disdetta sky

E' come al solito una questione di educazione ed intelligenza.

Quando si parla con dei call center nel 99% dei casi la persona che stà al di là della cornetta non è la causa dei nostri problemi e probabilmente il nostro specifico caso esula o è superiore alla preparazione media dell'interlocutore stesso.
Quindi serve armarsi di pazienza, spiegare in termini semplici il problema ed entrare nelle puntualizzazioni solo se il feed back che si riceve è di competenza, altrimenti basta chiedere di parlare con tecnici, responsabili ecc.

Al diniego eventuale si ribadisce semplicemente che si paga o si è pagato per un servizio/prodotto e che la mancanza di disponibilità nel voler risolvere il problema vi autorizza a sospendere i pagamenti ed a citare il nome del'operatore unitamente a data ed ora della telefonata in eventuali raccomandate e proteste ufficiali.

Il tutto, ovviamente, senza alterarsi.

Se si ha ragione, ed il mio consiglio è sempre quello di chiedere il parere del forum, questi sono i passi giusti per risolvere stragiudizialmente la questione ma anche per avere efficace materiale in sede giudiziale eventuale.
 
kellone ha scritto:
Al diniego eventuale si ribadisce semplicemente che si paga o si è pagato per un servizio/prodotto e che la mancanza di disponibilità nel voler risolvere il problema vi autorizza a sospendere i pagamenti ed a citare il nome del'operatore unitamente a data ed ora della telefonata in eventuali raccomandate e proteste ufficiali.

Anche il cognome? :D

Perchè poi l'operatore usa un nome di fantasia... magari Louis!
 
E che cavolo, no.
Non esiste proprio.
L'operatore dà il suo nome correttamente, ci mancherebbe altro.
 
Esatto l'operatore da SOLO il suo nome...il cognome non è tenuto a darlo... ;-)
 
che ci combina il cognome...a parte che gli addetti dopo un mese manco li trovi +...poi la faccenda delle generalità non è il nocciolo della questione. a prescindere da tizio o caio dovrebbero dare info giuste.
 
Eh no... Il fatto del nome e cognome c'entra, eccome se c'entra. Io, ad esempio, a MOP invalido potrei anche fare i complimenti per il suo carattere. Però, se le cose che fa le fa protetto dall'anonimato, rendendo quindi impossibile per chiunque segnalarle per far sì che siano sottoposte a verifica di correttezza, mi sembra solo sfruttare una posizione di forza rispetto a un cliente pagante, del quale lui, invece, ha davanti ogni dato, fino al codice fiscale... Quindi, niente complimenti, fino a che non ci metterà... la faccia.

Così, invece, che abbia torto o ragione, non è dissimile dagli addetti di altri call-center (o forse dello stesso, viste le esternalizzazioni...) che ruttano, parlano degli affari loro, fingono cadute di linea, ecc. (casistica personale su gestori telefonici).

Ricordo infine, per amor di verità, che la legge sulla privacy tanto invocata non stabilisce che gli operatori dei call center debbano restare anonimi, anzi l'esatto contrario... Il loro anonimato, come quello degli impiegati postali o di tutti i portatori dell'esilarante cartellino "Giuseppe P." è un portato di accordi sindacali "parachiappe", grazie ai quali si è tutelati da qualunque cosa, qualunque cosa si faccia, ma davvero qualunque. Perché a MOP vorrei dire, e certamente lo sa perché è un caso noto, che non sono solo i clienti a bestemmiare...

C'è anche una ragione. Nel breve periodo senza paracadute dell'anonimato sindacale, quando fu reso possibile con un sistema di codici unici identificare gli operatori, in Telecom se ne videro delle belle, e qualche operatore ebbe addirittura qualche problemino di carattere penale per... eccessi di coraggio, senza contare quelli che finirono fuori dalla porta. E non dispiacque, perché per un breve periodo lasciarono posto a qualcuno più bravo. Ma poi, grazie al "sei politico" dell'anonimato, tutti uguali di nuovo.

Quindi, purtroppo, mi spiace, ma non riesco a essere solidale con chi le cose, a torto o a ragione, le fa da anonimo. E' più forte di me.
 
semolato ha scritto:
Eh no... Il fatto del nome e cognome c'entra, eccome se c'entra. Io, ad esempio, a MOP invalido potrei anche fare i complimenti per il suo carattere. Però, se le cose che fa le fa protetto dall'anonimato, rendendo quindi impossibile per chiunque segnalarle per far sì che siano sottoposte a verifica di correttezza, mi sembra solo sfruttare una posizione di forza rispetto a un cliente pagante, del quale lui, invece, ha davanti ogni dato, fino al codice fiscale... Quindi, niente complimenti, fino a che non ci metterà... la faccia.

Così, invece, che abbia torto o ragione, non è dissimile dagli addetti di altri call-center (o forse dello stesso, viste le esternalizzazioni...) che ruttano, parlano degli affari loro, fingono cadute di linea, ecc. (casistica personale su gestori telefonici).

Ricordo infine, per amor di verità, che la legge sulla privacy tanto invocata non stabilisce che gli operatori dei call center debbano restare anonimi, anzi l'esatto contrario... Il loro anonimato, come quello degli impiegati postali o di tutti i portatori dell'esilarante cartellino "Giuseppe P." è un portato di accordi sindacali "parachiappe", grazie ai quali si è tutelati da qualunque cosa, qualunque cosa si faccia, ma davvero qualunque. Perché a MOP vorrei dire, e certamente lo sa perché è un caso noto, che non sono solo i clienti a bestemmiare...

C'è anche una ragione. Nel breve periodo senza paracadute dell'anonimato sindacale, quando fu reso possibile con un sistema di codici unici identificare gli operatori, in Telecom se ne videro delle belle, e qualche operatore ebbe addirittura qualche problemino di carattere penale per... eccessi di coraggio, senza contare quelli che finirono fuori dalla porta. E non dispiacque, perché per un breve periodo lasciarono posto a qualcuno più bravo. Ma poi, grazie al "sei politico" dell'anonimato, tutti uguali di nuovo.

Quindi, purtroppo, mi spiace, ma non riesco a essere solidale con chi le cose, a torto o a ragione, le fa da anonimo. E' più forte di me.

Ammetto di non aver mai ricevuto informazioni chiare e adeguate su quello che possiamo o non possiamo dire (chissà perchè poi.....), ma personalmente non ho alcun problema a rilasciare nome e cognome, e questo non perchè sia infallibile, per carità, ma perchè quando non so, mi fermo.

Se la soluzione/risposta è una cosa rapida metto il cliente in attesa, altrimenti gli chiedo un recapito a cui possa richiamarlo appena ho ottenuto la risposta che cercavo.

E' la soluzione più logica e soddisfacente non solo per il cliente, ma anche per noi perchè così facendo si instaura un circolo virtuoso di amicizie e persone di riferimento all'interno del call-center, ognuna delle quali viene inquadrata come l'esperto in problemi tecnici, quello in procedure, quello sempre informato sull'ultima promozione, quello in piccoli trucchi per sbloccare l'applicazione che non risponde....

Certo le bestemmie non arrivano solo dalla clientela, ma oltre quelle vi sono una serie infinita di comportamenti degli operatori che, personalmente, mi fanno venire il prurito alle mani..... intelligenti pauca.
 
Infatti Mop, a me pare evidente che tu sia una persona intelligente e un operatore abile, che dall'attuale situazione riceve più danni che vantaggi. Io conoscevo una discreta quantità di operatori del defunto "12": chi aveva voglia di lavorare aveva vissuto il periodo "responsabilizzato" come una manna dal cielo. Tu lo sai, e lo dico per chi lo ignora, che spesso lavorare bene, in certi ambienti, attira guai. Evitare che "l'ambiente" si crei va a vantaggio di tutti, clienti, e operatori.
 
semolato ha scritto:
Infatti Mop, a me pare evidente che tu sia una persona intelligente e un operatore abile, che dall'attuale situazione riceve più danni che vantaggi. Io conoscevo una discreta quantità di operatori del defunto "12": chi aveva voglia di lavorare aveva vissuto il periodo "responsabilizzato" come una manna dal cielo. Tu lo sai, e lo dico per chi lo ignora, che spesso lavorare bene, in certi ambienti, attira guai. Evitare che "l'ambiente" si crei va a vantaggio di tutti, clienti, e operatori.

Che cosa intendi per ambiente, quello della voglia di lavorare sempre in ferie?
 
Quello... c'è sempre qualcuno che cerca di renderlo la norma, per mia modesta esperienza, se le condizioni lo permettono. E così ci rimettono solo quelli capaci.
 
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