I dialetti regionali. Un thread che unisce, non politico, divertente.

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
relop.ing ha scritto:
Spero che non me ne vogliate: l'unico detto barese che gira nel mondo è:

Si Parigg aviss le meri fuss ne piccole Beri!

Se Parigi avvesse il mare sarebbe una piccola Bari! :D

Mi permetto di correggerti

Se Parig avess l'mer sarebb na piccola Beer! :D
 
massera ha scritto:
Vicino Catanzaro i giorni della settimana sono U lùna, (il lunedi) e via via U marte, U mercure, U giove, U vennere, U sabbato, A dominica

Al mio paese invece sono Glio lunedìne, glio martedine, glio mercoledine, glio ggiovèdine, glio vegnerdì, glio sabbàto, la domegnica...

da me dialetto lucano vicino alla calabria i giorni della settimana sono cosi'

lunnidia,martidia,mercolidia,juvidia,venniri,sabbitu e dumenica :D
 
M. Daniele ha scritto:
Mi permetto di correggerti

Se Parig avess l'mer sarebb na piccola Beer! :D

ce parìgge tenèsse u mare avèvaiesse na piccola bbare.

altri detti:

U-acìidde pisce e u cule iave mazzate.
Il pisellino (del bambino) fa la pipì (a letto) e il sedere è picchiato.

Ci fasce male iave bbéne, ci fasce bbéne iave péne.
Chi fa male ha bene, chi fa bene ha pene.
 
Scarpa granda e bicér pié. e ciàpa 'l mond come 'l vè.
Scarpa comoda e bicchiere pieno, prendi il mondo come viene.

Chi va sö e zò dè la cantina èl scàalca la ottantina.
Chi va su e giù dalla cantina, sorpassa la ottantina.

queste sotto me le diceva sempre mio nonno :D :eusa_think: :D
Qgni pè 'n dèl cül èl trà aànti 'n pas.
Ogni pedata nel sedere porta avanti un passo

Lat e vì fa bè al bambì.
Latte e vino fanno bello il bambino.
 
Ella la gliùna, ella la stella,
Ella la casa de zia Isabella
Eglio glio gliupo 'ncatenato
Tuogli la mazza e vattigli 'ncapo
Nén gli vàtte troppo forte
Ca te pizzica la morte
Nén gli vatte troppo chiàno
Ca te mozzeca gliò cano


Ecco là la luna, ecco là la stella, ecco là la casa di zia Isabella
Ecco là il lupo incatenato, prendi la mazza e menagli in testa
Non menargli troppo forte che ti pizzica la morte
Non menargli troppo piano che ti morde il cane.

Nelle nuove generazioni ormai si dice lupo e luna ( è non più gliùpo e gliùna) e anche piano al posto di Chiàno

Eccoglio= eccolo qui (femm. Eccola), Essoglio= eccolo costì (femm. Essola), Eglio= eccolo lò (femm. Ella).
 
Per dire che una situazione è ingiusta o fuori da ogni logica (come per esempio cancellare un post a un certo relop.ing :D ) in Sicilia si usa dire:

Comu si mmà lu Mùnnu àssu stàtu.
Come se il Mondo non fosse mai esistito.

;)
 
Dingo 67 ha scritto:
Hai parenti bergamaschi?????
Perchè con Google Translator non mi risulta ci sia anche la traduzione da Italiano a Bergamasco :eusa_think: :D :D :D

In effetti è uno scioglilingua anche se è piuttosto facilino da recitare a differenza del più ostico: A ó a ae e öi i ae ìe
una delle poche se non l'unica frase di senso compiuto senza consonanti :5eek:
tempo fà è venuto con mio zio un amico di bergamo e una volta mi ha tolto 1 anni di salute mentale con scioglilingue
questo c'è l'ho scritto :D
ps traslate c'è il barese e non c'è il bergamasco strano
 
I dialetti delle nostre regioni sono tutti affascinanti e pieni di storia. Mi piacerebbe saperli intendere tutti quanti.
I dialetti più conosciuti rimangono: il romanesco, il napoletano ed il siciliano (con i suoi simili e derivati: il calabrese, in parte il pugliese).
E' dovuto alla produzione teatrale, dei film, della letteratura dialettale (come non ricordare Eduardo), e non ultimo alla grande emigrazione dal Sud verso il Nord Italia ed Europa.

Per esempio non sono in molti a sapere che il siciliano per un pelo non è diventato la lingua nazionale.
Cosi' come per un pelo il tedesco non è diventato la lingua ufficiale degli USA.
Non molti sanno che negli USA le lingue ufficiali sono oramai due: inglese e spagnolo.
A Malta si parla un dialetto che sta a metà tra il siciliano e l'arabo. Sino al 1932 le lingue ufficiali erano l'italiano e l'inglese. La perfida Albione, padrona di Malta, per farci dispetto, tolse l'italiano ed elevo' il dialetto maltese al rango di lingua (parlata da 4 gatti).
;)
 
Quando sono andato in Libia la prima volta non sapevo una parola di arabo.
Sorse la necessità di fare delle foto formato tessera da inserire nella carta di identità che l'autorità militare rilasciava ai tecnici al seguito della Rappresentanza.
Era agosto, circa 45°C, il fotografo arabo non conosceva che la sua lingua.
Fra il caldo soffocante e le lampade da studio non riuscivo ad impedire alla mia fronte di imperlarsi di sudore. Niente aria condizionata, niente ventilatore. La foto non si poteva fare!
Ad un certo punto il fotografo, spazientito, mi dice:

Piglia mappina e strica. Prendi un fazzoletto e strofina (la fronte).

Parlava siciliano!
 
relop.ing ha scritto:
Si. Dicevo regionali. In effetti ci sono dialetti diversi anche fra paesi e città vicine.
Proviamo............;)
Non si può distinguere fra dialetti regionali e locali. Esistono le varietà dialettali (per es. il romanesco) che comprendono ognuna a loro volta tutte le varietà del territorio in cui sono parlate. Non esiste difatti un dialetto "illustre" e uno inferiore parlato localmente. Piuttosto esistono dialetti che sono stati standardizzati, cioè sottoposti a una norma, ovvero a una grammatica e a un lessico, che ne garantisce l'uso scritto. Solo in quest'ultimo caso si può parlare di dialetto standard e dialetto locale di uso orale.

relop.ing ha scritto:
I dialetti più conosciuti rimangono: il romanesco, il napoletano ed il siciliano (con i suoi simili e derivati: il calabrese, in parte il pugliese).
il calabrese e il pugliese non sono "derivati" delle varietà sopracitate. Ogni dialetto italiano è solo la continuazione locale del latino volgare. Vi sono stati nella storia dei dialetti che hanno conosciuto l'influenza di altri dialetti (per es. il toscano che ha influenzato il romanesco), ma non dialetti da cui ne sono nate varianti in altre regioni italiane.
 
Ultima modifica:
@demonoid

Ho la presunzione di saper parlare e scrivere anche in italiano.
Non trovo il nesso fra la prima mia frase e quello che sembra una tua risposta alla stessa. Preciso anche che la tua osservazione è esattissima, direi lapalissiana.
Ma nessuno ha parlato di dialetto standard. Il dialetto è di per se non standard. Senno' non sarebbe dialetto. Sarebbe chiamato: lingua.
Nella seconda mia frase da te riportata i simili e derivati erano riferiti al siciliano, di cui appunto sono la continuazione locale, come tu stesso hai affermato.
Inoltre non ho mai parlato di dialetti "illustri" ed altri inferiori. Ho solo detto che esistono dialetti più conosciuti (al di fuori del territorio di origine).
Come sai nel Sud-Sud (!) Sicilia, Calabria, Puglia, Campania hanno avuto apporti linguistici spagnoli, francesi e tedeschi che si sono innestati nel preesistente latino volgare. Tant'è che un siciliano comprende benissimo il calabrese od il pugliese od il napoletano e viceversa. Questo intendevo per "simili e derivati".

Bbaciamu li manu a vossia, puru si 'ntu spissu cci rrumpi li cabbasisi.
M'ava ppirdunari ppi precisazioni.
Quannu ci voli: ci voli! ;)
 
Grant,gros e ciula
Grande ,grosso e stupido

Temp e cu al fa com'è vor lù
Tempo e sedere fanno come vogliono loro

A criticà ,in bun tucc
A criticare sono capaci tutti

Agust,quant va giù al sou,l'è fusch
Agosto,quando scende il sole è subito buio

Invece quest'ultimo è un modo di dire nell'ambito del mio lavoro:
Preciss a l'è mort,ma mi a son so fradel
Preciso è morto,ma io sono suo fratello
 
demonoid ha scritto:
Ogni dialetto italiano è solo la continuazione locale del latino volgare. Vi sono stati nella storia dei dialetti che hanno conosciuto l'influenza di altri dialetti (per es. il toscano che ha influenzato il romanesco), ma non dialetti da cui ne sono nate varianti in altre regioni italiane.

Diciamo che più o meno è cosi.
In effetti il mio dialetto viene considerato una varietà di napoletano, ma in realtà lo è in parte, poichè vi sono anche varie parole di abbruzzese, ciociaro e romanesco.
Altri dialetti di paesi vicini a casa mia sono a volte più sbilanciati verso il campano rispetto al mio, a volte più verso il ciociaro.
Il Napoletano vero e proprio si parla nel quartiere medioevale di Gaeta (Gaeta vecchia) poichè è stata l'ultima capitale del Regno di Napoli e lì vi risiedevano i funzionari del Regno stesso e poi a Ponza e Ventotene.
 
Còccia pelata co trenta capìgli
Tùne vai bìa acchiappènno gli arìgli
Da può gli arigli scoppano a cantà
E bonanotte... nèh còcciapelà

Testa pelata con trenta capelli, tu vai solo acchiappando i grilli
Poi i grilli scoppiano a cantare e buonanotte cara testapelata.
 
Classificazioni dialetti Laziali

1) Nell'area Nord corrispondente grosso modo all'attuale provincia di Viterbo si parlano dialetti di tipo paramediano , cioè di transizione tra il toscano e quelli propriamente mediani.

2) Nell'area che comprende Roma, il suo hinterland e la costa da Civitavecchia a San Felice Circeo, si parlano sostanzialmente il romanesco e la varietà romana di Italiano con differenze leggere tra centro e periferia.

3) Nella prov di Rieti, la prov. est di Roma (valle dell'Aniene), le province di Frosinone e Latina appartenute allo Stato Pontificio si parlano dialetti di tipo sabino (Rieti) e ciociaro, facenti parte del tipo linguistico mediano

4) Nell'Area Sud delle province di Frosinone e Latina, facenti parte una volta del regno di Napoli, si parlano dialetti affini al campano, anche se c'è da fare poi un distinguo per le varie località soprattutto a livello vocalistico.
E possibile trovare in quest'area anche dialetti contaminati dalle varietà mediane (misti)..
 
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