il 9 ottobre 1967 moriva Ernesto Che Guevara

ANDREMALES ha scritto:
fermi qui, tutti.
Vi invito -ognuno di voi- a leggere, documentarsi, magari vedere anche il film sopradetto. E senza pregiudizi. Non è una critica a quanto detto da tutti voi fino a qui, tutt'altro. Forse dopo, ognuno di noi/voi potrà farsi un idea un poco più precisa, confermando o smentendo quello che già pensava su questo personaggio. Sicuramente sapendone un poco di più, e non più parlando per luoghi comuni come spesso ahimè succede (a tutti noi, mi metto pure io nel "mucchio").
Ma direi di non proseguire oltre sul tema ideologico. Se non c'è altro da dire, si chiude.
hai sicuramente ragione, riconosco la mia grande ignoranza sul personaggio e quindi accetto l'invito di documentarmi nel modo che hai detto anche se vedo che non sono il solo a pensarla nel modo che ho detto sopra leggendo il post di alex.

Cmq continui a riposare in pace :D e chissà quante volte si sarebbe rigirato sulla tomba se avesse saputo che è diventato un'icona da stampare su magliette, tazze, accendini e quant'altro :D
 
L'onestà intellettuale richiede che le idee siano depurate dai preconcetti, ovvero che ogni occasione può essere meritevole di una discussione a patto di entrare nel merito, cioè approfondire (appunto) i fatti e non limitarsi alla sintesi conclusiva personale sul personaggio, positiva o negativa che sia.
E' un po' azzardoso accomunare Hitler a Stalin a Pinochet, e tutti e tre, a Che Guevara, "guerrigliero" idealista e radicale, anche violento, che finì per essere considerato un "rompiscatole" dall'URSS.


alex86 ha scritto:
Come si può discutere, con un minimo di onestà intellettuale, di un qualcosa che non prevedeva discussione?
 
m4ybe ha scritto:
Cmq continui a riposare in pace :D e chissà quante volte si sarebbe rigirato sulla tomba se avesse saputo che è diventato un'icona da stampare su magliette, tazze, accendini e quant'altro :D
Il bello è che se le comprano codeste accozzaglie.
 
Avrei tantissime cose da dire sui commenti fatti,così come sulla figura di Che Guevara,ma preferisco restare sobriamente ai margini per varie ragioni. Mi limito solo ad osservare che leggere la storia come un calderone indistinto in cui accomunare e mettere dentro tutto e il contrario di tutto è esercizio quanto piu sbagliato possa esserci: e non lo dico per pontificare,ma solo per dare un senso alla parola contestualizzare e,come opportunamente detto da altri,documentare e documentarsi. I pre-giudizi,in generale,ottenebrano,dilatano e fan vedere le cose secondo vulgate e chiavi di lettura a volte becere:Che Guevara per primo inorridirebbe dinanzi al santino e all'iconologia consumistica perpetrata nei suoi confronti. E certo non aiuta la comprensione di un fenomeno o di un personaggio storico in generale la tendenza alla semplificazione: a tal proposito mi permetto un altro suggerimento cinematografico che non ha a che vedere direttamente con Che Guevara,ma su come la complessità delle vicende storiche non sempre viene colta nel modo migliore. E si pagano tributi di sangue anche in maniera impensabile e atroci: non parlo in termini quantitativi o di orrori in sè,ma di tradimenti che portano a conseguenze a volte devastanti:il titolo è "Terra e libertà" di Ken Loach,sulla guerra di Spagna,premiato anche a Cannes.
Chi l'ha visto forse avrà capito a cosa mi riferisco,chi non l'ha mai visto forse guardandolo si renderà conto come le due parole che danno il titolo al film (al di là della etimologica matrice anarchica) sono il prezzo che intere generazioni di popoli hanno pagato e continuano a pagare nei secoli,e questo al di là delle ideologie spicciole.
 
STANLEY_CASSIDY ha scritto:
"Mi limito solo ad osservare che leggere la storia come un calderone indistinto in cui accomunare e mettere dentro tutto e il contrario di tutto è esercizio quanto piu sbagliato possa esserci: e non lo dico per pontificare,ma solo per dare un senso alla parola contestualizzare e,come opportunamente detto da altri,documentare e documentarsi. I pre-giudizi,in generale,ottenebrano,dilatano e fan vedere le cose secondo vulgate e chiavi di lettura a volte becere"

Esatto,bisogna contestualizzare.
Il contesto in cui operava il Che non era lo stesso di oggi.
Ai i tempi del Che l'intero sudamerica era dominato da sanguinose dittature militari (durate anche fino alla fine degli anni 80 circa)appoggiate,guarda caso,dagli Usa.Non vi era spazio nè per il dialogo e neppure al compimento della volontà popolare.Sistematicamente governi di sinistra democraticamente eletti dal popolo(vedi Allende in Cile ed altri)venivano rovesciati da cruenti colpi di stato.In questo contesto quindi nasce la figura del Che.Non era un sanguinario,ma era consapevole che a quei tempi l'unica maniera per liberare i popoli oppressi era combattere.Da ciò nasce la rivoluzione cubana che lo ha consacrato dove,insieme ad un manipolo di soldati e dal sempre più crescente appoggio dei diseredati,riesce a battere il ben più preparato esercito regolare.Il suo spirito internazionalista lo perterà a combattere addirittura in Africa fino ad arrivare in Bolivia,dove perì.Il suo esempio porterà l'esercito rivoluzionario cubano ad intervenire in Angola fino a liberarlo dalle truppe dell'apartheid.
I tempi ora sono cambiati,i popoli del sudamerica,grazie al Che ed all'esperienza cubana,si stanno liberando dal giogo imperialista da soli ed a colpi di voti.Non c'è più bisogno di impugnare i fucili e salire sui monti.Per ora.
 
A proposito di terra e libertà...
http://img261.imageshack.us/img261/4224/img2893dl5.jpg
USA, New mexico, 2008. Dal 1967, nessuno si azzarda a rimuovere questo cartello che sta li per ricordare un "rivoluzionario", tale Reies López Tijerina ed una ribellione che per essere sedata richiese l'intervento dell'esercito americano con 200 carri armati. Il cartello viene anzi prontamente sostituito non appena si rovina. Dicono sia molto pericoloso avvicinarsi al cartello perchè gli abitanti non vogliono che sia rimosso, ed infatti, nemmeno le autorità lo fanno. (foto con obiettivo da 500mm)
 
Indietro
Alto Basso