C'entra eccome, cerchiamo di non confondere sempre le cause con gli effetti. 
Un imprenditore serio, cioè una persona che rischia i suoi capitali per fare impresa (svilupparla, ingrandirla, esportarla, produrre ricchezza e dare lavoro, il tutto legalmente, onestamente e non per vie traverse, tangenti o conoscenze) non pensa certo di fare "emittenza" per poi vendere tarocchi, dar spazio ai numeri a pagamento notturni o per dar modo ai venditori ciarlatani di vendere fondi di bottiglia.
L'imprenditore vero non entra di sicuro in un mercato dove non ci sono le regole di base e dove le leggi non sono fatte per tutelare i cittadini ed il mercato ma vengono "suggerite", o non fatte, o mai applicate, secondo la necessità di chi sta in posizione privilegiata.
Peraltro le emittenti che vendono tarocchi non infastidiscono certo i 2/3 soggetti "forti" esistenti, soggetti che, a loro volta, eliminata preventivamente ogni seria concorrenza non si "sbattono" molto per i palinsesti e la qualità, e nemmeno di coprire bene il territorio.
In italia, almeno fino ad ora, la concessione è stata solo un pezzo di carta e chi ha voluto trasmettere ha dovuto comprare a caro prezzo, non solo gli impianti (e questo è logico) bensì le frequenze.
A parte l'ovvia considerazione che non si possono vendere i beni di cui ci si è appropriati (peccato originale del sistema rtv italiano) se la copertura della mia emittente non è realizzabile perchè chi mi ha dato la concessione non mi garantisce che posso utilizzarla ed il concorrente ha 500 impianti (magari solo sulla carta) utili però a non farmi trasmettere, od a spennarmi se li compro (un pollo spennato), io non faccio impresa.
Senza pianificazione e parametri imposti, i segnali analogici Italia sono una schifezza, mille siti, il 90% dei canali interferito da altre emittenti, differenze di campo mostruose, al punto da risultare spesso ingestibili dagli impianti di distribuzione, anche per l'antennista più preparato.
Non ci vuole molto a capire che in queste condizioni "melmose" i soggetti "forti" godono di massima tranquillità poichè il mercato è chiuso da tempo a qualunque seria concorrenza.
D'altra parte, tutti gli imprenditori seri, pensano bene di dedicare il loro capitale ed il loro impegno ad altri settori, con i risultati che abbiamo tutti sotto glio occhi
...ecco spiegata, fra le altre cosa, anche il perchè della programmazione/organizzazione di tele roccacannuccia e similari.
Un imprenditore serio, cioè una persona che rischia i suoi capitali per fare impresa (svilupparla, ingrandirla, esportarla, produrre ricchezza e dare lavoro, il tutto legalmente, onestamente e non per vie traverse, tangenti o conoscenze) non pensa certo di fare "emittenza" per poi vendere tarocchi, dar spazio ai numeri a pagamento notturni o per dar modo ai venditori ciarlatani di vendere fondi di bottiglia.
L'imprenditore vero non entra di sicuro in un mercato dove non ci sono le regole di base e dove le leggi non sono fatte per tutelare i cittadini ed il mercato ma vengono "suggerite", o non fatte, o mai applicate, secondo la necessità di chi sta in posizione privilegiata.
Peraltro le emittenti che vendono tarocchi non infastidiscono certo i 2/3 soggetti "forti" esistenti, soggetti che, a loro volta, eliminata preventivamente ogni seria concorrenza non si "sbattono" molto per i palinsesti e la qualità, e nemmeno di coprire bene il territorio.
In italia, almeno fino ad ora, la concessione è stata solo un pezzo di carta e chi ha voluto trasmettere ha dovuto comprare a caro prezzo, non solo gli impianti (e questo è logico) bensì le frequenze.
A parte l'ovvia considerazione che non si possono vendere i beni di cui ci si è appropriati (peccato originale del sistema rtv italiano) se la copertura della mia emittente non è realizzabile perchè chi mi ha dato la concessione non mi garantisce che posso utilizzarla ed il concorrente ha 500 impianti (magari solo sulla carta) utili però a non farmi trasmettere, od a spennarmi se li compro (un pollo spennato), io non faccio impresa.
Senza pianificazione e parametri imposti, i segnali analogici Italia sono una schifezza, mille siti, il 90% dei canali interferito da altre emittenti, differenze di campo mostruose, al punto da risultare spesso ingestibili dagli impianti di distribuzione, anche per l'antennista più preparato.
Non ci vuole molto a capire che in queste condizioni "melmose" i soggetti "forti" godono di massima tranquillità poichè il mercato è chiuso da tempo a qualunque seria concorrenza.
D'altra parte, tutti gli imprenditori seri, pensano bene di dedicare il loro capitale ed il loro impegno ad altri settori, con i risultati che abbiamo tutti sotto glio occhi
...ecco spiegata, fra le altre cosa, anche il perchè della programmazione/organizzazione di tele roccacannuccia e similari.
aristocle ha scritto:Ma cosa c'entra la concessione con la qualità della programmazione?