per completezza di informazione ecco la replica degli altri concorrenti del programma THE BODYGUARD
I concorrenti, nel respingere ognuna delle dichiarazioni del loro ex collega, sottolineano che “Lanzi ha detto solo una serie di falsità” e in un documento, firmato da tutti i partecipanti, negano qualunque minaccia di morte a cui fa riferimento Lanzi “è falso che Alessio Lanzi sia stato minacciato di morte dal nostro istruttore Antonio” e proseguono “ non ci sono mai stati episodi di minacce nella residenza dei concorrenti, tantomeno attraverso armi da fuoco”.
Diffidano Alessio Lanzi dal chiamarli a “testimoni di fatti che non sono avvenuti come lui racconta” e sottolineando la gravità della sua denuncia, resa pubblica, si riservano ogni azione legale a tutela dei loro diritti, in quanto lo ritengono “responsabile di qualsiasi danno morale, materiale o d’immagine che ne potrebbe derivare.”
Nel documento, i partecipanti di My Bodyguard sostengono con convinzione la loro esperienza di lavoro e la professionalità di tutti coloro che vi sono impegnati, produttori, autori e tecnici. Una produzione attenta alle necessità e alle richieste dei concorrenti. Un’avventura televisiva della quale “ci sentiamo onorati”, scrivono. Inoltre, specificano “ognuno di noi sapeva fin dall’inizio che sarebbe stata un’esperienza priva di comodità. Ci era stato detto chiaramente e lo abbiamo accettato (…). Il mestiere di bodyguard è durissimo e dura deve essere la selezione”.
Lanzi stesso – continuano – ha affermato più volte, davanti alle telecamere, di credere in questi valori e in questa produzione e per questo ritengono incomprensibili le dichiarazioni ed il cambiamento di posizione dell’ex partecipante.
I concorrenti, nel respingere ognuna delle dichiarazioni del loro ex collega, sottolineano che “Lanzi ha detto solo una serie di falsità” e in un documento, firmato da tutti i partecipanti, negano qualunque minaccia di morte a cui fa riferimento Lanzi “è falso che Alessio Lanzi sia stato minacciato di morte dal nostro istruttore Antonio” e proseguono “ non ci sono mai stati episodi di minacce nella residenza dei concorrenti, tantomeno attraverso armi da fuoco”.
Diffidano Alessio Lanzi dal chiamarli a “testimoni di fatti che non sono avvenuti come lui racconta” e sottolineando la gravità della sua denuncia, resa pubblica, si riservano ogni azione legale a tutela dei loro diritti, in quanto lo ritengono “responsabile di qualsiasi danno morale, materiale o d’immagine che ne potrebbe derivare.”
Nel documento, i partecipanti di My Bodyguard sostengono con convinzione la loro esperienza di lavoro e la professionalità di tutti coloro che vi sono impegnati, produttori, autori e tecnici. Una produzione attenta alle necessità e alle richieste dei concorrenti. Un’avventura televisiva della quale “ci sentiamo onorati”, scrivono. Inoltre, specificano “ognuno di noi sapeva fin dall’inizio che sarebbe stata un’esperienza priva di comodità. Ci era stato detto chiaramente e lo abbiamo accettato (…). Il mestiere di bodyguard è durissimo e dura deve essere la selezione”.
Lanzi stesso – continuano – ha affermato più volte, davanti alle telecamere, di credere in questi valori e in questa produzione e per questo ritengono incomprensibili le dichiarazioni ed il cambiamento di posizione dell’ex partecipante.