Ha funzionato?!? (...parlo proprio io! )
Dati i 9 in condotta che ho sempre preso, presumo di sì
AG-Brasc ha scritto:
Però l'umiliazione l'ha subita in modo più pesante il ragazzo allontanato dal classico bullo... Ma poi, proprio in quanto "disputa tra ragazzi", e proprio perchè è a quell'età che si dovrebbe imparare a capire le cose analizzandole da tutti i punti di vista, credo che invece l'insegnate abbia trovato un modo abbastanza efficace e tutto sommato persino "educativo" per far sentire al bullo in questione come ci si sente in certe situazioni.
Questo è difficile da stabilire a dire la verità...
Come tu stesso affermi alla fine del discorso:
E così ora ho detto finalmente anch'io come ho visto questa vicenda, peraltro riferita dai media (come al solito) in modo errato e fuorviante.
La scuola, secondo me, deve insegnare ai ragazzi anche a difendersi da soli. Nel mondo del lavoro, in qualsiasi contesto della società, non ci sarà la maestra (? Essendo scuola media dovrebbe essere professoressa, ora che ci ripenso) che farà scrivere sono un deficiente ai loro denigratori.
E' giusto difendere i più deboli, ma non bisogna fare la solita sceneggiata all'italiana protezionista e buonista.
persino "educativo" per far sentire al bullo in questione come ci si sente in certe situazioni.
Se vogliamo ritenere la scuola l'ennesimo posto d'emarginazione e di vendetta sociale è un ragionamento più che esatto. A SCUOLA NON DEVE ESSERE UMILIATO NESSUNO, neanche il peggior delinquente! Gli psicologi del ministero dell'istruzione hanno più volte analizzato i comportamenti in questi casi. Nei casi repressi da umiliazione non c'è stato nessun miglioramento della condotta del "bullo".
Far scrivere 100 volte una frase a qualcuno serve solo, ribadisco, a far memorizzare qualche concetto di grammatica che in precedenza non era stato assimilato.
in età adolescenziale pensi che sia più umiliante, imbarazzante, emargiante e traumatizzante rischiare di diventare lo zimbello di qualcuno "grazie" a dei bulli che ti apostrofano come "gay" o essere costretti (giustamente, a mio modo di vedere) a scrivere cento volte di essere un deficente?
Il problema è che in un caso l'umiliazione è inflitta da un "immaturo" (senza diploma di maturità

), nell'altro caso invece è inflitta da un rappresentante del sistema istruttivo pubblico.
Sono stato apostrofato "scherzosamente" più volte come "frocio", "gay", evito i peggiori epiteti...E posso dire che inizialmente erano fastidiosi (ma c'era ben di peggio, non mi dilungo) ma poi ho trovato il modo per superare (integrazione, socializzazione, amo e lenza).
Ha sbagliato il bullo, ovviamente. Ma l'adulto presente non deve anch'egli commettere errori della stessa bassezza.