Ha ancora senso Sky? Beh, una risposta universale a questa domanda non c'è, nel senso che dipende anche dallo spettatore e dalle sue esigenze. Anzi, a dire la verità, è in dubbio anche l'esistenza della risposta stessa. Ma andiamo con ordine. Il digitale terrestre free è stato sicuramente un arricchimento della scarsa offerta presentata dall'analogico, ma non per questo mette in dubbio a livello tecnico la sensatezza di Sky, sono due mondi separati, praticamente. Lo stesso vale anche aggiungendo Mediaset Premium al confronto: DTT+MP non fa comunque generalmente perdere senso a Sky.
Nella pratica, come ho anticipato qualche riga fa, dipende dallo spettatore. La gamma è ampia, si passa da quello che vuole tutto, senza compromessi (insomma, l'abbonato che si fa Sky, Premium e Dahlia per poter vedere qualsiasi cosa possa in Italia) a quello che addirittura vede persino il digitale free come un peso (e non è solo il classico vecchietto abituato a mettere al massimo sul 5).
Il digitale free vuole essere, come alcuni dicono, una piattaforma base. Tuttavia, secondo me è anche qualcosa di più di una base, perché per me la piattaforma base è quella costituita dai primi 9 canali, lo zoccolo duro della transizione analogico/digitale. Il resto è già a un livello superiore. Poi c'è Dahlia, un gradino più su, Mediaset Premium, ancora più su e in cima alla piramide Sky. Sì, io la vedo come una piramide: andando dall'alto verso il basso, Sky, Mediaset Premium, Dahlia, Tivù (la chiamo come vorrebbe Raiset, per questo esempio), generaliste. Ogni pezzo della piramide ha il suo target, e le sovrapposizioni sono più limitate di quanto si pensi. Basta pensare alla concorrenza tra Sky e MP: chi si fa una molto spesso è perché non è attratto dall'altra. A meno che non badi al costo, difficilmente un abbonato Sky, che è contento dell'ampia scelta di contenuti offerti da Sky, decida di "scendere" a Mediaset Premium. Ci sono poi anche coloro che semplicemente alla pay-TV non sono interessati, e che sono soddisfatti di quanto offerto su Tivù.
Insomma, free e pay possono essere complementari, ma non sostitutive l'una con l'altra. Entrambe hanno qualcosa che l'altra non può o non vuole offrire. Sta poi all'utente stabilire cosa serve per le sue esigenze, se vuole il massimo, cioè Sky, oppure è soddisfatto anche con meno canali, cioè Mediaset Premium, Dahlia o Tivù. Infine, va ricordato che l'essere umano è facile a cambiare parere nel corso della vita, perciò qualcosa che si mantiene come abitudine anche per anni e anni può cambiare nel giro di poco. Per riassumere, insomma, il senso di Sky e di una pay-TV è un fatto puramente soggettivo, non oggettivo, e ancor di più, non è prettamente una questione di senso, ma di esigenze personali, perché al di là di quelle tutto ha un senso.
Per quanto mi riguarda, personalmente devo dire che agli inizi non è stato semplice passare da Sky al solo digitale free, comunque sempre meglio di quando avevo solamente l'analogico e la pay-TV la potevo solo sognare. Non è stato nemmeno semplice provare Premium, proprio perché essendo abituato a Sky avevo una impostazione che non me l'ha fatta apprezzare. Poi alcune cose sono cambiate: mi sono abituato al digitale free, e anzi con lo switch-off l'ho apprezzato ancor di più, perché comunque si riesce quasi sempre a trovare qualcosa di interessante da guardare, anche se non è magari roba fresca. E pure questo mi condiziona verso Premium: senza le notizie relative al pacchetto di documentari, dubito che l'avrei ripresa in considerazione dopo aver detto "Mai più". Di Joi, di Disney Channel non ne sento il bisogno, alla fine. Se invece mi danno un Discovery o un canale di storia a costi relativamente contenuti, dato che la TV free offre poco da questo punto di vista ne sento molto bisogno, e magari mi faranno pure piano piano da traino per scoprire anche Joi e gli altri canali. Di fatto, comunque, la mia prospettiva si è quasi invertita, nonostante mi piacerebbe comunque avere in futuro di nuovo una pay-TV. Se una volta la trovavo irrinunciabile, ormai la TV a pagamento non la sento una necessità (pur nella sua natura di bene voluttuario, è bene ricordarcelo sempre), ma la considero un bonus che posso decidere se farmi o meno. Non per questo però la delegittimo del suo senso, dato che se io voglio di più, devo per forza rivolgermi a una pay-TV.
Scusate il polpettone quasi filosofico, in certi tratti.