da corriere.it
Rai4, la sfida digitale: serial e film di culto fanno salire gli ascolti
Freccero: risposta di Viale Mazzini a Sky
ROMA — «Rai4 può essere, in prospettiva, la prima risposta della Rai all'offerta Sky destinata a un pubblico giovane, autonomo, non passivo, affascinato dalle potenzialità di internet, dell'universo della rete...» Carlo Freccero è un affabulatore, si sa. Ma stavolta parla di cifre, anche se per ora locali e parziali. La sua Rai4, il nuovo canale nato il 14 luglio e visibile in tutta Italia solo sul digitale terrestre Rai, sta ottenendo un sorprendente successo in Sardegna dove dal 31 ottobre scorso compete con tutti gli altri canali generalisti: parliamo dell'unica regione italiana completamente digitalizzata, dove il segnale analogico dalla fine di ottobre è sparito e qualsiasi tv (anche piccola e locale) è captabile solo col nuovo sistema digitale.
La prossima regione sarà la Val d'Aosta, in primavera. Rai4, misurandosi alla pari con gli altri canali nella gara Auditel, registra un'audience media del 2.9% ma con frequenti punte prossime al 5% superando La7 e avvicinandosi a Retequattro. Giorni fa Claudio Cappon, direttore generale della Rai, ha incontrato a Milano Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, e si è sentito dire sorridendo: «In Sardegna la tv di Freccero sta andando bene, comincia a darci fastidio» Dice Freccero: «Il nostro palinsesto si rivolge a un pubblico sensibile alle suggestioni della nuova comunicazione. Si tratta di giovani tra i 18 e i 35 anni per il 37% del pubblico serale. Intendono in modo nuovo la tv generalista e sono abituati a un uso contemporaneo di diverse piattaforme. Sono giovani che amano i film di culto e i programmi di nicchia, sono fan di generi precisi, molto reattivi e autonomi rispetto all'offerta tv».
Di qui nascono, nelle intenzioni di Freccero, proposte come «Blog», selezione di tutti i video virali (cioè più cliccati e visti) sulla rete. Poi «Vite reali», un magazine settimanale che mostra le celebrità nate online con i video che li hanno resi famosi. E «Blog-Diritto di satira», antologia dei migliori video satirici visibili sulla Rete. In quanto ai film si alternano i generi puntando però su titolo immediatamente riconoscibili dal grande pubblico: «Salvate il soldato Ryan» oppure «Fuga da Los Angeles» o «Shine». Poi l'aggancio alla tv generalista Rai con «L'isola dei famosi plus» (Freccero: «Si tratta di brandelli non utilizzati da Raidue che, in questo contesto, assumono una connotazione diversa, quasi come del materiale "rubato" alla Rete»). In quanto alle fiction ecco «Six Degrees-Sei gradi di separazione» (vite diverse e lontane che si intrecciano), «Alias» (una ragazza che lavora per una divisione segreta della Cia), «Veritas: The Quest» (ragazzi avventurosi che cercano verità storiche).
Carlo Freccero assicura che siamo solo al primo gradino dell'avventura di Rai4: «Per avviare una tv di consumo giovanile come questa occorre prima provare la proposta. La reazione è stata positiva. Ora possiamo pensare a produrre. Tra poco partirà "Gusto e disgusto", un nuovo format sui consumi televisivi e di internet. Vedremo un reportage sul concetto di memoria televisiva tra i giovani, per esempio. Poi passeremo a una fiction. Abbiamo acquistato i diritti italiani di "In treatment", il remake della serie israeliana "Be' Tipul" di Hagai Levi. Ci saranno attori e regista italiani, sarà un esperimento narrativo legato alla psicanalisi e al rapporto tra paziente, terapeuta e realtà quotidiana. Penso che Rai4 possa essere l'anello di congiunzione tra la tv di servizio pubblico, internet e i nuovi media. Insomma un canale ibrido, sospeso tra tv tradizionale e futuro».
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Il digitale in Sardegna è partito a tappe dal marzo 2007, cominciando da Retequattro di Mediaset e Raidue. Da quel mese è finita l'era analogica. Il sistema di rilevamento dei dati di ascolto non è cambiato, così come non muterà in futuro quando la digitalizzazione si estenderà al resto d'Italia: avviene tutto ancora attraverso Auditel con la distribuzione di 294 meter in tutta la Sardegna, autentiche scatolette-banche dati che registrano le scelte e i cambiamenti di canale (in Italia sono complessivamente 9.700 in 5.188 famiglie, molti nuclei ne hanno due). Auditel ha messo a punto, per il digitale, un sistema avanguardistico che analizza in tempo reale le tracce audio digitalizzate.
Paolo Conti
13 dicembre 2008
Rai4, la sfida digitale: serial e film di culto fanno salire gli ascolti
Freccero: risposta di Viale Mazzini a Sky
ROMA — «Rai4 può essere, in prospettiva, la prima risposta della Rai all'offerta Sky destinata a un pubblico giovane, autonomo, non passivo, affascinato dalle potenzialità di internet, dell'universo della rete...» Carlo Freccero è un affabulatore, si sa. Ma stavolta parla di cifre, anche se per ora locali e parziali. La sua Rai4, il nuovo canale nato il 14 luglio e visibile in tutta Italia solo sul digitale terrestre Rai, sta ottenendo un sorprendente successo in Sardegna dove dal 31 ottobre scorso compete con tutti gli altri canali generalisti: parliamo dell'unica regione italiana completamente digitalizzata, dove il segnale analogico dalla fine di ottobre è sparito e qualsiasi tv (anche piccola e locale) è captabile solo col nuovo sistema digitale.
La prossima regione sarà la Val d'Aosta, in primavera. Rai4, misurandosi alla pari con gli altri canali nella gara Auditel, registra un'audience media del 2.9% ma con frequenti punte prossime al 5% superando La7 e avvicinandosi a Retequattro. Giorni fa Claudio Cappon, direttore generale della Rai, ha incontrato a Milano Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, e si è sentito dire sorridendo: «In Sardegna la tv di Freccero sta andando bene, comincia a darci fastidio» Dice Freccero: «Il nostro palinsesto si rivolge a un pubblico sensibile alle suggestioni della nuova comunicazione. Si tratta di giovani tra i 18 e i 35 anni per il 37% del pubblico serale. Intendono in modo nuovo la tv generalista e sono abituati a un uso contemporaneo di diverse piattaforme. Sono giovani che amano i film di culto e i programmi di nicchia, sono fan di generi precisi, molto reattivi e autonomi rispetto all'offerta tv».
Di qui nascono, nelle intenzioni di Freccero, proposte come «Blog», selezione di tutti i video virali (cioè più cliccati e visti) sulla rete. Poi «Vite reali», un magazine settimanale che mostra le celebrità nate online con i video che li hanno resi famosi. E «Blog-Diritto di satira», antologia dei migliori video satirici visibili sulla Rete. In quanto ai film si alternano i generi puntando però su titolo immediatamente riconoscibili dal grande pubblico: «Salvate il soldato Ryan» oppure «Fuga da Los Angeles» o «Shine». Poi l'aggancio alla tv generalista Rai con «L'isola dei famosi plus» (Freccero: «Si tratta di brandelli non utilizzati da Raidue che, in questo contesto, assumono una connotazione diversa, quasi come del materiale "rubato" alla Rete»). In quanto alle fiction ecco «Six Degrees-Sei gradi di separazione» (vite diverse e lontane che si intrecciano), «Alias» (una ragazza che lavora per una divisione segreta della Cia), «Veritas: The Quest» (ragazzi avventurosi che cercano verità storiche).
Carlo Freccero assicura che siamo solo al primo gradino dell'avventura di Rai4: «Per avviare una tv di consumo giovanile come questa occorre prima provare la proposta. La reazione è stata positiva. Ora possiamo pensare a produrre. Tra poco partirà "Gusto e disgusto", un nuovo format sui consumi televisivi e di internet. Vedremo un reportage sul concetto di memoria televisiva tra i giovani, per esempio. Poi passeremo a una fiction. Abbiamo acquistato i diritti italiani di "In treatment", il remake della serie israeliana "Be' Tipul" di Hagai Levi. Ci saranno attori e regista italiani, sarà un esperimento narrativo legato alla psicanalisi e al rapporto tra paziente, terapeuta e realtà quotidiana. Penso che Rai4 possa essere l'anello di congiunzione tra la tv di servizio pubblico, internet e i nuovi media. Insomma un canale ibrido, sospeso tra tv tradizionale e futuro».
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Il digitale in Sardegna è partito a tappe dal marzo 2007, cominciando da Retequattro di Mediaset e Raidue. Da quel mese è finita l'era analogica. Il sistema di rilevamento dei dati di ascolto non è cambiato, così come non muterà in futuro quando la digitalizzazione si estenderà al resto d'Italia: avviene tutto ancora attraverso Auditel con la distribuzione di 294 meter in tutta la Sardegna, autentiche scatolette-banche dati che registrano le scelte e i cambiamenti di canale (in Italia sono complessivamente 9.700 in 5.188 famiglie, molti nuclei ne hanno due). Auditel ha messo a punto, per il digitale, un sistema avanguardistico che analizza in tempo reale le tracce audio digitalizzate.
Paolo Conti
13 dicembre 2008