E' morto Randy Pausch

Mettermi a discutere su un uomo morto è una cosa che non mi piacerebbe, decisamente inelegante. Ma se mi si porta questo esempio come qualcosa di straordinario o coraggioso, qualcosa da dire mi viene. Io, per quanto mi riguarda, non ho parlato di protagonismo: l'idea non mi ha sfiorato neppure alla lontana. Semplicemente, non ricavo nulla di prezioso da quei circa dieci minuti di presentazione powerpoint nella trasmissione di Oprah: la persona che parla, lode all'anima sua, ha prodotto null'altro che l'equivalente di un banalissimo libro di istruzioni, risposte pronte e fidenti su come gestire la propria vita. Se entrate in una qualsiasi libreria ne troverete a iosa: "Come avere successo con gli altri", "Come essere felice con quello che si ha", e compagnia bella. Pochi semplici ed apodittici punti di "La vita è bella", per di più da parte di chi dalla vita ha avuto tutto: il tizio ci fa prima vedere la sua fiammante decappottabile nuova che gli ha comprato il babbo eroe di guerra e poi ci dice che non gliene fregava niente. Intanto, però, l'aveva. Facile. Che l'abbia fatto con sincerità, come chiaramente è, non cambia la cosa. Io amo il cinema, che è appunto emozione e vita: ed è appunto per questo che detesto le lezioni in powerpoint, che sono l'esatto contrario. Le lettere ai figli, invece, mi piacciono già di più.
 
gahan ha scritto:

:icon_rolleyes: e ci mancherebbe altro che dovremmo discutere......

in testa specificavo che ognuno vede la vita come propria esperienza......e che le nostre sono a volte agli antipodi ...e non ci riconosciamo e di li' il rigetto...... a volte un po' d'empatia aiuta.... forse per il mio tipo di lavoro col contatto al pubblico e avendo avuto a che fare con persone di tutto il mondo.... riesco a vederci e a recepire......

o citato alcune parti perche' le riconoscevo gia' come mie.........

cio' non toglie che sia vista come FREDDA ... uno stoico deve essere cosi'...... non la condisce con le moine........

;)
 
roddy ha scritto:
...
E neanche ai suoi tre figli che, certo, quando, da grandi ( e solo da grandi: fargliela adesso, la lezione, quando sono ancora bambini piccoli, non avrebbe avuto alcun senso... ), potranno vederla e capirla...

Quoto solamente l'unica parte sulla quale non sono d'accordo(il resto è non solo condivisibile, ma da sottoscrivere): Secondo me è bene che questa lezione la ascoltino da subito, per capire come da quel momento approcciarsi alla vita, grazie all'esperienza già vissuta dal loro padre.
Diversamente, rischierebbero di vivere "male" e rendersi conto di alcune cose "troppo tardi".
Non è mai troppo presto per imparare a vivere...;)

Per il resto, anche se fosse(ma non lo è) una spettacolarizzazione, chi dice che non possa(o debba addirittura?)essere concessa a qualcuno che sta per morire prima di aver compiuto 50 anni?
 
Io anche vorrei dire la mia...
Personalmente ho già trovato toccante quanto basta il thread d'apertura di roddy.
Soprattutto dove racconta il monito del professore sulla morte "Non la battiamo vivendo più a lungo, ma vivendo bene e pienamente, perché ella verrà per tutti noi". :icon_thumleft:
E' la STESSA IDENTICA COSA che è venuta in mente a ma quando persi mia madre e che dissi con quanta più forza e fermezza che potevo, dato il momento, a mio padre che continuava disperatamente a ripetere come un disco rotto "Ha vinto il male... Ha vinto il male...". :crybaby2:
Ed è ciò che in altre parole, onde cercare di far sì che "Non vinca il male", scrivo o dico a qualcuno quando perde una persona cara (penso che il "succo" sia lo stesso, più o meno): "Ricorda di andare avanti meglio che puoi, perché di vita ne abbiamo solo una e l'obbligo morale di migliorarla - senza torti per nessuno, ovvio - anche in onore di chi non ha potuto continuare a farlo".
 
AG-brasc ha scritto:
Io anche vorrei dire la mia...
Personalmente ho già trovato toccante quanto basta il thread d'apertura di roddy.
Soprattutto dove racconta il monito del professore sulla morte "Non la battiamo vivendo più a lungo, ma vivendo bene e pienamente, perché ella verrà per tutti noi". :icon_thumleft:
E' la STESSA IDENTICA COSA che è venuta in mente a ma quando persi mia madre e che dissi con quanta più forza e fermezza che potevo, dato il momento, a mio padre che continuava disperatamente a ripetere come un disco rotto "Ha vinto il male... Ha vinto il male...". :crybaby2:
Ed è ciò che in altre parole, onde cercare di far sì che "Non vinca il male", scrivo o dico a qualcuno quando perde una persona cara (penso che il "succo" sia lo stesso, più o meno): "Ricorda di andare avanti meglio che puoi, perché di vita ne abbiamo solo una e l'obbligo morale di migliorarla - senza torti per nessuno, ovvio - anche in onore di chi non ha potuto continuare a farlo".

Certo
Andare avanti meglio che si può
Ovvero ognuno fa quello che può e non quello che gli dice un filosofo,un prete o un professore per quanto stimati possano essere
Ma ,alla fine è giusto quello che dice tuo padre
Tutti noi ci possiamo ribellare ,possiamo lottare fino alla fine ,ma in ultima analisi la morte ha sempre l'ultima parola
 
lucamax ha scritto:
Certo
Andare avanti meglio che si può
Ovvero ognuno fa quello che può e non quello che gli dice un filosofo,un prete o un professore per quanto stimati possano essere
Ma ,alla fine è giusto quello che dice tuo padre
Tutti noi ci possiamo ribellare ,possiamo lottare fino alla fine ,ma in ultima analisi la morte ha sempre l'ultima parola
Sì, però possiamo sempre cercare di fare in modo che il male non vinca.
Non che io associ necessariamente l'idea di "male" a quella di "morte": li vedo come concetti abbastanza distinti, né coincidenti, né opposti.
Il problema è che il male vincerà se ci lasciamo vincere dalla disperazione...

Poi è certo che nel momento in cui questa esperienza ci dovesse toccare direttamente, allora ognuno farà i conti col proprio coraggio, o la propia paura, il proprio ottimismo o la propria frustrazione... Però credo che sia importante lanciare questi messaggi che non esito a definire come insegnamenti molto positivi. ;)
 
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