La cometa Ison ha subito un outburst improvviso che la ha fatta passare tra mercoledì 13 e venerdì (ieri) da una magnitudine 8 a una magnitudine all'incirca di 5, il ché la sta portando sulla soglia di visibilità ad occhio nudo (ovviamente nei cieli più bui), peraltro inaspettatamente, perché sinora stava deludendo un po' le aspettative sulla sua luminosità.
Se non si tratta di semplice ed occasionale "scoppio" di gas (è già capitato quando era più lontana), che quindi a breve ridimensionerebbe di nuovo la sua luminosità (ma stavolta non è detto, perché è accaduto a distanza notevolmente più vicina al Sole rispetto alla volta precedente), significa che lunedì 18 mattina, prima delle luci dell'alba, la si potrebbe vedere a occhio nudo o con l'ausilio di un semplice binocolo vicinissima a Spica, la stella alfa della costellazione della Vergine.
Non sarà però un'osservazione semplice perché occorrerà avere un cielo il meno possibile "inquinato" da luci cittadine (ed anche da smog), il cielo sereno (cosa non facile in questi giorni) ed orizzonte il più possibile libero verso Sud Est, perché sarà visibile molto bassa sull'orizzonte e, quando si eleverà un po', saranno le luci dell'alba ad impedirne la visibilità.
A questo punto non resta che continuare ad augurarsi che al suo passaggio al massimo avvicinamento dal Sole (il 28/11/13), cioè il perielio, che avverrà a distanza davvero molto ravvicinata dalla nostra stella (appena poco più di un milione di Km, quindi praticamente nella corona solare, immersa in un calore di circa 5000°F), non subisca uno shock termico-gravitazionale tale da disgregarla ponendo fine al suo viaggio...