché tra i personaggi di cui parlo c'è anche Morandi, che è una figura nella quale io mi rivedo molto, perché siamo entrambi maratoneti, precisi ed eterni ragazzi. In sala c'era Rudy Zerbi e quando ha sentito che parlavo di Gianni lo ha chiamato e mezz'ora dopo lui era sul palco a ridere e giocare. È stato bellissimo».

Nello spettacolo legge il bel monologo “Accetta il consiglio” che, nel finale del film del 1999 “The Big Kahuna” di John Swanbeck, viene letto da Danny DeVito – nel cast ci sono anche Kevin Spacey e Peter Facinelli - tratto da un articolo di Mary Schmich, giornalista del Chicago Tribune, pubblicato il 1º giugno 1997. In pratica, un lungo elenco di considerazioni e suggerimenti esistenziali. Fra i tanti, quello di conoscere i propri genitori: ce l'ha fatta o con loro è rimasto qualcosa in sospeso?
«I miei erano semplici, più impegnati a sopravvivere che a raccontarsi. Non ho rimpianti: ci siamo detti tutto quello che c'era da dire e ci siamo voluti bene. Mio padre non c'è più da vent'anni e mia mamma da trenta, ma sono ancora molto presenti in me».

In quel monologo, di cui nel 2002 lei fece anche un remix, si dice di conservare le lettere d'amore e buttare gli estratti conto: c'è riuscito?
«Sì. Ho quelle di mia moglie, più che altro bigliettini. Bellissimi. Io scrivo solo quando sono arrabbiato e voglio fissare il mio punto di vista».

Vi siete scritti anche durante i due anni in cui vi siete presi una pausa?
«Sì. In radio, nonostante io faccia a volte una rappresentazione comica della mia vita e di quello che mi succede, nessuno si è mai accorto che il mio Mulino Bianco per due anni è stato chiuso. Non è stato facile».

In “Accetta il consiglio” c'è scritto che “I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio”: è vero anche per lei?
«Sì. Ed era proprio un martedì pomeriggio. Nel 2015, a Riccione, stavamo per uscire di casa per tornare a Milano quando mio figlio cadde in casa, prese un colpo al midollo, e per una settimana non camminò più. Ricordo perfettamente quei primi minuti in cui ero pronto a ribaltare tutta la mia vita. Che paura».

Nel 2027 si vota per il nuovo sindaco di Milano. A lei in più occasioni il Pd le ha chiesto di candidarsi: stavolta accetterà?
«Non credo. Non fa per me. Ho smesso anche di fare il consigliere di Sala per lo sport. Non ho tempo».

Lei lo sa più di tanti altri: cosa resterà delle canzoni dell'ultimo Sanremo?
«Stiamo vivendo una stagione di transizione...».

Andiamo, Linus.
«Nulla. Sono passati due mesi, la sola canzone del Festival di quest'anno di cui ci ricorderemo fra dieci anni sarà Cuoricini dei Coma Cose. Il resto, carine. Punto. Lucio Corsi e Brunori si conoscevano da anni e hanno fatto sicuramente di meglio».

E Olly?
«Un bel personaggio. Carino. Prima di dire che sia il futuro della musica italiana aspetterei un attimo».

Due giorni fa ha detto con amarezza che dopo 38 anni Radio Deejay non sarà a Riccione perché «qualcuno aveva già deciso da tempo»: qualcuno chi?
«Una parte dell’amministrazione comunale, il perché bisogna chiederlo a loro».

E adesso, l'estate di Radio Deejay dove si farà?
«Da nessuna parte, ormai è tardi».

La medaglietta che sente di meritare ma che ancora non ha sul petto qual è?
«Devo essere sincero, faccio parte di una generazione che rappresenta il mondo dello spettacolo italiano. Sono contemporaneo di Gerry Scotti, Fiorello, Jovanotti, Amadeus, Fabio Fazio, Paolo Bonolis ed altri. La sensazione che facendo il loro stesso lavoro, però in radio, sia sempre stato il primo della serie B, mi sta un po' sul ****o. Ecco, l'ho detta».

A settant'anni dove si vede?
«Non lo so, ma non credo in radio».

Ha una exit strategy?
«No, però non voglio che la gente dica: Linus è ancora qui? Il mio contratto scade fra un anno e allora ci penserò».

Rotola ancora dalla porta per uscire dalla Porsche Targa o l'ha venduta?
«No. Ce l'ho ancora, però rotolo sempre. La schiena è quella che è. E tutto questo è veramente una metafora della vita: salirci è facile, scendere è difficilissimo».


Fonte: IL MESSAGGERO
 

Grazie! :)
Resto basito dai 2 anni di pausa con Carlotta, ma perché ne parla praticamente tutti i giorni, sembra strano davvero. Chissà quanti anni fa è accaduto.
E di Sanremo ha ragione, c’è ben poco da fare. Non è colpa di Carlo Conti, ma di chi ci offre sempre gli stessi personaggi
 
Io nn sono abbonata e la leggo.
Dopo la posto.

Comunque Mi spiace dirlo ma sta incecchiando male...

Ma non ho capito, essendo una questione politica, è stato silurato da un'amministrazione di sinistra? Sarà anche questo che gli brucia....
per la precisione l'attuale sindaca indipendente di sinistra (da wiki) è stata parecchio nel movimento 5 stelle che non definirei prettamente di sinistra. di certo molti interventi dei 5S sono NYMBY (il ponte non serve, la gronda non serve, la tav non serve il sangottardo non serve, il mose non serve...poi chiudono il montebianco frana il frejus bloccano il brennero...e le merci dove vanno?)

quindi diciamo che la sindaca semplicemente vuole una città tranquilla. ma bloccare drasticamente la vita di una città che viveva pesantemente 2 mesi l'anno grazie ai milanesi che ci hanno comprato casa decenni fa SENZA NESSUNA ALTERNATIVA è un boomerang. la politica dovrebbe essere meno perentoria. ok che riccione non vive per deejay, ma se togli quello che comunque era molto presente e per molto tempo poi devi offrire un alternativa che non sia il mercato delle ciabatte. prima si fanno divertire i giovani così i genitori altospendenti arrivano.

prossimo passo prosciugare l'aquafan per gli ulri o per gli schizzi d'acqua?

se mi sposti la movida in salento...alla casa di riccione con la mami e il papi non ci vado
 
rimini e riccione hanno evidenti problemi di criminalità che se sposti la movida forse è un bene per la città...


questo indipendentemente dalla diatriba con deejay...che anche li conosciamo sempre solo una campana ( che è solita "offendersi" facilmente) ...poi si parla di qualche serata con dei cantanti...non che l'estate romagnola sia campata per il truck di radiodeejay, su.... diciamo che stavano li perchè linus ormai aveva preso casa li...
 
Sinceramente io dubito che la gente venisse a fare le vacanze a Riccione per Radio Deeejay... questa è roba che poteva succedere nei anni 80 90...
Poi magari qualche migliaia di giovani (ad essere ottimisti) venivano una sera per vedere il cantante del momento gratis, quindi magari ci attacavano una notte in albergo...

Linus mi sembra Fazio quando non gi hanno rinnovato in Rai...
Vediamo se Deejay ha voglia l'anno prossimo di spostarsi in un altra città o se il capo si impunta, o Riccione o niente...
 
Sinceramente io dubito che la gente venisse a fare le vacanze a Riccione per Radio Deeejay... questa è roba che poteva succedere nei anni 80 90...
Poi magari qualche migliaia di giovani (ad essere ottimisti) venivano una sera per vedere il cantante del momento gratis, quindi magari ci attacavano una notte in albergo...

Linus mi sembra Fazio quando non gi hanno rinnovato in Rai...
Vediamo se Deejay ha voglia l'anno prossimo di spostarsi in un altra città o se il capo si impunta, o Riccione o niente...

Ahhhh io ricordo negli anni 90 che andavo a Riccione per il deejay time!
Altri tempi!
 
Niente, la polemica non si placa.
Dal Corriere di Bologna

Linus: «Radio Deejay fatta fuori nelle segrete stanze, ma chi ci perde è Riccione. Dal Pd locale un'aggressione vergognosa»

Dopo il divorzio con il Comune per l'estate, parla Linus: «Cancellati 40 anni di storia. Ci dicevano di non preoccuparci e poi chiedevano ad altri. Abbiamo dato alla città tre volte quello che ricevevamo. La vignetta del Pd su Facebook con la mucca munta? Ci penseranno gli avvocati»

«Noi perdiamo un posto di cui eravamo innamorati, loro buttano via quarant’anni di storia». A parlare è Linus, il direttore artistico di Radio Deejay dopo l’annuncio della separazione della partnership con il Comune di Riccione, che tanto sta facendo discutere in Romagna e non solo. Mentre è sempre più probabile anche la fine dello storico sodalizio con Aquafan, le polemiche sono divampate anche sul piano politico. Sul profilo social del Pd di Riccione (dove i dem sono in maggioranza) è comparso un post poi subito tolto che raffigurava una mucca mentre viene munta e un testo che recitava: «Il disc jockey che ha munto per anni dalla tetta dei riccionesi pensava ancora di avere a che fare con l'assessore Cangini (detto da lui). Con tutto il rispetto per Cangini». Del post, spiega Linus, «se ne occuperanno i nostri avvocati».

Linus, cos'è accaduto?
«Le spiegazioni dovrebbe fornirle il Comune. Quelle vere intendo. Noi abbiamo gestito la piazza per decenni, in due occasioni con il Comune commissariato. La scorsa estate ci siamo lasciati con brindisi e arrivederci, poi sono spariti. Cosa sia successo nelle loro stanze segrete io non lo so. O meglio lo so, ma sono spifferi. A gennaio ci hanno ricontattati, ed è cominciato un teatrino spiacevole, fatto di “non preoccuparti” mentre andavano a bussare dovunque. Che è la sola cosa che gli rinfaccio. Volete cambiare? Ditecelo, come ho già scritto probabilmente era anche ora, ma ci potevamo salutare da persone perbene».

A vostro avviso, la risposta fornita dal Comune sui bandi non è sufficiente?
«No, fa ridere. Sappiamo come si fanno i bandi, dai…».

Voi avete proposto un accordo al Comune?
«Noi abbiamo riproposto lo stesso accordo dello scorso anno. Stessa cifra, identica. Alla quale noi abbiamo sempre aggiunto almeno 200mila euro di tasca nostra per essere sicuri di fare bella figura. Più una cifra enorme in pubblicità radiofonica. Sempre regalata. Lo dico ad uso e consumo di tutti quelli (pochissimi, per fortuna) che mi stanno accusando di averci speculato. Quello che davamo alla città valeva almeno tre volte il loro contributo. Ma se ne accorgeranno questa estate, no problem».

Radio Deejay & Aquafan per tanti sono un binomio. Sembra che non vi siano stati problemi con il parco divertimenti. C'è speranza che restiate?
«Temo di no. E lo dico con grande dispiacere. Aquafan è sempre stato un partner corretto, direi affettuoso. Ma dopo la vergognosa aggressione su Facebook del Pd di Riccione non mi sento più a mio agio in un posto che ho sempre vissuto come casa mia. Ma di questo si occuperanno i nostri avvocati».

Radio Deejay è già in contatto con altre città o realtà per l'estate?
«Se l’amministrazione di Riccione ci avesse comunicato per tempo l’intenzione di cambiare, forse ci avremmo pensato. Adesso è troppo tardi. Ci ha contattato mezza Italia, è stato molto bello, ma ci penseremo l’anno prossimo. Anche se sarà impossibile ricostruire la magia che c’era tra noi e Riccione. Dico solo una cosa: noi perdiamo un posto di cui eravamo innamorati, loro buttano via quarant’anni di storia. E la storia ci dirà chi ci avrà perso di più».
 
Che brutta cosa però. Sicuramente qualcuno in alto gli sta sugli zebedei Linus per motivi personali e siccome comanda lui, lui ha combinato questo
 
Che brutta cosa però. Sicuramente qualcuno in alto gli sta sugli zebedei Linus per motivi personali e siccome comanda lui, lui ha combinato questo

?
In che senso? Secondo me pure Linus deve darsi una calmata...
Comunque che deejay investa 200mila euro così, buttandoli come beneficenza mi puzza...
Vai avedere che se vanno seriamente per vie legali esce qualche altarino...
E anche l'anno scorso ricordo avevano avuto difficoltà, nn potevano arrivarci che pure quest anno sarebbe andata così...
 
?
In che senso? Secondo me pure Linus deve darsi una calmata...
Comunque che deejay investa 200mila euro così, buttandoli come beneficenza mi puzza...
Vai avedere che se vanno seriamente per vie legali esce qualche altarino...
E anche l'anno scorso ricordo avevano avuto difficoltà, nn potevano arrivarci che pure quest anno sarebbe andata così...

In che senso deve darsi una calmata? Cosa avrebbe fatto?
Se c’è da criticarlo ok, ma qui non vedo che colpe abbia
 
Avrei evitato tutte queste interviste e mettere di mezzo gli avvocati...
Tra l'altro questo:

A vostro avviso, la risposta fornita dal Comune sui bandi non è sufficiente?
«No, fa ridere. Sappiamo come si fanno i bandi, dai…».

Potrebbe costagli caro... insinuare che non ci sia trasparenza e limpidezza nei bandi comunali è grave...
 
Avrei evitato tutte queste interviste e mettere di mezzo gli avvocati...
Tra l'altro questo:

A vostro avviso, la risposta fornita dal Comune sui bandi non è sufficiente?
«No, fa ridere. Sappiamo come si fanno i bandi, dai…».

Potrebbe costagli caro... insinuare che non ci sia trasparenza e limpidezza nei bandi comunali è grave...
....concordo....fra l'altro Linus "masticando" l'ambiente del comune di Milano (era consigliere del sindaco Sala) doveva andare più CAUTO con le parole...
 
A margine della presentazione del piano strategico del turismo la sindaca di Riccione Daniela Angelini ha risposto anche ad una sollecitazione sul caso Radio Deejay, o meglio per lei il caso è solo di Linus e non dell’emittente.
“Rispondo ma poi non risponderò più su queste polemiche sterili”, ha premesso. “Non c’è stato nessuno strappo con Radio Deejay. C’è stata l’interruzione di un rapporto, Linus in questo modo si sta comportando da Linus e non da Radio Deejay per quanto mi riguarda. Non voglio scendere sulle polemiche personali. Abbiamo fatto una scelta. Giusta, sbagliata? Saranno i numeri a dirlo perché quello che deve essere l’obiettivo dell’Amministrazione e di questa città è quello di portare numeri, turisti, e non sono a mio avviso gli eventi di intrattenimento che portano turisti. Quelli sono eventi per chi già ha scelto la nostra destinazione. Nessuno strappo da parte nostra, l’abbiamo anche definito con Deejay. Adesso si sta trasformando in una bagarre, consentitemi il termine, tra Linus e l’Amministrazione alla quale mi sottraggo”.
 
A margine della presentazione del piano strategico del turismo la sindaca di Riccione Daniela Angelini ha risposto anche ad una sollecitazione sul caso Radio Deejay, o meglio per lei il caso è solo di Linus e non dell’emittente.
“Rispondo ma poi non risponderò più su queste polemiche sterili”, ha premesso. “Non c’è stato nessuno strappo con Radio Deejay. C’è stata l’interruzione di un rapporto, Linus in questo modo si sta comportando da Linus e non da Radio Deejay per quanto mi riguarda. Non voglio scendere sulle polemiche personali. Abbiamo fatto una scelta. Giusta, sbagliata? Saranno i numeri a dirlo perché quello che deve essere l’obiettivo dell’Amministrazione e di questa città è quello di portare numeri, turisti, e non sono a mio avviso gli eventi di intrattenimento che portano turisti. Quelli sono eventi per chi già ha scelto la nostra destinazione. Nessuno strappo da parte nostra, l’abbiamo anche definito con Deejay. Adesso si sta trasformando in una bagarre, consentitemi il termine, tra Linus e l’Amministrazione alla quale mi sottraggo”.
appunto è solo una faida personale tra un ex consigliere di sala e una ex movimento 5 stelle. linus non doveva cadere nel trappolone e dire "sappiamo come si fanno i bandi" perchè diventa un bruno vespa che dice che rimpatriare tiranni è una cosa normale.

se è così convinta che gli eventi non portino gente vada a vedere la fiera del fitness li accanto. tra l'altro avere due palafiere di quelle proporzioni così vicine è considerato troppo sin dalla loro pensata eppure ci sono.

c'è anche da dire che in quanto sindaca dovrebbe benissimo sapere quanto portava quell'evento in soldoni, sia dal bando che...boh guardandosi un video sui social dello scorso anno per vedere la folla.

i centri di rimini e riccone distano 20 minuti...se potesse spostare tutto al confine ma farlo a rimini e fargli vedere quanta gente porta?!
 
parla di eventi di intrattenimento non di eventi(fiere) ..le fiere ti riempiono gli alberghi e la città in periodi dell'anno "vuoti"...il concerto in piazza ad agosto non ti aggiunge se non al massimo qualche casino... dice che il turista è già in città e al massimo va al concerto, non che viene una settimana a Riccione perché c'è il concerto...
 
Linus è stato nominato presidente di Elemedia, la società di Gedi che governa il polo radiofonico con Deejay, Capital, m2o e i podcast
 
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