In Rilievo L'angolo della memoria

se ne è andato un altro pezzo di storia del calcio italiano in chiave innovativa: l'Udinese e il primo Pescara che allenò furono delle belle realtà. Dovette poi fare i conti con i mezzi che ebbe a disposizione e, soprattutto, l'inveterata prerogativa (cara anche ad altri), di fottersene allegramente della fase difensiva.
In realtà domenica Allegri ha detto che i concetti della fase difensiva li ha appresi proprio da Galeone che era tutt'altro che uno che la trascurava. Stesso equivoco che spesso si fa con Sarri o Sacchi: entrambi curano molto la fase difensiva senza tuttavia ricorrere al catenaccio
 
In realtà domenica Allegri ha detto che i concetti della fase difensiva li ha appresi proprio da Galeone che era tutt'altro che uno che la trascurava. Stesso equivoco che spesso si fa con Sarri o Sacchi: entrambi curano molto la fase difensiva senza tuttavia ricorrere al catenaccio
il fuorigioco sistematico e i terzini indotti a fare da ali portavano di per sè a lasciare sguarnita la difesa partendo con una linea di centrali quasi a ridosso della metà campo: l'unico modo per far funzionare le cose sarebbe stato un coordinamento di tutti i giocatori pronti all'unisono a muoversi a fisarmonica per far sì che le ali di nome p.es retrocedessero a coprire di qualche metro quando i terzini si buttavano in avanti.
Ma questo lo poteva fare Rinus Michels con l'Ajax (vedi Krol e Neeskens difensori tutt'altro che difensori) oppure il Barça di Pep Guardiola (una delle più belle squadre di tutti i tempi,altro che il sopravvalutatissimo Sacchi...): con certi giocatori, con quei giocatori sì che era possibile.
Diversamente potevi assistere a delle grandi giocate susseguite da voragini spaventose davanti al proprio portiere.
Le migliori applicazioni in fase difensiva sorgono quando si può mettere in atto l'interscambiabilità dei ruoli: altrimenti a volte ti va bene,più spesso no quando gli avversari capiscono come ti muovi: le migliori cose in assoluto sul piano difensivo le ha fatte Capello (con 3 versioni annuali differenti del Milan) e, in modica quantità e misura minore, col ruspante "casino organizzato" quella vecchia lenza di Eugenio Fascetti
 
Se n'è andato a 94 anni il famoso vignettista Giorgio Forattini.
il Bruno Vespa dei vignettisti.

Verrebbe da pensare che - in altro campo,non troppo distante- quello degli imitatori satirici,anche Alighiero Noschese avrebbe potuto fregiarsi di quell'accostamento da gran ciambellano: era un democristiano,ecumenicamente apprezzato da una fazione come l'altra ed era un vanto essere da lui imitati. Ma Noschese aveva classe ed era straordinariamente efficace e mimetico.

Le vignette di Forattini erano spesso un pò troppo facili,senza la cattiveria necessaria o lo spirito di non guardare in faccia nessuno: blandiva alcuni politici e invece di mostrare il re nudo,finiva per fargli un favore - immeritato - in termini di simpatia.
Se la prese col povero Giovanni Goria (ex presidente del consiglio morto prematuramente),tratteggiandolo solo con i peli della barba e nulla per il resto,come fosse del tutto inconsistente: Goria era in realtà assolutamente non malvagio,una brava persona che non meritava affatto quel gratuito trattamento.
Al confronto nel partito di Goria c'erano invece dei veri squali (uno per tutti Antonio Gava, altrimenti detto Totonno a fetenzia) che ne fecero di tutti i colori,ma Forattini si guardò bene dall'attaccarli e li lasciò stare. Probabilmente per quieto vivere...

Fra i vignettisti dell'epoca, se vogliamo come si diceva una volta, "borghesi" era molto ma molto più efficace Emilio Giannelli che era ospitato dal Corriere della Sera: nonostante proprio in quegli anno il giornale avesse attraversato vicissitudini disonorevoli per la sua storia (vedi Bruno Tassandin) aveva le spalle abbastanza larghe da permettersi un vignettista come Giannelli, il quale aveva lavorato in banca e conosceva benissimo il sottobosco di intrighi e pugnalate: questo lo aiutò ad essere molto più caustico e controcorrente, al punto che con i parametri odierni oggi l'avrebbero tacciato di essere una pericolosa quinta colonna comunista (e lui ci avrebbe riso su,non essendo affatto comunista ma semplicemente uno spirito libero e corrosivo)
 
il Bruno Vespa dei vignettisti.

Verrebbe da pensare che - in altro campo,non troppo distante- quello degli imitatori satirici,anche Alighiero Noschese avrebbe potuto fregiarsi di quell'accostamento da gran ciambellano: era un democristiano,ecumenicamente apprezzato da una fazione come l'altra ed era un vanto essere da lui imitati. Ma Noschese aveva classe ed era straordinariamente efficace e mimetico.

Le vignette di Forattini erano spesso un pò troppo facili,senza la cattiveria necessaria o lo spirito di non guardare in faccia nessuno: blandiva alcuni politici e invece di mostrare il re nudo,finiva per fargli un favore - immeritato - in termini di simpatia.
Se la prese col povero Giovanni Goria (ex presidente del consiglio morto prematuramente),tratteggiandolo solo con i peli della barba e nulla per il resto,come fosse del tutto inconsistente: Goria era in realtà assolutamente non malvagio,una brava persona che non meritava affatto quel gratuito trattamento.
Al confronto nel partito di Goria c'erano invece dei veri squali (uno per tutti Antonio Gava, altrimenti detto Totonno a fetenzia) che ne fecero di tutti i colori,ma Forattini si guardò bene dall'attaccarli e li lasciò stare. Probabilmente per quieto vivere...

Fra i vignettisti dell'epoca, se vogliamo come si diceva una volta, "borghesi" era molto ma molto più efficace Emilio Giannelli che era ospitato dal Corriere della Sera: nonostante proprio in quegli anno il giornale avesse attraversato vicissitudini disonorevoli per la sua storia (vedi Bruno Tassandin) aveva le spalle abbastanza larghe da permettersi un vignettista come Giannelli, il quale aveva lavorato in banca e conosceva benissimo il sottobosco di intrighi e pugnalate: questo lo aiutò ad essere molto più caustico e controcorrente, al punto che con i parametri odierni oggi l'avrebbero tacciato di essere una pericolosa quinta colonna comunista (e lui ci avrebbe riso su,non essendo affatto comunista ma semplicemente uno spirito libero e corrosivo)
Forattini diede il massimo fino alla fine degli anni '90 con la vignetta su D'Alema che sbianchetta la lista Mitrokin. Poi il lento declino ma definirlo il "Bruno Vespa dei disegnatori" non è corretto: se la prese con i potenti del tempo, s'inventò un linguaggio, era geniale.
Giannelli non c'entra niente con le vicissitudini post P2 del Corsera dove arrivò nel 1991quindi 10 anni dopo lo scandalo massonico. Fu preso perchè ormai Rep tallonava il Corriere nelle vendite che erano intorno al milione di copie al giorno, numeri che oggi si sognano, e copiò lo stile di Rep di inserire una vignetta in prima pagina tra i fondi delle prime firme del giornale, una svolta epocale per un giornale molto serioso.
 
Morto Andrea de adamich. Ex pilota, conduttore televisivo. Lo ricordo a "gran prix".
Oltre alle numerose vittorie in pista, e alla sua attività di cronista e conduttore di programmi sportivi, fondò e diresse il Centro Internazionale Guida Sicura a Varano de’ Melegari.
Ciao Andrea
r.i.p.
 
Andrea de Adamich è stato il telecronista tv di F1 che l'ho amato dopo Mario Poltronieri, poi di lui le gufate di Mazzoni......

R.I.P.
 
Mi dispiace un sacco me lo riccordo nelle telecronache di F1 molto competente e pacato e sbgava bene quello che sucedeva in pista
 
FLASH— MORTO JAMES WATSON, INSIEME A FRANCIS CRICK E ROSALIND FRANKLIN SCOPRÌ LA STRUTTURA AD ELICA DEL DNA

Premio Nobel per la medicina nel 1962, aveva 97 anni.
 
🔴 FLASH— È MORTO PEPPE VESSICCHIO ++

Il direttore d’orchestra aveva 69 anni.

Si è spento questo pomeriggio all'ospedale San Camillo di Roma dove era ricoverato per polmonite interstiziale.

Come direttore d’orchestra, ha partecipato a Sanremo quasi ininterrottamente dal 1990 fino al 2022.
 
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🔴 FLASH— È MORTO PEPPE VESSICCHIO ++

Il direttore d’orchestra aveva 69 anni.

Si è spento questo pomeriggio all'ospedale San Camillo di Roma dove era ricoverato per polmonite interstiziale.

Come direttore d’orchestra, ha partecipato a Sanremo quasi ininterrottamente dal 1990 fino al 2022.
Si può dire morte prematura e inaspettata.
 
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