andag ha scritto:direi proprio che non è così: il film ha dimostrato una grande discrezione; il polverone è stato sollevato dalla parte più bigotta e reazionaria della popolazione USA, se non sbaglio in qualche Stato è addirittura vietato.. vogliamo darne la colpa al film?
Da discreto conoscitore degli USA e dei suoi abitanti quale ritengo di essere, non fosse altro per averci vissuto, mi sento di affermare che chi ha prodotto questo film sapeva benissimo che tipo reazioni ci sarebbero state, e ritengo che ci abbia anche contato. Questo non è certo il primo film che attacca i costumi degli abitanti di certi stati dell'unione, e sinceramente, fornendo l'assioma (più volte ripetuto) che il diverso finisce inevitabilmente sprangato, non può aspettarsi reazioni diverse. Ribadisco che il fattore omosessualità è prettamente incidentale, e se vogliamo anche approfondire, ne esce un sillogismo falso quanto negativo, altro che discrezione...
andag ha scritto:Il film sceglie di raccontare questa storia, cioè un amore “diverso”, e lo fa cercando di evitare forzature o esiti macchiettistici. Avrebbero potuto essere di colore diverso, o di diversa estrazione sociale? No. Quando mai una persona viene rifiutata non solo dalla società, ma anche dai propri famigliari, dai propri genitori e dalla propria moglie, sulla base dei criteri che citi??
Dai una interpretazione che dal mio punto di vista è alquanto incomprensibile, e tendi a vedere i due protagonisti come fossero soltanto vittime. Credo proprio che un omosessuale non voglia compassione ma rispetto. Il rispetto è però legato a qualità intrinseche della persona, che sono per nulla collegate al sesso od alla sessualità. Il rispetto che si ottiene è anche in funzione delle scelte che si fanno e del rispetto che si da al prossimo. Tolte vuote parole, restano menzogne, e nessuno dei due si assume responsabilità o sa scegliere, nè decide di pagare un prezzo per vivere ciò che vuole o reputa più importante. Entrambi agiscono con molta immaturità, ed inducono sofferenza gratuita nei famigliari. Le colpe dei padri ricadono sui figli, ma permetti che questi due non esprimonio connotati positivi, e la "sponda" di appartenza è soltanto un pretesto. Se il Texas è il Texas, a San Francisco erano già decenni che nessuno si sconvolgeva perchè un intero quartiere risultava abitato da omosessuali.
...sono costretto a farti la stessa domanda:andag ha scritto:ma che film hai visto?![]()
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ma tu, che film hai visto?
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andag ha scritto:La vicenda di un amore impossibile, che porta al disastro tutte le parti coinvolte, è uno dei temi più antichi del cinema, così come del teatro, e della letteratura. Buttiamo via tutto?
No, non buttiamo via tutto però è incidentale e pretestuoso che la causa del disastro sia l'omosessualità, il chè è esattamente quanto ho già scritto. Film da 2 stelline e mezzo, secondo me non molto originale nella trama ed affettato (non il salume...) nella costruzione delle immagini, ovverosia rendendo i personaggi caricatura di se stessi, con assurde ripetizioni della medesima inquadratura/dettaglio, e primi piani di elementi non sostanziali.
andag ha scritto:E’ normale che un film basato sui protagonisti e sulle loro emozioni adotti, sui primi piani, una ridotta profondità di campo, che probabilmente è imputabile all'uso di lunghezze focali maggiori, più che al diaframma come sembri suggerire (e che se permetti mi sembra un po’ un’ingenuità).
E’ lo stile più usato non sono cinematograficamente ma anche in fotografia, per i ritratti ecc… e allora perchè prendersela con questo film?
Non sono minimamente d'accordo che un film di questo tipo debba insistere in modo cosi protervo su inquadrature come quelle di cui stiamo parlando. A me è parso più un vezzo del regista che una effettiva necessità. Un abuso che mi è venuto a noia ed ha tolto qualcosa (non aggiunto) alla narrazione visiva.
Relativamente all'analogia pittorica, mi pare che il paragone calzi assai poco, a meno che non si parli di caricature, e si voglia equiparare un caricaturista ad un ritrattista, ma temo che i secondi avrebbero alquanto da ridire.
Quanto all'ingenuità, non so se Ang Lee abbia messo la macchina da ripresa a 10cm dai soggetti o a 50mt, se abbia usato obiettivi a distanza focale ridotta o maggiore, fatto sta che il risultato è quello già descritto.

(a proposito, il seno di Anne Hataway è rifatto, e pure male...)