io ho scritto ai giornali locali della Toscana, alle redazioni regionali dei quotidiani nazionali e ai quotidiani nazionali stessi, e per conoscenza a RaiWay e al inistero delle Comunicazioni... servirà a ben poco, ma almeno ci ho provato.
La lettera è questa:
Gentile redazione,
come probabilmente saprete da lunedì 14 luglio nasce un nuovo canale della Rai, RaiQuattro, che verrà diffuso esclusivamente sul digitale terrestre e verrà criptato nella trasmissione satellitare anche per gli abbonati Sky (che possono, adesso, vedere anche i programmi di Rai1, 2 e 3 che vengono criptati via satellite). Il fatto di per sé sarebbe positivo, perché amplia ulteriormente la scelta di programmi offerta dalla tv di stato. Ma positivo non è, poiché limitando la trasmissione al solo digitale terrestre (precisamente al bouquet “A” che copre nei fatti a malapena il 40% del territorio) vengono tagliati fuori dalla visione di tale canale pubblico il rimanente 60% degli abbonati, colpevoli solo di vivere in zone in cui l'unico segnale ricevibile è quello satellitare, o in cui il segnale digitale terrestre per mancanza di frequenze (o per scelta della Rai, come avviene adesso in parte della Toscana) non arriva. Finora, tutti i canali prodotti dalla Rai vengono diffusi anche via satellite, proprio perché questa è l'unica tecnologia che permette di coprire il 100% del territorio, e quindi il 100% di coloro che pagano l'abbonamento Rai.
Mi chiedo, in primis a cosa serva investire soldi pubblici di tutti i cittadini per un canale che viene scientemente concesso di vedere soltanto a pochi di loro; e in seconda battuta se sarà giusto il prossimo anno pagare il canone Rai intero per mantenere un canale che non posso vedere, o se non sia più giusto che io (e con me tutti quelli che non ricevono RaiQuattro) decurtiamo dall'importo del canone la parte ad esso relativa.
Vi ringrazio per l'attenzione e lo spazio concesso, anche so che questa protesta rimarrà inascoltata come le tante rivolte da tanti cittadini alla Rai è comunque bello conservare una flebile speranza.