Munich

gahan ha scritto:
E' una scelta illogica e sbagliata, gratuita, fastidiosa, controproducente (sempre per me, precisiamo :icon_rolleyes: )
grazie per la precisazione finale, riesco a bene immaginare quanto deve esserti costata :D
 
Visto questa sera...
Sceneggiatura interessante ma regia quantomeno poco originale. Una prima parte che, sostituita la connotazione drammatica con quella della commedia, avrebbe potuto essere un film di Blake Edwards. Con la morte del primo membro del commando, descritto più come un gruppo di poveretti ed esaltati che un team di professionisti, il film cambia improvvisamente e completamente prospettiva. Avner diventa d'un tratto paranoico ed allucinato, e Spielberg, decide, non si sa perchè, di cominciare a raccontare quel che segue con gli occhi di un protagonista che, sino a quel momento, era invece stato visto dall'esterno, quasi un comprimario. Commento musicale discutibile, buone ricostruzioni ma poche comparse (un deserto, più auto che uomini), morale ovvia e scontata.
**1/2*
 
Bello avere un po' di conforto, specie sull'ultimo punto. :badgrin: :D :eusa_whistle:
 
gahan ha scritto:
Bello avere un po' di conforto, specie sull'ultimo punto.
Come mai la puntualizzazione?.... il resto ti vede meno d'accordo... oppure non ti ha sufficientemente rassicurato?
 
Diciamo che il resto non suona esattamente mio, quindi dovrei rivederlo un po': in particolare non mi sarebbe mai venuto in mente il buon Blake, ma ci può stare... :D Non son tanto d'accordo sul cambiamento troppo brusco di prospettiva (neanche in disaccordo, perché l'uomo comune figlio di Israele matura il suo tormento col tramite essenziale delle famose visioni che ha un po' a cavolo... :icon_rolleyes: ), perché è evidente da subito che gli occhi son quelli di Avner (e purtroppo Spielberg toppa, ma questo l'ho già detto e appena ripetuto :badgrin: ). La riflessione sulla morale, però, la sottoscrivo e amplifico appieno. :eusa_whistle:
 
Aggiungo un PS, che è poi una riflessione fatta dal sottoscritto per molte pellicole recenti.
La tendenza ad allungare i tempi di proiezione, probabilmente un elemento accessorio imposto dalla produzione esecutiva per scoraggiare la pirateria DVD, in certi casi non aiuta la qualità. E' ormai difficile trovare un film la cui durata non sia prossima o superiore alle due ore, ma venendo a mancare la possibilità di tagliare il superfluo della sceneggiatura, diventa obiettivamente più difficile il lavoro del regista, che deve inventare "fuffa" (direbbero a Bologna) quando il messaggio da trasferire al pubblico si riduce ad un concetto ovvio, e la narrazione cinematografica degli avvenimenti significativi, ovvero interessanti, è già terminata da un pezzo, ben prima delle due ore.
 
gahan ha scritto:
Diciamo che il resto non suona esattamente mio...
ah ho capito. No neanche a me sarebbe venuto in mente Blake Edwards, mi chiedevo se avevo sbagliato film
 
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