Serve una nuova strategia per il passaggio alla tv digitale terrestre previsto per il 2012: “Spazio ai contenuti e stop ai contributi”. Quello di Paolo Gentiloni risuona come un tormentone nei corridoi di Cologno Monzese e viale Mazzini. Un tormentone che il ministro delle Comunicazioni ha voluto mettere anche per iscritto prima dell’estate rivolgendosi ai vertici Rai, Mediaset e TIMedia per invocare la svolta digitale dei contenuti. Una svolta che Fedele Confalonieri e Claudio Cappon – nel tentativo di ringiovanire l’audience e rispondere all’offensiva Sky - hanno avviato in maniera concreta. Il “Biscione” ha investito moltissimo sul dtt e sui multiplex da dicembre dovrebbero arrivare due nuovi canali free: il primo dedicato a varietà e intrattenimento e il secondo a film e serie tv (entrambi diretti da Miriam Pisani). Due canali che insieme a Boing (il canale dedicato ai bambini che è partito alla grande) e ai tre generalisti metteranno le basi per un piccolo bouquet digitale free e di qualità.
Per la gioia di Gentiloni, anche l’offerta del digitale terrestre della Rai cambierà radicalmente volto. Sarà sempre composta da otto canali (ospitati da due multiplex) ma battezzerà RaiQuattro e RaiCinque, dirà addio a RaiUtile e accantonerà, in attesa di nuovi sviluppi, il laboratorio RaiEdu di Giovanni Minoli. Nel bouquet digitale ci saranno (oltre agli attuali generalisti ai quali il cda si appresta a fare un sontuoso restyling) RaiNews24 e RaiSport, entrambi in odore di potenziamento. Poi spazio a due nuovi canali uno d’intrattenimento rivolto a un pubblico giovane (e commerciale) e l’altro semigeneralista. E infine RaiGulp per i più piccoli. Otto tasselli digitali per un mosaico che prevede un investimento aggiuntivo di circa 150 milioni. Uno sforzetto per raggiungere in tre anni uno share medio del bouquet RaiDigit del due per cento rispetto allo 0,5 di adesso