La Sfida Berlusconi-murdoch Si Ingrossa

pietro89

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MENTRE LO SQUALO FA PROVE TECNICHE DI TV SU INTERNET (SKYLIFE DIVENTERA’ IL MYSPACE ITALIANO), MEDIASET HA INTENZIONE DI INIZIARE A FARE CONCORRENZA A SKY ANCHE SUL SUO STESSO TERRENO: IL SATELLITE…


Stefano Carli per “Affari & Finanza” di “la Repubblica”


Per il New York Times, che ha dedicato al tema un corposo articolo la scorsa settimana, ormai sono senza mezzi termini «gli ex amici». E in effetti ogni giorno che passa le strade di Rupert Murdoch qui in Italia e quelle di Silvio Berlusconi e della sua Mediaset divergono sempre più. Avevano cominciato ad allontanarsi già con il vecchio governo che elargiva sussidi al nascente digitale terrestre. Murdoch e la sua Sky Italia avevano protestato duramente, anche a Bruxelles ma, per esempio, non avevano parallelamente aperto l’altro fronte quello dell’Auditel, che non rileva che marginalmente i crescenti ascolti della pay tv via satellite.


Ora anche questa «cortesia» è venuta meno e la battaglia sull’Auditel sta arrivando alla resa dei conti (domani stesso, martedì, ci sarà un appuntamento cruciale presso l’Autorità per le Comunicazioni). Poi è arrivato il disegno di riforma del settore tv del ministro Paolo Gentiloni che, così com’è oggi, blocca di fatto il progetto del Biscione di usare la nuova piattaforma per fare la payperview e portare così la concorrenza a Sky nel cuore del suo business plan film e partite di calcio e la polemica è andata alle stelle. Fedele Confalonieri accusa la riforma Gentiloni di «esproprio» e il ministro di una posizione filoSky. Ma se sul piano «politico» l’universo Mediaset sembra attivissimo, sul fronte delle strategie industriali dà l’impressione di essere ferma. Certo, c’è stato il tentativo di affacciarsi in Germania candidandosi a rilevare ProSieben, l’ex gruppo Kirch, ma si è subito tirata indietro. Per il resto poco o nulla. Nulla di nuovo, in particolare, sui fronti più avanzati della convergenza, dell’Iptv, dove invece Murdoch è attivissimo.

Mediaset e Sky sono due grandi gruppi dell’entertainment tv. Producono e assemblano contenuti, li distribuiscono. Sono al centro di un settore che a livello mondiale è in fermento. C’è la convergenza con il mondo di Internet, la crisi (non ora, ma in una prospettiva di qualche anno) degli ascolti della tv tradizionale in chiaro e quindi la progressiva disaffezione degli investitori pubblicitari. Eppure le strategie sono all’opposto.

Murdoch sembra in pieno in questo fiume della convergenza multimediale. Anzi, per certi versi ne è uno dei protagonisti. Due anni fa ha dettato al suo gruppo, NewsCorp, le nuove strategie incentrate su Internet e i risultati si sono visti subito. Un anno fa, in Gran Bretagna, ha comprato Easynet, un Internet provider con una sua infrastruttura di rete, e ha iniziato a fornire accessi a banda larga ai suoi abbonati a BskyB praticamente gratis e sta partendo con un’offerta di telefonia Voip. Poi, la primavera scorsa, negli Usa ha comprato MySpace, il maggior sito di social networking, per circa 700 milioni di dollari, che ha in pratica già recuperato vendendo a Google l’esclusiva della pubblicità sul sito stesso per i prossimi tre anni. In Italia ha appena annunciato l’acquisizione di una quota di Casa.it, un portale di affari immobiliari, ma soprattutto ha iniziato la trasformazione del portale di Sky da semplice vetrina informativa in qualcosa di più.

Intanto gli ha cambiato il nome in Skylife.it, poi punta a farne una «community»: spazio web agli utenti per registrare nei server la loro pagina personale, con i loro video e le loro foto, i loro blog. Praticamente l’obiettivo di Skylife è di diventare il MySpace italiano. E anche un po’ di più. Presto per parlare di Iptv, ma intanto sul sito si possono vedere Sky Tg24 e le previsioni del tempo. Non è ancora un intero canale in rete, o un vero video on demand. Ma una prova tecnica di tv su Internet sicuramente sì.

Sul fronte della distribuzione l’accordo con Fastweb è sicuramente in linea con le direttive di Rupert Murdoch e anche con il parere degli analisti: concentrarsi sui contenuti, sul rapporto diretto con gli abbonati, che sono il vero capitale, e non cristallizzarsi su un’unica piattaforma di distribuzione. Anzi, tenersi alla larga da eccessivi coinvolgimenti nell’infrastruttura. Per questo l’acquisizione di Easinet in Gran Bretagna è rimasto un caso senza seguito. E le voci di un’acquisizione di Fastweb, immediatamente smentite da entrambe le parti, sarebbero incongrue con questa strategia. Senza contare il fatto che Sky Italia, acquisendo Fastweb, si troverebbe automaticamente quotata e dovrebbe rinunciare alla possibilità di lanciare un’Ipo e ottenere quindi risorse dal mercato.

Dall’altra parte, che cosa sta facendo Mediaset? Tutt’altro. Le sue iniziative inquadrabili nel contesto della «convergenza» sono in buona sostanza pari a zero. E poiché tutte le nuove iniziative e gli sviluppi delle nuove tecnologie ricadono sotto la sfera di influenza di Ives Confalonieri, il figlio di Fedele, è difficile immaginare che questa «indifferenza» possa essere frutto di un errore manageriale.

Mediaset, dunque, non crede all’Iptv. Ma non è vero, invece, che sia del tutto ferma. Anche se quello che fa è lontano dal clamore che susciterebbe se invece, per esempio, si comprasse un portale. Si parla ogni tanto del suo interessamento per Endemol: che è già una cosa che emozionerebbe di più i mercati. Ma poi non se ne fa più nulla.

La cosa curiosa è che questa apparente immobilità di Mediaset sembra essere apprezzata dai mercati. Un recentissimo report di JpMorgan porta il giudizio da «stabile» a «sovrappesare», ossia «comprare». E alla base di questa lusinghiera valutazione, proprio mentre Confalonieri grida all’esproprio, è che Mediaset non sta immobilizzando risorse. Insomma, investe poco e porta a beneficio degli azionisti (Fininvest e il mercato) i suoi floridi profitti. Quindi, in una visiona breve-medio termine, diciamo di qui ai prossimi 12-18 mesi, è un titolo che guadagnerà. E infatti Jp Morgan alza anche il target price dell’azione. E non è la sola.

Quindi Mediaset sta continuando a fare il suo lavoro di macchina da soldi. Ma non è vero che non pensi anche al futuro. Alcune settimane fa ha infatti stretto un contratto con Eutelsat per l’utilizzo di un trasponder sul nuovo satellite Hot Bird. A che serve?

E qui è forse la chiave. Il digitale terrestre ha due forti limiti. Uno tecnologico-economico: coprire l’80% della popolazione si fa con costi accettabili in relazione ai ricavi prevedibili; il resto no. Per quel 20% finale il satellite è l’unica soluzione. Il secondo limite è normativo. Se la Gentiloni passa così com’è Mediaset non può sviluppare la sua payperview, i canali Premium, oltre il livello attuale. Sul satellite avrebbe invece la totale libertà di mettere tutti i canali pay che vuole, senza vincoli.






LA SFIDA BERLUSCONI-MURDOCH SI INGROSSA – MENTRE LO SQUALO FA PROVE TECNICHE DI TV SU INTERNET (SKYLIFE DIVENTERA’ IL MYSPACE ITALIANO), MEDIASET HA INTENZIONE DI INIZIARE A FARE CONCORRENZA A SKY ANCHE SUL SUO STESSO TERRENO: IL SATELLITE…




Stefano Carli per “Affari & Finanza” di “la Repubblica”


Per il New York Times, che ha dedicato al tema un corposo articolo la scorsa settimana, ormai sono senza mezzi termini «gli ex amici». E in effetti ogni giorno che passa le strade di Rupert Murdoch qui in Italia e quelle di Silvio Berlusconi e della sua Mediaset divergono sempre più. Avevano cominciato ad allontanarsi già con il vecchio governo che elargiva sussidi al nascente digitale terrestre. Murdoch e la sua Sky Italia avevano protestato duramente, anche a Bruxelles ma, per esempio, non avevano parallelamente aperto l’altro fronte quello dell’Auditel, che non rileva che marginalmente i crescenti ascolti della pay tv via satellite.
(Il Cavalier Berlusconi - da Lapresse)

Ora anche questa «cortesia» è venuta meno e la battaglia sull’Auditel sta arrivando alla resa dei conti (domani stesso, martedì, ci sarà un appuntamento cruciale presso l’Autorità per le Comunicazioni). Poi è arrivato il disegno di riforma del settore tv del ministro Paolo Gentiloni che, così com’è oggi, blocca di fatto il progetto del Biscione di usare la nuova piattaforma per fare la payperview e portare così la concorrenza a Sky nel cuore del suo business plan film e partite di calcio e la polemica è andata alle stelle. Fedele Confalonieri accusa la riforma Gentiloni di «esproprio» e il ministro di una posizione filoSky. Ma se sul piano «politico» l’universo Mediaset sembra attivissimo, sul fronte delle strategie industriali dà l’impressione di essere ferma. Certo, c’è stato il tentativo di affacciarsi in Germania candidandosi a rilevare ProSieben, l’ex gruppo Kirch, ma si è subito tirata indietro. Per il resto poco o nulla. Nulla di nuovo, in particolare, sui fronti più avanzati della convergenza, dell’Iptv, dove invece Murdoch è attivissimo.

Mediaset e Sky sono due grandi gruppi dell’entertainment tv. Producono e assemblano contenuti, li distribuiscono. Sono al centro di un settore che a livello mondiale è in fermento. C’è la convergenza con il mondo di Internet, la crisi (non ora, ma in una prospettiva di qualche anno) degli ascolti della tv tradizionale in chiaro e quindi la progressiva disaffezione degli investitori pubblicitari. Eppure le strategie sono all’opposto.
(Sorridente il brizzolato ministro Gentiloni - U.Pizzi)

Murdoch sembra in pieno in questo fiume della convergenza multimediale. Anzi, per certi versi ne è uno dei protagonisti. Due anni fa ha dettato al suo gruppo, NewsCorp, le nuove strategie incentrate su Internet e i risultati si sono visti subito. Un anno fa, in Gran Bretagna, ha comprato Easynet, un Internet provider con una sua infrastruttura di rete, e ha iniziato a fornire accessi a banda larga ai suoi abbonati a BskyB praticamente gratis e sta partendo con un’offerta di telefonia Voip. Poi, la primavera scorsa, negli Usa ha comprato MySpace, il maggior sito di social networking, per circa 700 milioni di dollari, che ha in pratica già recuperato vendendo a Google l’esclusiva della pubblicità sul sito stesso per i prossimi tre anni. In Italia ha appena annunciato l’acquisizione di una quota di Casa.it, un portale di affari immobiliari, ma soprattutto ha iniziato la trasformazione del portale di Sky da semplice vetrina informativa in qualcosa di più.

Intanto gli ha cambiato il nome in Skylife.it, poi punta a farne una «community»: spazio web agli utenti per registrare nei server la loro pagina personale, con i loro video e le loro foto, i loro blog. Praticamente l’obiettivo di Skylife è di diventare il MySpace italiano. E anche un po’ di più. Presto per parlare di Iptv, ma intanto sul sito si possono vedere Sky Tg24 e le previsioni del tempo. Non è ancora un intero canale in rete, o un vero video on demand. Ma una prova tecnica di tv su Internet sicuramente sì.

Sul fronte della distribuzione l’accordo con Fastweb è sicuramente in linea con le direttive di Rupert Murdoch e anche con il parere degli analisti: concentrarsi sui contenuti, sul rapporto diretto con gli abbonati, che sono il vero capitale, e non cristallizzarsi su un’unica piattaforma di distribuzione. Anzi, tenersi alla larga da eccessivi coinvolgimenti nell’infrastruttura. Per questo l’acquisizione di Easinet in Gran Bretagna è rimasto un caso senza seguito. E le voci di un’acquisizione di Fastweb, immediatamente smentite da entrambe le parti, sarebbero incongrue con questa strategia. Senza contare il fatto che Sky Italia, acquisendo Fastweb, si troverebbe automaticamente quotata e dovrebbe rinunciare alla possibilità di lanciare un’Ipo e ottenere quindi risorse dal mercato.
(I Murdoch papà e figlio - U.Pizzi)

Dall’altra parte, che cosa sta facendo Mediaset? Tutt’altro. Le sue iniziative inquadrabili nel contesto della «convergenza» sono in buona sostanza pari a zero. E poiché tutte le nuove iniziative e gli sviluppi delle nuove tecnologie ricadono sotto la sfera di influenza di Ives Confalonieri, il figlio di Fedele, è difficile immaginare che questa «indifferenza» possa essere frutto di un errore manageriale.

Mediaset, dunque, non crede all’Iptv. Ma non è vero, invece, che sia del tutto ferma. Anche se quello che fa è lontano dal clamore che susciterebbe se invece, per esempio, si comprasse un portale. Si parla ogni tanto del suo interessamento per Endemol: che è già una cosa che emozionerebbe di più i mercati. Ma poi non se ne fa più nulla.

La cosa curiosa è che questa apparente immobilità di Mediaset sembra essere apprezzata dai mercati. Un recentissimo report di JpMorgan porta il giudizio da «stabile» a «sovrappesare», ossia «comprare». E alla base di questa lusinghiera valutazione, proprio mentre Confalonieri grida all’esproprio, è che Mediaset non sta immobilizzando risorse. Insomma, investe poco e porta a beneficio degli azionisti (Fininvest e il mercato) i suoi floridi profitti. Quindi, in una visiona breve-medio termine, diciamo di qui ai prossimi 12-18 mesi, è un titolo che guadagnerà. E infatti Jp Morgan alza anche il target price dell’azione. E non è la sola.

Quindi Mediaset sta continuando a fare il suo lavoro di macchina da soldi. Ma non è vero che non pensi anche al futuro. Alcune settimane fa ha infatti stretto un contratto con Eutelsat per l’utilizzo di un trasponder sul nuovo satellite Hot Bird. A che serve?

E qui è forse la chiave. Il digitale terrestre ha due forti limiti. Uno tecnologico-economico: coprire l’80% della popolazione si fa con costi accettabili in relazione ai ricavi prevedibili; il resto no. Per quel 20% finale il satellite è l’unica soluzione. Il secondo limite è normativo. Se la Gentiloni passa così com’è Mediaset non può sviluppare la sua payperview, i canali Premium, oltre il livello attuale. Sul satellite avrebbe invece la totale libertà di mettere tutti i canali pay che vuole, senza vincoli.
(Confalonieri & Gentiloni)

In più c’è un terzo aspetto da considerare. La nuova normativa sui diritti tv, se andrà in porto come si prevede, vieta le «esclusive totali». Come quella, per intendersi, che ha permesso a Mediaset di comprare i diritti della Juve o del Milan per tutte le piattaforme di trasmissione. Nella nuova versione ogni soggetto potrà partecipare alle aste solo per le piattaforme che gestisce direttamente. Insomma, con la nuova normativa Mediaset non potrebbe acquisire, come ha fatto l’estate scorsa, i diritti del calcio per il satellite perché il satellite non ce l’ha. Tra poco potrebbe non essere più così.

Ma per Mediaset il satellite potrebbe non essere solo uno strumento ma una strategia vera e propria.
«Anche in Italia, come in molti altri paesi europei, e per ultima, adesso la Francia spiega Augusto Preta, direttore generale di It Media ci si sta orientando verso il ‘free sat’. Vuol dire che si utilizza il satellite per completare la copertura digitale di un territorio per la tv in chiaro». Il satellite da piattaforma per antonomasia della tv a pagamento a tecnologia chiave per la «vecchia» tv gratuita. Una svolta sia per le strategie di un gruppo come Eutelsat che per le polemiche sulla potenzialità del digitale terrestre. Un’accelerazione di cui Preta e It Media hanno già iniziato a tener conto abbassando, nell’ultima revisione, di settembre, le stime sulla crescita della tv via cavo, che in Italia è ovviamente solo Iptv.

Come in Francia Eutelsat sta offrendo anche in Italia i suoi trasponder. E in questo sta incrociando la strada di Sky, che ha offerto di ospitare gratis sulla sua piattaforma i canali in chiaro di Rai, Mediaset e di altri ancora. Ma la gratuità ha un contraltare: chi va con Sky deve usare il suo sistema di crittazione e a quel punto sarebbe difficile organizzare su quel satellite, accanto ai canali in chiaro, un’offerta di pay tv. E Mediaset ha intenzione di iniziare a fare concorrenza a Sky anche sul suo stesso terreno. Presto.


Dagospia 05 Dicembre 2006
 
Che Mediaset non voglia farsi ospitare da Sky sul satellite, lo reputo leggittimo, però pensare che si butti contro quella megacorazzata che è Sky facendo una pay tv mi pare alquanto difficile. Vedremo.
 
march982 ha scritto:
Che Mediaset non voglia farsi ospitare da Sky sul satellite, lo reputo leggittimo, però pensare che si butti contro quella megacorazzata che è Sky facendo una pay tv mi pare alquanto difficile. Vedremo.

Mediaset è + grande di Sky italia e sopratutto ha una redditività infinitamente maggiore di quella di sky sempre italia

Cioè in percentuale sul fatturato Mediaset ha molti + profitti e i la cosa è facile da capire visto che la tv generalsita fà milioni di spettatori con porcherie che a produrle costano poco o nulla si vedano ad es i vari reality

Per cui in una ipotetica sfida Mediaset sarebbe il + grosso sempre parlando del confronto con sky italia

Io però che sarei favorevole se Mediaset si mettesse ad usare il sat vi dico che non credo affatto che Mediaset si avvia su quella strada

Ci sono un sacco di motivi in primis se Mediaset lanciasse una pay tv sul sat come conseguenza cadrebbero tutti i vincoli che ha sky e che hanno consentito ad es a mediaset di poter comprare i diritti del calcio per il dtt

E poi con una altra pay tv sul sat niente di che meno di mediaset la conseguenza sarebbe che il sat avrebbe una diffusione nella popolazione da paura con l'effetto di rendere tirarsi la zappa sui piedi sul terrestre in cui invece ha una posizione provolegiata e in cui non potrà mai avere competitori per mancanza di frequenze

Per questo motivo Mediaset voleva sfruttare il dtt per andare all'assalto del mercato della pay tv
Usando il dtt sky restava ingabbiata dai vincoli europei mediaset invece ha potuto fare quello che voleva e grazie all bottino di frequenze fatto con la gasparri si è assicurata di essere l'unica presenza di rilievo sul dtt per cui agire senza concorrenza in questo campo e da questa posizione attaccare ed entrare nel mercato della pay tv cioè del mercato con buone prospettive di crescita futura e che fino ad ora è solo appannaggio di sky

C'è il problema che con la cessione del 40% della capacità trasmissiva col dtt nonostante mediaset abbia 3 mux non puo fare una gran offerta
E ad ora pare difficile che possa fare altre compere e andare oltre i 3 mux

Insomma la furbata sopra descritta e che è alla base della Gasparri rischia di rivelarsi un vicolo stretto per la stessa Mediaset e passare sul sat rischia di essere MOLTO controproducente
 
magari sul sat non farà una pay tv gli servirà per il segnale del digitale terrestre....
 
Secondo me se veramente mediaset farà una pay tv sul sat conseguente abbattimento vincoli attuali sky , quest'ultima s'ingigantirà ancor di più!
Cmq mediaset vuol far tanto concorrenza a sky e copia in tutto e per tutto... ma che incominci a proporre materiale innovativo allora si che si sarebbe veramente concorrenza.
 
pietro89 ha scritto:
magari sul sat non farà una pay tv gli servirà per il segnale del digitale terrestre....
ma è già così, non ci sarebbe nulla di nuovo.
 
pregherei i moderatori di non chiudere questa discussione perché è già presente nel 3ad di sky perché a me e molti altri non frega una mazza di quella sessione...già in passato è successo...basta usare un pò la zucca grazie!
 
Le conoscenze dei giornalisti di Repubblica in merito agli ambienti televisivi sono note :D
Ricordo ancora i primi articoli sul dtt, roba de paura...
Forse che celino qualche interesse recondito legato al proprietario di testata, e velatamente cerchino di influenzare il mercato? :D
Non per niente fino a pochi mesi fà erano gli stessi che sostenevano che Berluska ed il canguro fossero segretamente soci, tesi fra l'altro ampiamente riportata anche da partecipanti a questo 3ad, e che oggi sembrano essersene dimenticati....

Ciao
 
Quoto ganzarolli, la Repubblica non è attendibile sul DTT visti i possibili condizionamenti provenienti dall'editore in materia di DTT, dovuti a suoi eventuali interessi in esso.
 
m4ybe ha scritto:
pregherei i moderatori di non chiudere questa discussione perché è già presente nel 3ad di sky perché a me e molti altri non frega una mazza di quella sessione...già in passato è successo...basta usare un pò la zucca grazie!
vediamo quale fà + proseliti...:icon_twisted: e poi chiudiamo quella + scamorza!:badgrin:
 
non ne capisco il motivo visto che non è che uno può entrare in tutte le 500 sezioni di questo forum.. cmq vedete voi...ce ne sono 3ad inutili da chiudere allora...
 
m4ybe ha scritto:
pregherei i moderatori di non chiudere questa discussione perché è già presente nel 3ad di sky perché a me e molti altri non frega una mazza di quella sessione...già in passato è successo...basta usare un pò la zucca grazie!

...mi sento preso in mezzo dato che sono stato io a mettere il link relativo alla sezione di Sky... l'ho fatto in buona fede: per conoscenza. Mi dispiace se ti ho turbato così tanto..."non te ne frega una mazza"... una volta si diceva che il sapere rende l'uomo libero.

Comunque, per dover di cronaca va ricordato che sempre su Affari & Finanza di lunedì 27 novembre (edizione precedente di quella che stiamo discutendo) c'è stato un duro attacco alla BSkyB, e alla News Corp in generale, sulla vicenda ITV-NTL... non si sono risparmiati niente...

A criticare il Gruppo L'Espresso ci sto, lo fanno tuuti ormai: non sta investendo nulla sulle sue frequenze... e sicuramente fanno gioco di squadra: un'esempio stupido, basta vedere quando vengono pubblicati i dati Audiradio: Deejay, Capital, m2o sempre in "straordinaria" crescita... 105, RTL, Radio Rai neanche citate o citate senza trionfalismi...

...non ci sono buoni (Mediaset) o cattivi (Sky)... ci sono contenuti che devono essere veicolati e la tecnologia sta cambiando, molto velocemente, le strategie dei vari operatori... che Mediaset abbia investito molto su DTT e DVB-H (rete) è un dato di fatto, ma sembra carente sul resto. Sky è rilegata nella gabbia dorata del satellite, e molto di più non può fare (gli esperti potrebbero parlare della piattaforma Freeview DTT UK)... la legge latita...(Sky non ha limiti pubblicitari, le frequenze sono un mistero, ecc...)

Vinca il migliore... e speriamo di avere sempre più scelta.

Tutti pareri personali.
Scusa ancora...
 
allora ho fatto bene a riportare la notizia nella sezione digitale terrestre, poi nemmeno l'ho visto ke c'è n'era un'altra uguale nella sezione sky....scusatemi....
 
@matt82...non mi sembra tu sia diventato moderatore.:D

Mi sembrava di essere stato chiaro, mi riferivo solo ai mod
x evitare che 3ad uguali in 2 diverse sezioni vengano
chiusi in una delle 2 visto che sezioni come dtt e sky sono secondo me indipendenti l'una dalla'altra e frequentati da utenti diversi e che spesso non mettono piede in entrambe (come il sottoscritto e tutti quelli a cui di sky non fraga niente o viceversa).

Hai fatto bene a segnalarlo e il "non mene frega una mazza" non era riferita al tuo post ;) :)

tanto meno capisco le scuse di pietro89...;) anzi grazie per il topic..:thumbsup:
 
Ultima modifica:
ma non ho capito una cosa.
Mediaset dovrebbe andare sul sat per fare la pay-tv?
con quali diritti???
 
con i diritti satellitari che ha sempre tempo di acquistare...che c'è di strano?
 
certo che potrebbe...ma è un discorso un tantino più complicato, rispetto alle "nostre" esigenze... ;)

p.s. riguardo ai post da chiudere...se volete segnalate, poi i MOD.
nella loro immensa saggezza e modestia, decideranno sicuramente
nel modo migliore....:icon_twisted:
 
m4ybe ha scritto:
con i diritti satellitari che ha sempre tempo di acquistare...che c'è di strano?
Oltretutto Mediaset aveva acquistato tutti i diritti (sat, terretstre, ecc.) delle squadre maggiori per poi rivenderli a Sky, anche se ciò aveva provocato alcuni problemi con l'antitrust.
Non ho idea se siano ancora di sua proprietà...

Ciao.
 
Ciao a tutti. Se non sbaglio nell'articolo si parla anche di una maggiore diffusione sul territorio delle tre reti principali.Comunque se Mediaset facesse una pay tv con 15 canali magari tutti in hd e tutti di qualità magari a 20 euro mensili avrebbe un enorme successo.Il numero giusto di canali ( io ho sky ma penso di vedere il 20% dei canali della sua offerta e cosi penso tutti quelli che lavorano ) a un prezzo accessibile a molte famiglie.Secondo me potrebbe lanciarla anche sul digitale terrestre.Basterebbero anche 10 canali.Voi cosa ne pensate????????
 
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