ho letto mille interviste a piloti, campioni e bidoni, e tutti bene o male dicevano che la competizione era quella cosa che li spingeva ad andare forte, ad andare oltre il limite. io ho sempre ritenuto Rosberg un pilota molto forte e veloce, a cui mancava qualcosa per vincere ed essere vero campione, adesso ho capito cosa era quel quid he lui non aveva e gli altri si, non era la velocita pura sul giro secco che ha Hamilton, non é la classe che ha Alonso, o la Determinazione che aveva schumi, Rosberg a mio parere correva perché doveva dimostrare agli altri qualcosa, e non perché veramente volesse essere il migliore. ora che da campione del mondo si ritira mi pare chiaro questo, "ok ragazzi, io il mondiale lo ho vinto, ho dimostrato di essere il migliore, non mi rompete piú le balle che ho altro da fare"
non so se conoscete Phillipaerts, campione del mondo motocross 2008, titolo vinto molto probabilmente perché Tony Cairoli si infortunó quell'anno, lo cito come esempio di passione, di voglia di dare tutto per quello che ama, dopo il 2008 sono piú le volte che é caduto che quelle che ha vinto, corre con 5 kili di ferro a tenergli i polsi e le ginocchia a posto, corre, non si ferma, é stato campione del mondo una volta sola, perché un altro si é fatto male, ma nessuno toglie un grammo di importanza al suo titolo, perché con gli anni ha dimostrato di essere un guerriero vero, uno di quelli che oltre all'ostacolo ci butta la moto whippando, e se cade si rialza non importa quanto dura sia la caduta.
Rosberg ha chiarito a tutti che non correva perché era nel suo DNA, ma perché doveva dimostrare qualcosa a qualcuno, non so chi e non mi interessa nemmeno, io ero uno di quelli che lo guardava in TV e che non capiva come mai prendesse 2 decimi da Hamilton in qualifica con la stessa vettura, ora purtroppo lo so bene il perché.
é piú onorevole ritirarsi da sconfitto, da pilota che prende un giro a GP o giú di li, riferimento a Button

piuttosto che mollare quando si é all'apice, anche Button un mondiale lo ha vinto "in un certo modo", ma non si é fermato li, perché aveva la passione e la voglia di essere il piú veloce, e lo é stato, ha dimostrato negli anni successivi di essere alla pari con chiunque, non ha rivinto un altro mondiale, ma nessuno dei suoi compagni di squadra lo ha fatto nel frattempo, e ha corso solo con campioni del mondo...
pensavo di rivedere il Numero 1 il prossimo anno in pista, dal 2013 non si vede un vero Numero 1 in pista. meglio cosí, meglio non vederlo nemmeno nel 2017 piuttosto che vederlo disonorato da un pilota che non da tutto per andare piú veloce degli altri.