Ministero nega a Tivùitalia lo status di operatore di rete nazionale

anassimenes ha scritto:
Non so quanto questa incertezza sullo status possa ostacolare i piani di estensione della rete. Innanzittutto, le autorizzazioni sono pro-tempore, se non attivano entro 6 mesi dall'ottenimento diventano carta straccia, e se sono state chieste (e la cosa è accaduta dopo il fattaccio del mancato riconoscimento di operatore nazionale) evidentemente avevano interesse ad espandere la propria copertura in ogni caso. Anche perchè il contratto con Sportitalia prevede un compenso variabile in relazione all'ampiamento della copertura, quindi più si espandono più guadagnano. Poi ScreenService come core-business ha proprio la vendita di ripetitori, quindi anche se poi ottenessero una frequenza diversa rispetto a quella iniziale (mettiamo che il 67 della campania venisse spostato sul 29) non avrebbero grosse spese nell'adeguare gli impianti. IMHO ScreenService potrebbe addirittura rivenderli come usato garantito senza perdere ne' tempo ne' soldi.:D
Però la posizione di TivuItalia, che reclama lo status di concessionario nazionale, al momento è un pochino più che irregolare, perché la stessa legge 112/2004 da loro richiamata per confermare lo status per silenzio assenso, all'art. 23 comma 7 prevede:

"La domanda per ottenere il rilascio di licenza di operatore di rete televisiva in ambito nazionale può essere presentata anche dai soggetti legittimamente operanti in ambito locale che dimostrino di essere in possesso dei requisiti previsti per il rilascio di licenza di operatore di rete televisiva in ambito nazionale e si impegnino a raggiungere, entro sei mesi dalla domanda, una copertura non inferiore al 50 per cento della popolazione, nonché rinuncino ai titoli abilitativi per la diffusione televisiva in ambito locale."

Quindi o si è carne o si è pesce: se lo status di concessionario nazionale è stato ottenuto, si deve rinunciare alle autorizzazioni locali. Se ci si serve delle autorizzazioni locali, dopo il periodo di 6 mesi, non si può ottenere la concessione nazionale.

Mi pare, perciò, che neppure TiVuItalia abbia rispettato appieno la procedura, in quanto continua a esercitare la propria attività in base a titoli abilitativi locali a cui avrebbe dovuto rinunciare entro sei mesi dalla domanda.

Non per dire, ma come si fa ad avere un silenzio assenso da parte del ministero, quando non si è completata la procedura con la rinuncia delle abilitazioni locali?

Questo in punto di diritto, perché che abbia ragione dal punto di vista pratico e "morale" è abbastanza giusto.
 
Ultima modifica:
concordo ;)

ammetto di non averci proprio pensato a questa cosa e hai assolutamente ragione.
 
L_Rogue ha scritto:
Però la posizione di TivuItalia, che reclama lo status di concessionario nazionale, al momento è un pochino più che irregolare, perché la stessa legge 112/2004 da loro richiamata per confermare lo status per silenzio assenso, all'art. 23 comma 7 prevede:

"La domanda per ottenere il rilascio di licenza di operatore di rete televisiva in ambito nazionale può essere presentata anche dai soggetti legittimamente operanti in ambito locale che dimostrino di essere in possesso dei requisiti previsti per il rilascio di licenza di operatore di rete televisiva in ambito nazionale e si impegnino a raggiungere, entro sei mesi dalla domanda, una copertura non inferiore al 50 per cento della popolazione, nonché rinuncino ai titoli abilitativi per la diffusione televisiva in ambito locale."

Quindi o si è carne o si è pesce: se lo status di concessionario nazionale è stato ottenuto, si deve rinunciare alle autorizzazioni locali. Se ci si serve delle autorizzazioni locali, dopo il periodo di 6 mesi, non si può ottenere la concessione nazionale.

Mi pare, perciò, che neppure TiVuItalia abbia rispettato appieno la procedura, in quanto continua a esercitare la propria attività in base a titoli abilitativi locali a cui avrebbe dovuto rinunciare entro sei mesi dalla domanda.

Non per dire, ma come si fa ad avere un silenzio assenso da parte del ministero, quando non si è completata la procedura con la rinuncia delle abilitazioni locali?

Questo in punto di diritto, perché che abbia ragione dal punto di vista pratico e "morale" è abbastanza giusto.
Ma come fai ad essere certo che Tivuitalia non abbia rinunciato ai titoli abilitativi locali contestualmente alla richiesta di concessione nazionale? Questi sono elementi che non possiamo conoscere, ma io mi fido del buon senso dei tecnici e dei legali di Tivuitalia, perchè l'idea di creare un mux nazionale sfruttando la legge Gasparri non penso gli sia venuta per caso o in corso d'opera, quindi quando hanno preparato tutti gli incartamenti suppongo che abbiano espletato tutte le procedure, compresa questa rinuncia. Secondo me è ovvio che nel frattempo hanno continuato ad operare come operatori locali, perchè pur avendo rinunciato (e questa è un'ipotesi, perchè non sappiamo se l'hanno fatto o meno) al titolo abilitativo, non è che nel frattempo potevano chiudere l'attività in attesa che il ministero battesse un colpo. Facendo un esempio concreto, se uno si dimette dal lavoro, non è che dal momento in cui manda la lettera di dimissioni smette di andare a lavoro, deve attendere che venga accettata e vengano espletate tutte le procedure prima di porre fine al rapporto, nel frattempo si opera come se nulla fosse. Io penso che questo sia stato il caso di Tivuitalia, cioè in attesa che la concessione nazionale e la contestuale rinuncia ad operare come locale fosse accettata, hanno continuato l'attività normalmente.
 
anassimenes ha scritto:
Ma come fai ad essere certo che Tivuitalia non abbia rinunciato ai titoli abilitativi locali contestualmente alla richiesta di concessione nazionale? Questi sono elementi che non possiamo conoscere, ma io mi fido del buon senso dei tecnici e dei legali di Tivuitalia, perchè l'idea di creare un mux nazionale sfruttando la legge Gasparri non penso gli sia venuta per caso o in corso d'opera, quindi quando hanno preparato tutti gli incartamenti suppongo che abbiano espletato tutte le procedure, compresa questa rinuncia. Secondo me è ovvio che nel frattempo hanno continuato ad operare come operatori locali, perchè pur avendo rinunciato (e questa è un'ipotesi, perchè non sappiamo se l'hanno fatto o meno) al titolo abilitativo, non è che nel frattempo potevano chiudere l'attività in attesa che il ministero battesse un colpo. Facendo un esempio concreto, se uno si dimette dal lavoro, non è che dal momento in cui manda la lettera di dimissioni smette di andare a lavoro, deve attendere che venga accettata e vengano espletate tutte le procedure prima di porre fine al rapporto, nel frattempo si opera come se nulla fosse. Io penso che questo sia stato il caso di Tivuitalia, cioè in attesa che la concessione nazionale e la contestuale rinuncia ad operare come locale fosse accettata, hanno continuato l'attività normalmente.

Viene tuttavia negato il riconoscimento dello status di operatore di rete nazionale, richiesto da Tivuitalia oltre 16 mesi fa, nel febbraio 2010, e successivamente ribadito con la formale comunicazione del superamento della copertura del 50% della popolazione formulata in data 21/05/2010.

In base al principio del silenzio-assenso, decorsi sessanta giorni dalla data della richiesta, lo status di operatore di rete nazionale viene conseguito ipso jure, sempreché il Ministero non notifichi nello stesso termine un provvedimento motivato contenente il divieto di prosecuzione della attività, provvedimento che nei confronti di Tivuitalia non è mai stato emesso.


quindi in realtà anche se non è mai stato emesso, questo status era già stato conseguito (60 giorni dopo, non 30 come ho detto in precedenza, pardon :) ), e nel momento stesso in cui viene conseguito, decade automaticamente la licenza di operatore locale.
 
CHRIS 86 ha scritto:
Viene tuttavia negato il riconoscimento dello status di operatore di rete nazionale, richiesto da Tivuitalia oltre 16 mesi fa, nel febbraio 2010, e successivamente ribadito con la formale comunicazione del superamento della copertura del 50% della popolazione formulata in data 21/05/2010.

In base al principio del silenzio-assenso, decorsi sessanta giorni dalla data della richiesta, lo status di operatore di rete nazionale viene conseguito ipso jure, sempreché il Ministero non notifichi nello stesso termine un provvedimento motivato contenente il divieto di prosecuzione della attività, provvedimento che nei confronti di Tivuitalia non è mai stato emesso.


quindi in realtà anche se non è mai stato emesso, questo status era già stato conseguito (60 giorni dopo, non 30 come ho detto in precedenza, pardon :) ), e nel momento stesso in cui viene conseguito, decade automaticamente la licenza di operatore locale.


tivuitalia sarà un precedente pericoloso
 
anassimenes ha scritto:
Ma come fai ad essere certo che Tivuitalia non abbia rinunciato ai titoli abilitativi locali contestualmente alla richiesta di concessione nazionale?

Perché continua a trasmettere in locale da ormai un anno e mezzo dopo aver presentato la domanda. :D

Altrimenti ora trasmetterebbe senza concessione.

Comunque la legge Gasparri permette di fare la domanda per la concessione nazionale non dà l'automatismo della concessione, perché quest'ultima è subordinata a una risposta del ministero.

Invece i legali di TivuItalia sostengono che basterebbe il silenzio-assenso del ministero.

Ciò sarebbe corretto se TivuItalia avesse completato tutte le procedure, compresa la rinuncia ai titoli abilitativi locali.

Insomma, è un serpente che si mangia la coda: a che titolo sta trasmettendo ora TivuItalia?

Non come concessionario nazionale, perché non c'è alcun automatismo nella legge Gasparri (infatti c'è scritto "La domanda per ottenere il rilascio di licenza di operatore di rete televisiva in ambito nazionale può essere presentata...").

Se il titolo abilitativo con cui trasmette ora è quello locale, è altrettanto ovvio che non si possa dare alcun silenzio assenso, perché, come minimo, al termine dei 60gg di silenzio, avrebbero dovuto rinunciare in via definitiva a quei titoli.

Quindi, sempre IMO, se continuano a trasmettere con concessione per TV locale, riconoscono implicitamente che non esiste alcuno status automatico di "operatore nazionale", ma che è necessaria una risposta positiva del ministero.

Ovviamente, i dettagli degli incartamenti non li conosciamo, ma una concessione di qualche tipo TivuItalia la deve pur avere per trasmettere in questo momento, non ti pare?
 
CHRIS 86 ha scritto:
quindi in realtà anche se non è mai stato emesso, questo status era già stato conseguito (60 giorni dopo, non 30 come ho detto in precedenza, pardon :) ), e nel momento stesso in cui viene conseguito, decade automaticamente la licenza di operatore locale.

Penso che la lotta legale sarà proprio sull'esistenza di questo "status" oppure no.

Sempre IMO, la lettera della legge non prevede affatto un automatismo, tanto che la stessa TivuItalia è costretta a tirare in ballo il silenzio-assenso.

Se esistesse l'automatismo, l'attività del Ministero sarebbe solo ricognitiva ("E' vero, sei un operatore nazionale in quanto hai tutti gli elementi necessari") e non costitutiva ("Ti diamo la concessione nazionale perché ce lo hai chiesto").

Se l'attività del ministero fosse solo ricognitiva, non servirebbe alcun silenzio assenso.
 
L_Rogue ha scritto:
Penso che la lotta legale sarà proprio sull'esistenza di questo "status" oppure no.

Sempre IMO, la lettera della legge non prevede affatto un automatismo, tanto che la stessa TivuItalia è costretta a tirare in ballo il silenzio-assenso.

Se esistesse l'automatismo, l'attività del Ministero sarebbe solo ricognitiva ("E' vero, sei un operatore nazionale in quanto hai tutti gli elementi necessari") e non costitutiva ("Ti diamo la concessione nazionale perché ce lo hai chiesto").

Se l'attività del ministero fosse solo ricognitiva, non servirebbe alcun silenzio assenso.


io vorrei sapere quando ci sarà una fine a tutto ciò
 
Attenzione che Tvitalia continua a trasmettere grazie alla sospensiva, in questo momento fino a che non ci sarà un vero pronunciamento definitivo, è come se fosse in un limbo, ne locale ne nazionale,quando ci sarà, allora dovrà scegliere, e da li scatteranno i tempi di legge.
 
Metronotte® ha scritto:
Attenzione che Tvitalia continua a trasmettere grazie alla sospensiva, in questo momento fino a che non ci sarà un vero pronunciamento definitivo, è come se fosse in un limbo, ne locale ne nazionale,quando ci sarà, allora dovrà scegliere, e da li scatteranno i tempi di legge.

e se sceglie di essere solo nazionale come andrà a finire secondo te metronotte®?

in italia c'è qualche operatore secondo te che possa seguire l'esempio di tivuitalia se passa diciamo il lodo tivuitalia?
 
L_Rogue ha scritto:
Perché continua a trasmettere in locale da ormai un anno e mezzo dopo aver presentato la domanda. :D

Altrimenti ora trasmetterebbe senza concessione.

Comunque la legge Gasparri permette di fare la domanda per la concessione nazionale non dà l'automatismo della concessione, perché quest'ultima è subordinata a una risposta del ministero.

Invece i legali di TivuItalia sostengono che basterebbe il silenzio-assenso del ministero.

Ciò sarebbe corretto se TivuItalia avesse completato tutte le procedure, compresa la rinuncia ai titoli abilitativi locali.

Insomma, è un serpente che si mangia la coda: a che titolo sta trasmettendo ora TivuItalia?

Non come concessionario nazionale, perché non c'è alcun automatismo nella legge Gasparri (infatti c'è scritto "La domanda per ottenere il rilascio di licenza di operatore di rete televisiva in ambito nazionale può essere presentata...").

Se il titolo abilitativo con cui trasmette ora è quello locale, è altrettanto ovvio che non si possa dare alcun silenzio assenso, perché, come minimo, al termine dei 60gg di silenzio, avrebbero dovuto rinunciare in via definitiva a quei titoli.

Quindi, sempre IMO, se continuano a trasmettere con concessione per TV locale, riconoscono implicitamente che non esiste alcuno status automatico di "operatore nazionale", ma che è necessaria una risposta positiva del ministero.

Ovviamente, i dettagli degli incartamenti non li conosciamo, ma una concessione di qualche tipo TivuItalia la deve pur avere per trasmettere in questo momento, non ti pare?
Svelato l'arcano. Come dice Metronotte, trasmette ancora in locale per via di una sospensiva.
Metronotte® ha scritto:
Attenzione che Tvitalia continua a trasmettere grazie alla sospensiva, in questo momento fino a che non ci sarà un vero pronunciamento definitivo, è come se fosse in un limbo, ne locale ne nazionale,quando ci sarà, allora dovrà scegliere, e da li scatteranno i tempi di legge.
Quindi, ancora una volta, non abbiamo elementi per dire che Tivuitalia non ha completato le procedure previste dalla legge Gasparri rinunciando alla concessione locale.
 
Semplicemente, quanto Tvitalia ha fatto ricorso, ha chiesto anche la sospensiva, quindi fino a che non ci sarà un pronunciamento, non si capirà se è Locale o Nazionale, da quì anche il fatto che il mux non sia infarcito di tv locali.
 
Metronotte® ha scritto:
Semplicemente, quanto Tvitalia ha fatto ricorso, ha chiesto anche la sospensiva, quindi fino a che non ci sarà un pronunciamento, non si capirà se è Locale o Nazionale, da quì anche il fatto che il mux non sia infarcito di tv locali.

Qui:

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=41350&stile=6&highLight=1

C'è tutta l'interrogazione parlamentare sull'argomento TivuItalia che spiega bene la vicenda, con alcuni tecnicismi noiosi, ma necessari.

TivuItalia sarebbe stata tranquillamente e beatamente ignorata. In quanto le concessioni di trasmissione sono state considerate dal Ministero, per l'assegnazione LCN, locali per Class Horse TV e nazionali per Sport Italia. :icon_twisted:

Inoltre, lo stesso interrogante dice:

"oltre tutto con limitazione, per le emittenti televisive locali ad un massimo di dieci bacini, o Tivuitalia viene riconosciuta ufficialmente come rete nazionale oppure (per assurdo) tutte le acquisizioni effettuate dopo il raggiungimento della copertura del 50 per cento della popolazione nazionale o, comunque, ricadenti nei bacini regionali a partire dall'undicesimo, dovrebbero essere dichiarate illegittime ed annullate, in quanto contra legem;

quantomeno «singolare», oltreché configurante una incontrovertibile «disparità di trattamento», appare all'intrerrogante la circostanza del ben diverso comportamento precedentemente tenuto dal Ministero nei confronti del nuovo concessionario nazionale 3lettonica s.p.a. titolare della rete «H3G» che aveva seguito lo stesso iter procedurale sulla base della medesima normativa e che, sotto la reggenza dello stesso Ministro Paolo Romani, a quanto consta l'interrogante, si era vista riconoscere il proprio status nazionale pochi giorni dopo la presentazione della relativa domanda, addirittura senza lo svolgimento di particolari verifiche sulla copertura raggiunta; "

E ancora:

"tutto quanto sopra evidenziato, tanto ingiustificabile quanto incomprensibile, legittima comunque l'insorgenza del dubbio che la posizione assunta dal Ministero verso Tivuitalia possa essere inquadrata nel tentativo di mantenere inalterata una situazione delle reti televisive nazionali di oligopolio, peraltro molto simile al monopolio ove si consideri che in Italia il potere politico coincide con il potere economico quantomeno con riferimento al sistema televisivo, ed il Presidente del Consiglio dei Ministri, proprietario dei principali network televisivi, può esercitare una influenza rilevantissima anche sul consiglio di amministrazione della concessionari pubblica"

Per la cronaca, TivuItalia ha davvero già rinunciato alle concessioni locali nel 2010, quindi ha trasmesso per oltre un anno prima del ricorso al TAR senza un titolo abilitativo e senza che il Ministero avesse nulla da obiettare. :5eek:

Riassumendo il tutto:

1) TivuItalia chiede una concessione nazionale in k-SFN;
2) TivuItalia non poteva comunque partecipare al Beauty Contest, perché aveva già rinunciato ai propri titoli abilitativi locali in quanto si riteneva operatore nazionale;
3) 3lettronica ha seguito la stessa procedura di TivuItalia, ma con esito positivo, pur senza controlli sulla copertura;
4) Il ministero nega formalmente la concessione, ma la riconosce di fatto permettendo l'attivazione delle nuove postazione (nota mia: probabilmente perché sanno che un giorno perderanno in giudizio e vogliono limitare i danni emergenti per TivuItalia da questa situazione);


Mi sarebbe piaciuto trovare anche la risposta di Romani che al momento non riesco a rintracciare, per vedere quali motivazioni abbia portato.
 
Metronotte® ha scritto:
Semplicemente, quanto Tvitalia ha fatto ricorso, ha chiesto anche la sospensiva, quindi fino a che non ci sarà un pronunciamento, non si capirà se è Locale o Nazionale, da quì anche il fatto che il mux non sia infarcito di tv locali.

Caro Metronotte®

Tu come pensi che come va a finire e quali conseguenze ci potrebbero essere dopo.
 
@L_Rogue

La domanda è
Se alla fine riesce ad ottenere la licenza nazionale, tivuitalia potrebbe diventare un precedente?
 
Sicuramente diventerà un precedente, sia nel bene che nel male, per il futuro, già si fa fatica a capire il domani, pensare a un reale futuro diventa un utopia con questi tizi in circolazione.
 
Metronotte® ha scritto:
Sicuramente diventerà un precedente, sia nel bene che nel male, per il futuro, già si fa fatica a capire il domani, pensare a un reale futuro diventa un utopia con questi tizi in circolazione.

Se passa pensi che qualche altro soggetto imiti tivuitalia?
Onesto?
Ovviamente senza fare i nomi.
 
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