MyBlueEyes ha scritto:
Life on Mars: Serie TV britannica ripresa negli States, durò poco.
Lassie: Non ha bisogno di presentazioni....
Sulla cagnetta collie più famosa al mondo non mi pronuncio: troppa melassa mi provoca la gastrite...
Di Life on Mars ho visto al completo entrambe le serie: idea senza dubbio originale con momenti godibili, qualcuno tirato per i capelli e altri notevoli.
In tutti e due i casi trovo che sia stato un peccato che abbiano deciso di interromperla così presto.
Quella inglese era un bell'esempio di costruzione pop condito dagli stati di alterazione del protagonista in un andirivieni fra passato, presente e futuro,talvolta con la formula degli incastri incrociati.
Il suo sconcerto nel trovarsi il padre - poco prima che l'abbandonasse in tenera età per scampare ad un arresto - più giovane di lui e più strònzo di quanto immaginasse, è stato uno di quei momenti efficaci. Al pari dell'essersi imbattuto nella zia tanto affettuosa nel coccolarlo quando lui era bambino e invece tanto scortese e sulle sue quando ha provato a parlarle come sua abitudine...del tipo, questo sconosciuto detective si prende un pò troppa confidenza con me...
I contrasti tra epoche diverse negli usi,costumi,tecniche di investigazione e nei rapporti sociali erano molto ben resi: certo,a volte non risultava semplice capire fin dove era la mente del protagonista a vagare in allucinazioni e fin dove gli effetti dell'incidente occorsogli avessero determinato una serie di effetti a catena. Ma in fondo anche questi andirivieni spazio temporali rappresentavano uno dei vari strati del serial: alla buona riuscita contribuiva l'attore principale John Simms.
L'edizione americana del 2008 invece,pur partendo dallo stesso plot, variava per vari aspetti,prendendo molto alla lettera il titolo come si evince nella puntata finale,laddove la serie britannica(più rifinita e curata) si chiudeva lasciando adito a molte interpretazioni.
Punti a favore della serie versione USA (oltre al fulminante incipit con Sam Tyler che scorge basito le torri gemelle ancora al loro posto...) erano la partecipazione di Harvey Keitel, istrionico e burbero al punto giusto, nonchè dell'unico agente donna, Annie Cartwright, interpretata come meglio non avrebbe potuto dalla biondocrinita Gretchen Mol - capace di farsi rispettare e nello stesso tempo curiosa e aperta alle stranezze del protagonista
