Innanzitutto, l'ho votato questo film perché non l'avevo mai visto. Inarritu lo conoscevo solo da Birdman prima e Revenant poi e volevo approfondirlo. Dopo averlo visto, posso dire che sebbene quella che viene denominata la trilogia sulla morte mi manca e devo recuperarla prima o poi, la mano di Inarritu e il suo stile si vedono. Innanzitutto gli piace sperimentare dal punto di vista registico, non essere ordinario. Mai inquadrature statiche, sempre dinamiche, in movimento, su spalla. Non ho notato piani sequenza che poi l'hanno contraddistinto.
Poi anche in questo film ho visto i temi di base degli altri due film. Il rapporto padre-figli, che in Birdman era padre-figlia e in Revenant padre-figlio, sempre focalizzato sulla figura del genitore. E quello della morte, di tentare di darle una definizione, dei contorni.
Poi anche qui si focalizza molto sul protagonista, noi non vediamo una trama e il protagonista che è inserito dentro. Noi vediamo il protagonista e tutt'attorno cose che accadono e che gli accadono. Cioè alla fine è solo un pretesto la storia per indagare Bardem in questo caso, a un certo punto veniamo catapultati nel suo mondo, certe cose sono date per scontate e così ce le fa vivere, altre le scopriamo, altre le intuiamo.
Diciamo che questo stile di Inarritu mi piace.
Poi concordo con Alex su Barcellona. Una scena in particolare è impressa, il panorama di quella che sembra una citta operaia, cupa, le gru sulla Sagrada Familia e poi si finisce nella stanza con Bardem. Ecco, se non ci fosse stata l'incompiuta di Gaudì, avrebbe potuto essere qualsiasi città. Anche qui mi ha dato la sensazione netta ancora di più che tutto è in funzione del protagonista, la trama e il luogo sono tratteggiate perché ci si deve focalizzare su di lui.
Questo è il suo stile, la durata è tipicamente sua come il ritmo. Non lo rivedrei eh, non subito
però merita assolutamente una visione.