mi sembra che tu faccia un po' di confusione su quella che tu chiami la "banalizzazione" di un messaggio, e che è in realtà un tema narrativo che tu ritieni inconguente..
L'aspetto catastrofico, il "messaggio", per come è raccontato, banale non lo è per niente (gli umani che si eliminano da soli, che rinunciano a vivere, gli operai che si buttano dai palazzi (uma memoria del 9/11?), la violenza delle uccisioni dei due ragazzini, improvvisa ed inattesa ed anche essa assolutamente un sottoprodotto (paranoia, egoismo) della catastrofe stessa, le morti al cellulare, i colpi di pistola fuoricampo che si ripetono metronomicamente e battono nel cervello a Elliot (e anche a noi) mentre cerca disperatamente di pensare -- questo è come viene raccontato il messaggio. Banale? assolutamente no!, visto che tu stesso accusi il film di essere troppo diverso da quanto uno possa aspettarsi: il contrario della banalizzazione, direi.
L'inquadratura di prati, alberi e paesaggi, inquadrature che in qualsiasi altro contesto sarebbero idilliache o comunque innocue ma che qui assumono, per il solo contesto, un risvolto inquietante... le potrai stroncare perchè troppo fuori dai canoni, magari perchè secondo te non sono efficaci: ma non certo perchè banali.
Quella che tu definisci banalizzazione del significato è in realtà quella che tu ritieni l'incongruità della storia Elliot/Alma rispetto al tema della catastrofe.
Parere lecito, però io ho un punto di vista -che ho già detto- sul significato di questo strano rapporto a due, e non lo vedo come incongruo, per niente.