Laudato Renault

Peder

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Nell'anno dell'EXPO, dell'alimentazione intelligente e dell'attenzione doverosa all'ambiente che ci è stato gentilmente donato, ho pensato di far cosa gradita riproponendo [parzialmente] l'Editoriale di Quattroruote dell'Ottobre 2013 [leggermente riadattato, proprio perché sono passati quasi due anni].

Senza offesa, con un sorriso sulle labbra...

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Per tantissimi è l'uomo dell'anno, per altri addirittura l'uomo di questo millennio.
Di sicuro il Pontefice sta sorprendendo giorno dopo giorno per quello che dice e, soprattutto, per quello che fa.
Anzi, per come lo fa.
Ogni sua azione si porta dietro titoloni sui giornali e l'incredulità, quasi sempre incantata, dei fedeli che hanno trovato in lui modi di fare che riconciliano con una Chiesa che aveva un grande bisogno di riavvicinarsi alla gente comune.
Sullo scranno che fu dell'apostolo Pietro, in pochi mesi ha già infilato una sequenza di perle che altri suoi predecessori hanno faticato a mettere insieme in tutta la vita, ma qualche volta la sua evidente generosità lo porta a strafare, perché non sempre andare oltre significa anche marciare bene.

Anche recentemente con l'automobile avuta in dono da un Parroco del Veronese e che è finita in primo piano su tutti i media quale simbolo di frugalità portata la limite più alto:
una vecchia Renault 4 del 1970 che adesso viene regolarmente usata dentro le mura vaticane.
Quel modello a suo tempo, e per tanto tempo, fu un simbolo di intelligenza progettuale perché pensato per chi voleva avere tutto per pochi quattrini.
La storia dice anche che fu prodotta ininterrottamente per 22 anni e venduta in oltre 8 milioni di esemplari.
Una pietra miliare, insomma, che in maniera laica noi appassionati di automobili abbiamo sempre elogiato, ma che chi rappresenta un punto di riferimento per il mondo intero non dovrebbe ostentare perché il suo uso è al tempo diseducativo e irrispettoso verso chi, in mezzo secolo, ha tanto fatto e progredito a vantaggio della sicurezza e dell'ambiente.

Da cinquant'anni i costruttori, messi sotto pressione blandamente dai legislatori ma in modo ossessivo dalle varie associazioni dei consumatori, si sono dovuti piegare alla necessità di far progredire i loro prodotti per renderli sempre più sicuri.
Risultato: il numero dei morti sulle strade si è ridotto in maniera incredibile e, allo stesso tempo, i costi sociali si sono ridimensionati.
Tenere la barra nei vari decenni è sempre stato difficile, oltre che assai dispendioso.
Ma i progressi sono stati eccezionali, in particolare sulle vetture più piccole, quelle di solito più accessibili a chi dispone di minor contante.

Parallelamente, da almeno un ventennio, cioè da quando la coscienza ambientalista ha iniziato a fare breccia nel pensare comune, si stanno facendo passi straordinari sotto l'aspetto della riduzione delle emissioni nocive.
Le vetture moderne, va ricordato, non sono diventate "pulite", e forse non si arriverà mai a produrre veicoli non inquinanti al 100%, dato che nemmeno l'auto elettrica lo può essere, consumando energia che in qualche modo deve pur essere prodotta.
Ma un tempo gli scarichi uccidevano in pochi minuti, mentre oggi, almeno, lo fanno in lassi di tempo molto più lunghi.

Ecco, questo grande sforzo, che tutta la civiltà moderna sta cercando di portare avanti, andrebbe esaltato con l'esempio di chi sta in testa a tutto e a tutti.
Nel parco auto nei garage vaticani si potrebbe pescare a mani basse.
Addirittura si potrebbe restare fedeli alla marca della cara R4 con l'imbarazzo della scelta tra due gemelle "povere", innovative e verdi: due Kangoo elettriche donate al suo predecessore.

Questo sì che può essere il messaggio giusto: una vettura che è tutto fuorché ostentazione, ma che è attenta alla sicurezza attiva e passiva ed è mossa da un motore il meno velenoso possibile.
Per i Paesi più evoluti, ma soprattutto per quelli emergenti, oggi i primi inquinatori del pianeta, sarebbe un segnale forte; l'indicazione dall'alto della via da seguire: niente eccessi inutili, niente sfarzo e tanta sensibilità ambientale.
Farlo non è difficile: nel contempo la R4 potrà fare buona compagnia alle sontuose limousine che usava Pio XII.

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I tempi sono cambiati.
Sono passati quasi due anni.

Evviva la Renault!
Evviva la tecnologia!

;)
 
non ho capito il perchè del riproporre un editoriale di Quattroruote dell'ottobre 2013.
Se è per mettere in risalto l'attenzione di Renault all'ambiente, nulla di nuovo: anche le altre case automobilistiche hanno modelli simili. Nel 2015 poi -figuriamoci- la situazione del mercato è ulteriormente cambiata in tale direzione, non mi risulta nemmeno che Renault sia all'avanguardia sul tema.
Se invece è per sottolineare la sensibilità del Vaticano ai temi ambientali, allora bisognerebbe indagare se la volontà di avere tali auto nel parco macchine discende da una effettiva direttiva del Vaticano stesso, o piuttosto se si tratta di un dono della casa automobilistica francese (cosa alla quale io sono più propenso pensare), ben conscia -la Renault- del notevolissimo ritorno pubblicitario. E sia l'editoriale, sia questo thread -secondo me- ne sarebbero una implicita dimostrazione.
 
Nell'attesa che si chiarisca lo scopo del topic, mi sono informato sia in Renault per la Zoe che in Toyota per la Yaris. Decisamente meglio ma tecnologia ibrida Toyota

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Nell'attesa che si chiarisca lo scopo del topic, mi sono informato sia in Renault per la Zoe che in Toyota per la Yaris. Decisamente meglio ma tecnologia ibrida Toyota

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Però era carina la Zoe, proprio da città :D
 
Non fosse per il costo e soprattutto per il rapporto costo/dotazione...
Non dimenticare che bisogna aggiungere, a parte, il noleggio batterie. Inoltre bisogna far installare a proprie spese una colonnina che se non erro é a 380V trifase e di conseguenza mettersi sul groppone un ulteriore contratto di fornitura elettrica
Venendo poi all'estetica IMHO decisamente meglio la Yaris. Infatti sono molto tentato di prenderla

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non ho capito il perchè del riproporre un editoriale di Quattroruote dell'ottobre 2013.
Se è per mettere in risalto l'attenzione di Renault all'ambiente, nulla di nuovo: anche le altre case automobilistiche hanno modelli simili. Nel 2015 poi -figuriamoci- la situazione del mercato è ulteriormente cambiata in tale direzione, non mi risulta nemmeno che Renault sia all'avanguardia sul tema.
Se invece è per sottolineare la sensibilità del Vaticano ai temi ambientali, allora bisognerebbe indagare se la volontà di avere tali auto nel parco macchine discende da una effettiva direttiva del Vaticano stesso, o piuttosto se si tratta di un dono della casa automobilistica francese (cosa alla quale io sono più propenso pensare), ben conscia -la Renault- del notevolissimo ritorno pubblicitario. E sia l'editoriale, sia questo thread -secondo me- ne sarebbero una implicita dimostrazione.

No, non era solo per la Renault, bensì per qualsiasi marca.

Il titolo della discussione prende spunto dall'Editoriale.

Da cinquant'anni i costruttori, messi sotto pressione blandamente dai legislatori ma in modo ossessivo dalle varie associazioni dei consumatori, si sono dovuti piegare alla necessità di far progredire i loro prodotti per renderli sempre più sicuri.
Risultato: il numero dei morti sulle strade si è ridotto in maniera incredibile e, allo stesso tempo, i costi sociali si sono ridimensionati.
Tenere la barra nei vari decenni è sempre stato difficile, oltre che assai dispendioso.
Ma i progressi sono stati eccezionali, in particolare sulle vetture più piccole, quelle di solito più accessibili a chi dispone di minor contante.

Parallelamente, da almeno un ventennio, cioè da quando la coscienza ambientalista ha iniziato a fare breccia nel pensare comune, si stanno facendo passi straordinari sotto l'aspetto della riduzione delle emissioni nocive.
Le vetture moderne, va ricordato, non sono diventate "pulite", e forse non si arriverà mai a produrre veicoli non inquinanti al 100%, dato che nemmeno l'auto elettrica lo può essere, consumando energia che in qualche modo deve pur essere prodotta.
Ma un tempo gli scarichi uccidevano in pochi minuti, mentre oggi, almeno, lo fanno in lassi di tempo molto più lunghi.

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Recentemente avevano fatto anche una pubblicità con delle suore su una Renault 4.
Molto divertente.

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Non fosse per il costo e soprattutto per il rapporto costo/dotazione...
Non dimenticare che bisogna aggiungere, a parte, il noleggio batterie. Inoltre bisogna far installare a proprie spese una colonnina che se non erro é a 380V trifase e di conseguenza mettersi sul groppone un ulteriore contratto di fornitura elettrica
Venendo poi all'estetica IMHO decisamente meglio la Yaris. Infatti sono molto tentato di prenderla

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Le auto elettriche non hanno avuto molto successo.

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Nell'anno dell'EXPO, dell'alimentazione intelligente e dell'attenzione doverosa all'ambiente che ci è stato gentilmente donato

Le vetture moderne, va ricordato, non sono diventate "pulite", e forse non si arriverà mai a produrre veicoli non inquinanti al 100%, dato che nemmeno l'auto elettrica lo può essere, consumando energia che in qualche modo deve pur essere prodotta.
Ma un tempo gli scarichi uccidevano in pochi minuti, mentre oggi, almeno, lo fanno in lassi di tempo molto più lunghi.

Le vetture moderne, va ricordato, non sono diventate "pulite", e forse non si arriverà mai a produrre veicoli non inquinanti al 100%!

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